Tre cuori
Benoît Jacquot sbarca al Lido accompagnato dalla crème della crème degli attori francesi: Benoît Poelvoorde, Charlotte Gainsbourg, Chiara Mastroianni e Catherine Deneuve.
Marc (Poelvoorde) incontra di notte, in una città di provincia, Sylvie (Gainsbourg). Folgorati l’uno dall’altra, i due decidono romanticamente di darsi un appuntamento senza scambiarsi i contatti. Lei lascia il marito, ma Marc, a causa di un infarto, non riesce a raggiungerla in tempo. Delusa, lei torna dal coniuge e si trasferisce in America. Quando torna in Francia scopre che sua sorella Sophie (Mastroianni) si è sposata con Marc...
Jacquot firma un dramma borghese solidissimo. Con un sceneggiatura che più che per il cinema sembra essere scritta per il teatro, ci vengono presentati tre ottimi personaggi all’interno di una dinamica classica, usata mille e più volte nella storia delle arti, ma da cui il regista riesce a ricavare il massimo del suo potenziale. Quella di Jacquot è una regia precisa e sicura di sé, in grado di estrapolare tutta l’intensità da ogni scena, senza scivoloni o improvvise cadute nello smielato, grande rischio di chi si prende carico di un melodramma come questo. No, il film procede come un treno verso il suo obiettivo, e ogni elemento della narrazione è attentamente posto lì dove deve essere.
Viene messo in primo piano il bivio morale di un uomo e di una donna, costretti a scegliere se restare dove è eticamente giusto che rimangano o se inseguire le proprie passioni, a costo di ferire e di ferirsi. Tra le scelte più felici del regista c’è il trattare la materia con un linguaggio che si avvicina al thriller (aiutato in questo dalla colonna sonora), capace di esaltare ancor più la componente emozionale e la partecipazione del pubblico. Le verità si scoprono pian piano, e chi guarda il film, affezionato a tutti i componenti del triangolo amoroso, resta invischiato tra desideri (e aspettative) opposti. La sceneggiatura gioca con lo spettatore, all’inizio l’unico onnisciente, per creare una grande tensione melodrammatica, e noi stiamo al gioco, timorosi e affascinati dal seguito della vicenda.
Grazie a delle interpretazioni sorprendenti da parte di tutti membri del cast, ognuno perfettamente calato nel proprio ruolo, “Tre cuori” raggiunge con successo gli obiettivi che si era prefissato.
La frase:
"La gente gioca col fuoco e rischia tutto per niente".
a cura di Luca Renucci
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