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Transformers - L'ultimo cavaliereLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Francesco Lomuscio20 giugno 2017Voto: 6.0
Alla base di ogni leggenda c’è la verità.
Se “Transformers 4 – L’era dell’estinzione prendeva il via dagli albori della Terra, è all’epoca di Lancillotto e Re Artù che apre questo quinto capitolo della fanta-saga cinematografica ispirata ai popolari giocattoli trasformabili targati Hasbro. Un prologo superato il quale si passa immediatamente all’azione in tempi moderni a suon di elaborati e, come sempre, impeccabili effetti visivi, in compagnia di un Mark Wahlberg che torna dal citato episodio precedente nel ruolo dell’ingegnere Cade Yeager, ricercato – come pure gli Autobot – dall’organizzazione militare TRF (Transformers Reaction Force) dopo la memorabile, distruttiva battaglia di Hong Kong. Organizzazione militare interessata a sterminare tutti i Transformers, indipendentemente dalla fazione a cui appartengono, e che, però, si trova anche ad avere a che fare con una minaccia che incombe sulla Terra e con un Optimus Prime destinato a rivelarsi ostile verso gli amici e, in generale, tutti gli esseri umani, dopo essere andato alla ricerca del suo “creatore”. Mentre, per riportare la pace tra i colossi metallici e i terrestri, il protagonista si trova anche costretto a formare un'alleanza con il lord inglese Edmund Burton alias Anthony Hopkins e con la professoressa di Oxford Vivian, ovvero la Laura Haddock di “Guardiani della galassia”. Una bellezza mediterranea e formosa che, rispetto alla irrilevante presenza bionda della Nicola Peltz della quarta avventura, si avvicina maggiormente alla sensualità della Megan Fox delle prime tre, da cui vengono recuperati anche Josh Duhamel nei panni colonnello William Lennox e John Turturro in quello di Simmons. Questi ultimi due qui, in realtà, sono personaggi piuttosto inutili, come pure la nuova arrivata, piccola Izabella di Isabela Moner, la quale finisce per rappresentare soltanto una delle pecche di una sceneggiatura che, purtroppo, individua nell’eccesso di carne al fuoco il proprio difetto maggiore. Perché, man mano che fanno la loro entrata in scena nuovi Decepticon quali il punkeggiante Mohawk, il potente e spietato cacciatore Nitro Zeus, Berserker e l’Onslaught che nelle versioni animate transformersiane era il leader dei Combaticons, è un intricato plot che potremmo tranquillamente definire sulla falsariga de “Il mistero dei templari” interpretato da Nicolas Cage a caratterizzare le circa due ore e mezza di visione. Due ore e mezza che, infarcite di immancabile ironia, Michael Bay – come sempre dietro la macchina da presa – tende a mettere in piedi ricorrendo sì ai suoi consueti ralenti in numerose occasioni, ma anche ad un ritmo generale che non fatica ad apparire in diversi casi martellante. Scelta probabilmente dovuta al tentativo di rendere accattivante agli occhi dello spettatore in cerca di puro intrattenimento un insieme che, senza rinunciare neppure ad un esilarante cameo fotografico di Shia LaBeouf e mirato a ribadire che abbiamo bisogno di credere che possiamo essere eroi della nostra vita, tira in ballo, appunto, troppi elementi e sottotrame. Ma neppure il solitamente emozionante, lungo combattimento finale che caratterizza tutti i tasselli del franchise sembra qui riuscire ad essere altamente coinvolgente, sebbene, in fin dei conti, ci troviamo dinanzi ad un’operazione che si aggira dalle parti della sufficienza e, comunque, non totalmente bocciabile. La frase dal film:
“I Transformers sono dichiarati illegali sulla Terra” I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE: In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione. |
Il video del momento
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