The Terminal
Accolti da un tabellone "arrivi e partenze" in puro stile ferroviario, veniamo accompagnati in una storia, a cavallo tra la commedia romantica ed il dramma sociale, che vede il protagonista, Viktor Navorski, prigioniero dell'aeroporto di New York.
Per un caso fortuito si trova incastrato nelle pieghe burocratiche del sistema. Partito dalla Krakhosia arriva nella Terra Promessa solo per vedersi ritirare il passaporto. La sua Nazione è preda di un colpo di stato, quindi non avendo un governo riconosciuto non può essere accolto in America. D'altronde non può nemmeno tornare indietro, quindi all'astuto funzionario Frank Dixon (Stanley Tucci), resta una sola soluzione: tenerlo bloccato nella "zona franca".
Alla fine Viktor sarà come un pesce in un acquario, mobile nel suo microcosmo circoscritto ed allo stesso tempo prigioniero dei suoi osservatori. Ciononostante invece di subire quello che gli accade intorno, con la sua semplicità si conquisterà uno spazio e dimostrerà che esiste più di un modo per fare le cose.

C'è un po' tutto in questa pellicola di Spielberg. Innanzitutto c'è il suo immenso mestiere che gli permette di girare sempre in modo particolare scene che altri avrebbero banalizzato. Poi c'è la denuncia verso un sistema che appiattisce la mente, omologa qualunque cosa e pone una norma sempre sopra l'individuo, c'è il dito puntato contro il consumismo ed infine c'è una storia d'amore sempre in bilico tra lo stucchevole ed il surreale.
Certo è che il maestro ha diretto bene il suo coro, ma senza quel grande attore che è Tom Hanks, capace come nessun altro di trasmettere la solitudine e l'abbandono di un uomo "scollegato" da tutto e tutti (e qui non c'è "Wilson" a fargli da spalla). Tra l'altro se non lo conoscessimo bene, e soprattutto se potessimo vederlo in lingua originale, potremmo veramente pensare che sia un russo.
Perché alla fine questo non è un film come tanti altri? Per tanti motivi, ma anche perché la fontana non funziona (capirete vedendolo).

Curiosità: il personaggio di Victor proviene da un ipotetico Paese dell'Europa dell'est. Nel film parla bulgaro e mostra articoli scritti in russo. In ogni caso l'etichetta del barattolo di arachidi non è né russa, né bulgara

La chicca: il film si ispira alla storia di un rifugiato politico, Merhan Nasseri che, avendo smarrito i documenti, rimase bloccato nella "zona franca" dell'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi. Tombes du ciel, film francese del '93 con Jean Rochefort, aveva già sfruttato l'idea.

La frase: "Ho un'altra brutta notizia per lei: Cat's ha chiuso."

Valerio Salvi

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