The Special Need
The Special Need è un film documentario poco convenzionale, sia per il tema trattato, sia per il modo in cui è trattato. Carlo Zoratti, regista e coprotagonista, ha messo in scena la storia di Enea, ragazzo autistico di quasi trent’anni, con un buon lavoro e la passione per il teatro, ma che non ha mai avuto una ragazza. I suoi due amici, Carlo e Alex, lo interrogano un giorno sul perché, senza ottenere una risposta soddisfacente. Notando allora il sempre più pressante desiderio di Enea di entrare in contatto con l’universo femminile, i due inizialmente lo lasciano fare nei suoi approcci avventati ed ingenui, poi assumono parte attiva alla ricerca: inizialmente cercano tra le strade di Udine qualche prostituta disposta a passare una notte con il loro amico. Di fronte al loro timore per la disabilità di Enea, i due decidono di intraprendere un viaggio in Austria e introdurre così Enea in qualche bordello perché possa finalmente conoscere il significato ed il gusto del rapporto sessuale. Ciò che tuttavia sembrava elementare, si rivela presto decisamente impegnativo: Enea non vuole una compagna soltanto per qualche ora, ma una compagna per la vita.
Il film è un affresco originale sui temi della disabilità, dell’amicizia e della sessualità. Il film, documentario on the road, tratta il binomio critico “normalità- diversità” senza alcuna venatura retorica, senza sentimentalismi, ma con decisione e umanità, con estrema delicatezza e qualità umana. Evitati i rischi del pietismo e della drammaticità da quattro soldi, nel film rimane vivo il contenuto realistico ed estremamente poetico della narrazione, nella quale è possibile riconoscere gli entusiasmi, le speranze e le fragilità di ciascuno di noi.
Il viaggio dei tre verso l’Austria, prima, e attraverso la Germania, poi, è simbolo di un viaggio interiore di fondamentale importanza per ciascun protagonista. Al termine di questo viaggio ne uscirà maturato non solo Enea, che secondo i progetti iniziali era il solo a dover fare esperienza del mondo, ma anche Carlo e Alex, i quali scoprono attraverso la fragilità e l’ingenuità di Enea, un diverso modo di guardare all’amore: finalmente in profondità e non soltanto in estensione.”Questo viaggio è stato bellissimo. Ho imparato un sacco di cose”, dice Enea sulla via del ritorno. “Anche noi”, dice Carlo, ed ha uno sguardo pensieroso e sincero.
Il desiderio di Carlo e Alex di realizzare il sogno di Enea inizia per gioco e cresce come un gioco fino le inaspettate reazioni emotive di Enea svelano la loro inadeguatezza ad esaudirlo. Qualcosa si spezza in loro a partire da quel momento e li spinge a riflettere sulle proprie vite e sui loro legami affettivi.
Poetico e leggero, può dirsi davvero un film riuscito, per quanto abbia lacune evidenti dal punto di vista dell’audio e del montaggio.
La frase:
- "Hai fatto l’amore con dieci ragazze?"
- "Eh, cercavo"
- "Ma non ci sei riuscito?"
- "No"
- "Perché non ci sei riuscito?"
- "Perché un po’ non avevo neanche tempo".
a cura di Simone Arseni
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