The Sorcerer and the White Snake
Il nome di Tony Ching Siu-tung è ben noto in Occidente soprattutto come coreografo di strabilianti scene d’azione in film come "Shaolin Soccer" del 2001 e "La foresta dei pugnali volanti" del 2004. Non bisogna però dimenticare che è anche un fertile regista e fra tutti i suoi lavori il più noto è ovviamente, "Storia di fantasmi cinesi" del 1987, ora dopo diversi anni torna alla regia presentando al 68° Festival di Venezia il film "Baishe Chuanshuo", ossia "The Sorceress and the white Snake". Una pellicola che potrebbe essere quasi considerata appartenente al genere cinematografico nato con "Conan il barbaro", ossia "Sword and Sorcery" cioè "Spada e Stregoneria".
Se da un lato questa definizione sembra calzante, dall’altro è chiaramente limitativa data la struttura narrativa particolare e soprattutto la predominanza della tradizione e della cultura orientale. In definitiva è ben difficile inquadrare questo film, letteralmente trasbordante di elementi fantasy e leggende cinesi, che ruota intorno alla tradizione secondo cui il mondo degli uomini è popolato, anche se sarebbe meglio dire infestato, da diversi tipi di demoni, che si nutrono della forza vitale degli uomini. Gli unici difensori dell’umanità sono i monaci buddisti che cercano di catturare queste creature e presentarle al giudizio del Buddha, ma cosa succede quando nasce l’amore fra il demone serpente, Bai Suzhen capace di assumere le sembianze di fanciulla e il giovane erborista Xu Xian, ovviamente umano? E’ una storia d’amore impossibile non solo per la differente prospettiva di vita fra i due, dato che il demone è praticamente immortale, ma anche perché sulla loro strada appare il monaco Fa Hai, interpretato dal grande Jet Li, cacciatore di demoni giusto e compassionevole, ma anche inflessibile.
Il film è diviso strutturalmente in due parti ben distinte fra loro, nella prima c’è la presentazione dei personaggi con tono divertito e scanzonato, cosa che coinvolge il pubblico, nella seconda invece predominano i combattimenti spettacolari che porteranno all’epilogo finale. Una struttura bipartita è presente anche al livello dei dialoghi, infatti, da una parte ci sono le chiacchiere facete del giovane apprendista e del monaco, che alleggeriscono l’opera e fanno divertire, dall’altra invece c’è il demone e l’umano con dialoghi tipicamente melodrammatici che seguono una partitura piuttosto rigida e sentimentale, elemento quest’ultimo che appesantisce l’opera rendendo difficile allo spettatore una partecipazione dal punto di vista emotivo.
Si potrebbe quasi parlare di una fusione temporale che il regista opera in questo film, infatti, la storia d’amore sembra appartenere al teatro classico cinese, mentre il monaco con il suo apprendista appaiono come eroi moderni cui è donata la capacità di crescere e comprendere i propri errori. E’ una regia ordinata come si evince nelle scene di combattimento, con una fotografia pulita da cui emergono preponderanti i numerosi effetti speciali dovuti alla computer graphic, che permette a Tony Ching Siu-tung di rendere i combattimenti coreografici ancora più spettacolari fra vortici, trasformazioni e via discorrendo. E’ un’opera originale e particolare che rielabora le leggende antiche e le sue storie con una prospettiva diversa e più moderna.
La frase:
"E’ bastato un bacio per capire che il mio destino cambiava".
a cura di Federica Di Bartolo
Scrivi la tua recensione!
|
|
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale.
I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE:
In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione.
| NEWS
|
|
|
GUIDA TV
|
|
|
|
Il video del momento
Cerca CINEMA
Oggi in TV
Box Office
|