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Sopravvissuto - The martian











Il maestro Ridley Scott torna al cinema dopo aver ridotto il mezzo flop di “Exodus: Dei e Re” e aver prodotto il buon “Child 44”. Il regista mai premiato con l’“Oscar” nel corso della sua prestigiosa carriera abbandona il taglio drammatico di “Alien” in questa nuova esperienza extraterrestre e tra le risate del pubblico ci mostra come l’astronauta Mark Watney, interpretato da un ispirato Matt Damon, riesca a sopravvivere su Marte senza né cibo ne acqua.
L’opera non è tutto merito di Ridley Scott, ma è stata trasposta dall’omonimo libro di Andy Weir e ha potuto contare quindi su una solida sceneggiatura.
Il dramma di un astronauta disperso su Marte tra le risate generali è probabilmente il paradosso più interessante delle due ore e venti minuti dell’intera pellicola. Nelle situazioni più disperate è l’ingegno e l’istinto di sopravvivenza a giocare un ruolo determinante e Mark Watney lo dimostra pienamente in tutte le peripezie che ha dovuto affrontare dal momento in cui è stato abbandonato creduto morto dai propri compagni su Marte. Il botanico della NASA diventa il primo uomo a colonizzare il pianeta rosso essendo riuscito a coltivare le patate concimandole con i propri escrementi.
Un’operazione geniale, durante la quale si assiste al primo vero scambio di battute al veleno con il diario elettronico di bordo che annota tutte le sue avventure. Mark riesce attraverso la propria fantasia a mettersi in contatto con la NASA e poi in seguito con l’equipaggio capitanato da Jessica Chastain e Michael Pena e anche loro si dimostrano fondamentali all’interno della storia.
Il cast è davvero di primissimo livello e ci sono special star come Sean Bean, che ha parlato regalando una citazione da “Il Signore degli Anelli”, e dicendo: ”Il piano segreto di Elrond, qualcuno è ancora a casa e non a lezione". Matt Damon da novello agricoltore è arrivato a essere anche un tecnico informatico e molte altre cose durante il forzato soggiorno su Marte, in cui l’unica speranza era andare avanti per rivedere i propri genitori. La navicella Ares 3, per cui lavorava anche Mark, ha deciso di non puntare indietro e andrà avanti spedita verso il futuro ancora di più.
Il modo geniale in cui Matt Damon riesce a rendere una vicenda tragicomica è incredibile e rende il film unico nel suo genere per quanto visto negli ultimi anni. I viaggi spaziali assumono una nuova dimensione dopo il duo George Clooney e Sandra Bullock in Gravity e nel ben più completo Insterstellar con Matthew McConaughey, ma evidentemente nessuno avrebbe mai scommesso un euro su una storia del genere senza morire dal ridere.
“Sopravvissuto – The Martian” è una macchina che funziona.
L’impresa di Mark Watney serve a dimostrare come anche nella realtà la tua bestia non può sopravanzare la ragione.

La frase:
"Non voglio morire qui".

a cura di Thomas Cardinali

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