L'imbroglio - The Hoax
Leonardo da Vinci di certo non si sarebbe trovato a suo agio a conversare con lo scrittore Clifford Irving. Mentre per il primo infatti "è meglio la piccola certezza che la grande bugia", per il secondo fu proprio il contrario a renderlo "quasi" realizzato. E' sulla menzogna (e che menzogna!) infatti che si basò la sua fulminea notorietà nei primi anni '70 quando disse di essere stato scelto dal famoso Howard Hughes, per la redazione della sua biografia. Libro che effettivamente scrisse, anche se con "The aviator" (Hughes era il protagonista del film con DiCaprio), non aveva mai avuto nessun colloquio o rapporto di sorta, e che ignari editori erano pronti a pubblicare. Dopotutto chi mai s'immaginerebbe che una storia così stramba possa essere una bugia?

Classico film di truffa? Niente affatto. Anche perché la storia è vera. E seppur il ritmo sia quello della commedia, i momenti di suspance non mancano. Non tifare per questo novello Pinocchio infatti è impossibile, ed il timore che venga scoperto da chi vuole per forza che tutto sia certificato e vero è tanto. Ecco quindi che il sorridente viso di Richard Gere, i suoi modi affabili, le sue ricerche, ma soprattutto le sue fantasie su Howard Hughes cominciano ad apparire più confortanti di tante parole realistiche, anche perché comincia a crederci persino il nostro protagonista.
Ma il film di Lasse Hallmstrom non si limita alla riproposizione di una storia di per sé divertente. L'immaginazione infatti andò ad incrociarsi (forse casualmente, forse no) con la "Storia". I misteriosi rapporti tra il presidente Nixon e Hughes, dove già emersero quelle paranoie che determinarono il caso Watergate, l'elezione alla camera dei rappresentati di Gorge Bush senior, le aziende petrolifere e le lobby in generale. Perché se proprio si vuol parlare di imbrogli, invece che soffermarsi su simpatici bugiardi come fu Clifford Irving, meglio citare chi dell'inganno ha fatto il proprio mestiere. Con "The hoax" quindi non solo "divertissement", ma anche la volontà di dire "qualcosa".
In un cast con un Richard Gere in grande spolvero, piace poi trovare Alfred Molina nell'insolito, ma azzecatissimo ruolo dell'amico-complice fifone. Data la sua stazza (ve lo ricordate come cattivo del secondo Spiderman?) vederlo così fragile fa sorridere.

La frase:
- Mi ci è voluto più di un anno per ricucire il mio rapporto con Edith, quindi tienimi d'occhio.
- E' la mia seconda professione.

Andrea D'Addio

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