HomePage | Prossimamente | Settimana precedente | Archivio x settimana | Archivio

Grand Budapest Hotel











Basta osservare il colossale Grand Budapest Hotel a tutto schermo, per innamorarsi all'istante di Wes Anderson, oppure per restarne indifferenti o continuare a cercare il senso nelle sue pellicole. Un po' quello che si diceva per Tim Burton, con cui doveva essere colpo di fulmine, o per Woody Allen, o lo ami o lo odi. Luoghi ormai comuni, ma tant'è.

Questo è il progetto più ambizioso di Wes Anderson, intanto a livello produttivo. Siamo negli anni '30: un concierge (Ralph Phiennes) di un gigantesco albergo nell'immaginaria Zubrowka, fa amicizia con un giovane garzoncello dell'albergo stesso (Tony Revolori), ma a causa di un'eredità non preventivata, si troverà a fare i conti con la giustizia, a scappare, a risolvere un mistero, a salvare la pelle.

La narrazione di Anderson è un continuo romanzare, che in questo film è anche giustificato da un racconto che ci arriva dalle parole del vecchio Zero Moustafa (F. Murray Abraham), udite e trascritte dal nuovo proprietario dell'albergo (Jude Law), che a sua volta sono lette da una ragazza, nelle immagini iniziali del film. Diversi piani del racconto, che diventano diversi piani dell'immagine. E allora il romanzare, forse l'inventare, l'arricchire soprattutto a livello visivo la narrazione, è ulteriormente giustificato, se mai ce ne fosse il bisogno. E se volete una conferma in più, la storia è divisa in capitoli. La sensazione di qualcosa che viene raccontato e tramandato è permanente, anche perché amplificato dalle voci narranti fuori campo, così come il senso di un racconto che è passato per più mani e più voci e quindi avrà forzatamente accusato alcune incongruenze ed esagerazioni di fondo.

Sembra come se Anderson abbia creato un mondo con degli inserti fantasy, senza però tracciare complicate mappe del luogo. O magari un gioco di ruolo, dove ogni pedina entra al momento giusto e recita la sua parte in modo funzionale. Che sia un mondo “vero” o no, il piacere di fare cinema di Wes Anderson sta proprio nel raccontare senza dover restare ancorati al reale (pur nella sostanza trattando temi e storie “reali”) e nel lasciarsi trasportare dall'artefatto cromatico, come in un affascinante dipinto. Ma attenzione, un dipinto dove ogni colore occupa un tassello prestabilito, non le pennellate che si sovrappongono l'una a l'altra mescolando i colori.

O ancora: la narrazione somiglia all'ordinato scorrimento di diapositive l'una dietro l'altra, delle belle diapositive intendiamo, dove oltre a gustarsi colori ed immagini mozzafiato, si scorgono di tanto in tanto le chicche del luogo, che nel film si trasformano negli attori di turno: ecco Owen Wilson, poi Bill Murray e ancora Jason Schwartzman. Alcuni sono presenti forse un paio di minuti, ma come nel Grand Budapest sono meritevoli di stupore il blu elettrico sulle giacche da lavoro o le pareti rosso fuoco degli ascensori, lo sono anche le improvvise apparizioni degli attori citati. Pennellate rapide, ma ordinate.

The Grand Budapest Hotel è un film che può spaccare a metà: se non si apprezza lo stile di Wes Anderson, il suo romanzare sempre e comunque, inserito in un estremo contesto visivo che non possiamo definire altrimenti che “volutamente finto”, difficilmente si riuscirà ad apprezzare questo lavoro, così come si saranno lasciate in secondo piano altre sue pellicole, Rushmore su tutte. Ma se si riesce a lasciarsi catturare dal suo romanticismo e a considerare le delizie per gli occhi come parte integrante di una narrazione che va oltre il concetto d'avventura, di azione o di fantasia, questo è innegabilmente il suo gioiellino.

La frase:
Zero: “Poi c'è una poesia, ma forse è il caso di procedere con la zuppa... perché sono 46 strofe".

a cura di Matteo Colibazzi

Scrivi la tua recensione!



FilmUP
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale.


I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE:
Modi - Tre giorni sulle ali della follia | Longlegs | Il gladiatore | Il ragazzo dai pantaloni rosa | Il museo del Prado - La corte delle meraviglie | Night swim | La vita accanto | Limonov | Instant Family | Il colore viola | The Substance | Beetlejuice Beetlejuice | Un'Avventura Spaziale: Un film dei Looney Tunes | One Direction: This Is Us | Pulp Fiction (V.O.) | Si vive una volta sola | Ritratto della giovane in fiamme | Botero - Una ricerca senza fine | Non sono quello che sono | This Time Next Year - Cosa fai a capodanno? | The Crow - Il Corvo | How to have sex | L'ultima volta che siamo stati bambini | Venom: The Last Dance | Pulp Fiction | Blink Twice | Joker: Folie à Deux | Jojo Rabbit | Iddu - L'ultimo Padrino | Alien: Romulus | Una terapia di gruppo | Lion - La strada verso casa | Smile 2 | Un sogno chiamato Florida | 200% Lupo | It Ends With Us - Siamo noi a dire basta | Lebanon | Berlinguer. La grande ambizione | Giurato numero 2 | Il cielo sopra Berlino | Interstellar | Uno Rosso | Quarto Potere (V.O.) | Sorry We Missed You | La banda di Don Chisciotte - Missione mulini a vento | Napoli - New York | Cattivissimo me 4 | Paris, Texas | Boy Erased - Vite cancellate | Familia | Tatami - Una donna in lotta per la libertà | Vermiglio | Paw Patrol Mighty Pups - Il film dei super cuccioli | Parthenope | Piccole donne | Il richiamo della foresta | Il Gladiatore II | Wicked | Buffalo kids | Il robot selvaggio | Terrifier 3 |
In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione.

Il video del momento
Attenzione!
Per poter vedere questo video hai bisogno di Flash, se devi installarlo segui il link:

Installa Flash
Trailer italiano (it) per La vita accanto (2024), un film di Marco Tullio Giordana con Sonia Bergamasco, Valentina Bellè, Paolo Pierobon.

Tra i nuovi video:
Cerca CINEMA
Film:
Città:
 
Provincia:

I film al cinema nelle sale di: Roma, Milano, Torino, Napoli, Palermo, Bari, Genova, Firenze Bologna, Cagliari, tutte le altre città...
Oggi in TV
Canale:
Orario:
 
Genere:
Box Office



© 1999-2020 FilmUP.com S.r.l. Tutti i diritti riservati
FilmUP.com S.r.l. non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari n.30 del 12/09/2001.
Le nostre Newsletter
Seguici su: