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The Eye 3 - Infinity
C'è un limite a tutto. Nonostante il successo dell'horror asiatico "post Ringu" abbia portato sugli schermi italiani le peggiori nefandezze derivative, mai avremmo pensato che qualcuno avesse il coraggio di distribuire anche "The Eye 3". Ma sbagliavamo; probabilmente sottovalutando "l'enorme importanza" che i distributori italiani assegnano ai mesi estivi. Per cui preparativi a vedere il terzo capitolo nella saga dei fantasmi secondo i fratelli Pang, i quali, dopo averci propinato il furbissimo "The Eye" (ignobile collage di "Ringu", "Il sesto senso" e "The Mothman Prophecy", spacciato per "opera originale ed innovativa") e "The Eye 2" (fiacco rip off dall'encefalogramma piatto), hanno pensato che per rinnovare il franchise ci si poteva buttare sulla horror comedy: il risultato è al di là di ogni immaginazione. La storia segue 4 ragazzi di Hong Kong (Gofei, April, May e Ted) in vacanza in Thailandia. Un giorno un amico tailandese regala loro un vecchio libro di leggende, sul quale vengono illustrati i dieci modi esistenti per poter vedere i fantasmi. I ragazzi decidono di cimentarsi in un gioco che diventa subito molto pericoloso; infatti, dopo i primi paurosi esperimenti, Gofei e April spariscono senza lasciare traccia. Terrorizzati, May e Ted ritornano ad Hong Kong sperando di farla franca: ovviamente non sarà così. Tra dialoghi deliranti, recitazione "da Ufficio Indagini" e autocitazioni ridondanti (non ci crederete, ma c'è ancora la scena dell'ascensore!) i Pang oscillano tra l'insopportabile humor tipico dell'horror tailandese (tipo Rathree Returns per intenderci) e l'auto-parodia, non si capisce fino a che punto volontaria. Il momento più "alto" di tutto il film contribuisce a definire il filone tutto nuovo del "pecoreccio asiatico": questo succede quando gli intrepidi protagonisti scacciano i fantasmi - non è un scherzo - a scoregge. Detto ciò non resta che rammaricarci di vedere un talento innegabile come quello dei fratelli Pang (la sequenza iniziale del "pasto dei fantasmi" è, bisogna dirlo, notevole) sciupato con sceneggiature a dir poco rivoltanti. Speriamo che il loro primo film americano ("The Messengers", ora in post produzione) renda loro, finalmente, giustizia.
La frase: Bambinio fantasma: "Allora, signore...mi aiuta a trovare la mia pagella?!"
Paolo Zelati
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