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The Eclipse
Rimasto vedovo di recente con due figli adolescenti da crescere, Michael lavora come professore in una scuola superiore e ogni anno fa il volontario presso il festival del libro della sua cittadina, Cobh. Quando si trova solo, strani sogni e visioni lo perseguitano e nel momento in cui incontra la scrittrice Lena sente di aver trovato qualcuno con cui si potrebbe aprire: Lena infatti presenterà al festival la sua ultima opera, "The Eclipse", che si occupa di apparizioni spettrali.
Piu’ si fa pressante il bisogno di Michael di confidarsi e di comprendere cosa gli sta accendendo piu’ difficile diventa per i due restare soli a causa delle avances di un altro scrittore ossessionato da Lena e interpretato da un Aidan Queen simpatico, ma in alcune scene un po’ troppo sopra le righe.
Micheal riuscirà a riconciliarsi con la propria solitudine, solo quando un’altra persona a lui molto cara ne rimarrà schiacciato.
Il film "The Eclipse" scritto e diretto dallo sceneggiatore e pluripremiato autore di opere teatrali Conor McPherson è narrato in maniera perfetta. E in perfetto equilibrio è anche l’alternanza tra scene di vita famigliare, situazioni comiche, inframmezzi romantici e scene di paura talmente inquietanti da farti saltare sulla sedia ed arpionare il braccio del povero vicino di posto. Il tutto fotografato magnificamente ed esaltato dalla scelta dei punti macchina e delle location che regalano un’affascinante affresco delle città e della campagna irlandese.
Il film è interessante perché non è solo il tipico mistery, vuole anche mostrare quanto sia difficile riappacificarsi con la vita quando viene a mancare un famigliare e soprattutto quanto sia deleterio aggrapparsi alla presenza delle persone che ci hanno lasciato. Molto bello anche il ruolo del protagonista, interpretato dal solido attore irlandese Ciarán Hinds, perché non capita spesso di vedere una storia incentrata su un padre single che si occupa dei figli e che ha un rapporto speciale con il suocero.
A mio avviso "The Eclipse" è uno dei possibili candidati al premio di miglior lungometraggio narrativo al Tribeca Film Festival.
La frase: "When you see a ghost your mind splits in two: one part does not want believe it, the other is scared, but curious to understand (Quando si vede un fantasma la nostra mente si divide in due parti: una non vuole crederci, l’altra e’ terrorizzata, ma curiosa di capire)".
Elena Maria Manzini
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