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Sulle mie labbra
Scritto in collaborazione con Tonino Benacquista, il film di Jacques Audiard è un geniale mélange di generi: dramma, commedia sociale, thriller, passando anche per le atmosfere del noir - francese s'intende - in cui i due protagonisti si muovono nel loro incessante mutamento interiore ed esteriore.
Segretaria sordastra e maltrattata dai colleghi di una società immobiliare, Carla è considerata una nullità sebbene il suo lavoro sia sempre al di sopra delle aspettative. È stanca, sa di meritarsi qualcosa di più ed è decisa a cambiare le cose. La soluzione dei suoi problemi si materializza nel suo nuovo assistente, Paul Angeli appena uscito di galera e senza la minima conoscenza in fatto di sviluppo di attività immobiliari. Ma una mano lava l'altra e mentre Carla assicura a Paul un lavoro onesto e sicuro quest'ultimo le insegna le "cattive maniere" con le quali sopravvivere meglio nel mondo maschilista in cui si ritrova la giovane donna.
Carla, interpretata da una tagliente ed incisiva Emmanuelle Devos, si trasforma così da sfruttata e infelice impiegata, a dark lady cattiva e vendicativa che minaccia clienti e superiori, arrivando persino a farsi complice nella pianificazione di un furto ai danni di un boss piuttosto pericoloso. Suo perfetto alter ego, ugualmente mutevole, il Paul Angeli di Vincent Cassel, povero dentro come Carla, ma totalmente privo di inibizioni.
Due facce diverse di una stessa medaglia che alla fine riescono a costruire una vantaggiosa relazione professionale e una inaspettata corrispondenza amorosa.
Il regista francese racconta una straordinaria metamorfosi umana in un inatteso crescendo di suspence. Alla pochezza di quelle due anime sfruttate e frustrate mescola l'ironia delle situazioni a volte paradossali in cui si ritrovano e dalle quali riescono a destreggiarsi, uscendone malconci ma vittoriosi.
Audiard avvicina la macchina da presa al viso e ai corpi dei protagonisti, sottolineando i loro sguardi spesso perduti in un mare di incertezze o le mani mentre sfiorano un ginocchio che subito si ritrae. Racconta il mondo dei rumori della protagonista passando da un silenzio quasi totale del suo orecchio imperfetto, al rumore assordante e mal controllato del suo apparecchio acustico.
Singolari ritratti di un uomo e una donna alla costante ma istintiva ricerca di un equilibrio interiore, sensuali e disperati, e certamente indimenticabili.
Valeria Chiari
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