FilmUP - Recensione: Sud side stori

Sud side stori
La nuova versione di Romeo e Giulietta.
La vicenda si svolge però a Palermo e i due personaggi sono Toni Giulietto (Bobo Rondelli) e Romea Wacoubo (Forstin Ehobor), uno scalcinato cantante lui, una passeggiatrice nigeriana lei. Appena i due si conoscono sboccia subito l'amore. Ma le zie di Toni inorridiscono al solo pensiero che il loro nipote sia finito nella grinfie di quella ragazza mentre le amiche di Romea non capiscono come si sia potuta innamorare di un bianco, buono a nulla "che mangia tutto il giorno pasta col forno e panino con salsiccio".
Presentato all'ultimo Festival di Venezia nella sezione "Sogni e Visioni", "Sud Side Stori" è il nuovo film di Roberta Torre autrice tre anni fa di "Tano da morire". Il film è lo scontro di due Sud, uno scontro di culture, linguaggi e musiche che mostra le difficoltà che si affrontano per l'integrazione razziale. Una storia che prende spunto da un fatto realmente accaduto a Palermo e che qui viene affrontato con più ironia per trasformarlo in una commedia musicale interpretata dagli stessi immigrati arrivati da varie parti del mondo africano.
Un film sulle difficoltà che inevitabilmente, purtroppo, si verificano quando c'è di mezzo l'immigrazione, perché ancora sono in molti ad averne paura; alcuni lo dicono, altri fingono, altri non hanno ancora capito. Qui i personaggi non cercano conciliazione, lottano perché si amano anche per le loro diversità. E dove i pregiudizi li separano ci pensa la musica ad unirli.

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