Stai con me
Chiara (Giovanna Mezzogiorno) fa la maestra ed ha due gemelli con Nanni (Adriano Giannini) che coltiva sogni da palcoscenico ma insegna nuoto a mamme incinte e anziani bisognosi di movimento. Hanno amici che li stimano e che non nascondono la loro ammirazione nei confronti della famiglia felice, che si realizza nella prole e nell'amore.
Nanni di nascosto continua a fare provini. Chiara non vorrebbe per paura della precarietà che il mondo dello spettacolo porta con sé, insieme alla promiscuità delle attrici, alla casualità degli orari. Ad un provino Nanni viene scartato, ma uscendo sconsolato viene investito dalle manifestazioni di stima di una procace attrice (Francesca Antonelli) che lo riempie di quei complimenti che sono il pane quotidiano dell'attore che ancora non sa se ci fa o c'è. Lui ci sta, la riaccompagna a casa e sulla via vede volare il reggiseno dell'audace collega, e accosta. Dietro di loro la moglie che, incuriosita da questo segno del destino, spegne la macchina e raccoglie l'intimo indumento. Piove sul loro amore. La macchina di Chiara con i gemelli non si riaccende. Chiede aiuto a chi ha parcheggiato poco più avanti e trova il marito con le mani nel sacco.
Da qui, l'amore perduto. Lei, di nuovo incinta, decide di abortire altri due gemelli. Lui, disperato, cerca conforto negli amici che un po' lo rimproverano, un po' lo consolano. Lei torna sui suoi passi in sala operatoria e tiene i figli. Da qui l'amore lascia una porta aperta che sul palcoscenico, in spiaggia, di fronte ad una performance dell'attore triste sull'amore, Chiara sembra, in chiusura di film, riaprire sul loro idillio amoroso.
Livia Giampalmo, regista e sceneggiatrice del lungometraggio, concepisce la storia più di sei anni orsono, quando il figlio, Adriano Giannini, ancora non pensava di fare l'attore. La gira nel 2001 ed esce solo oggi per i misteri della distribuzione. Il film è di lettura fin troppo semplice. Scorre tra un sottofondo musicale alla famigliola che gioca in spiaggia, ed una lacrima che solca il viso della mamma tradita. Sotto una forte pioggia prende uno schiaffo dal marito traditore e nel dolore trova la forza per decidere di abortire, portando il film verso una riflessione etica dalla quale, però, si esce subito, con un piccolo giallo con lieta sorpresa. Gli amici sono tutti positivi, tutti gli vogliono bene e fanno il tifo per loro, tanto che da spettatore ci si aspetta quasi che lei gli renda pan per focaccia con il suo migliore amico. Sullo sfondo il mondo del teatro. Provini, sudore, niente soldi, talento mal sfruttato, il contrario di ciò che succede ad Adiano Giannini, che da operatore si ritrova a fare il protagonista vicino alla Mezzogiorno in meno di tre anni di studi attoriali, definendo sì il personaggio, ma di fatto interpretando il ruolo che quegli amici (Yari Gugliucci e Paolo Briguglia) forse sentirebbero un po' più a loro vicino. Al di fuori delle famiglie e delle discendenze artistiche, il film non decolla, i gemellini non collaborano, ed il finale è un po' scontato. La Mezzogiorno interpreta bene il suo primo ruolo da mamma, anche se i figli non li ha scelti e si vede che non sono i suoi.

Andrea Monti

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