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GIORNO X GIORNO
Ogni giorno un "Diario da Venezia" scritto dai nostri inviati che riporterà gli eventi principali della giornata in laguna al Festival.
Diario Veneziano del 02.09.2002
Dialoghi sulla laguna
D: Questa mattina mentre tu dormivi il sonno del giusto, sono andato a vedere Ripley's Game della Cavani. A proposito, lo sai quante volte il personaggio della Highsmith e' stato oggetto di un film?
V: Beh, mi sembra due; questo e quello di Minghella con Fiorello.
D: Vorrai dire con Matt Damon e Jude Law.
V: C'era pure Fiorello, oltre che la Rocca e Rubini.
D: Comunque, mi dispiace doverti correggere, caro compagno di proiezioni,ma questo della Cavani, un film robusto e piacevolissimo, è il quarto adattamento cinematografico della serie della Highsmith. In particolare, Ripley's Game era stato già girato nel 1978 da Wim Wenders col titolo L'amico Americano.
V: Quanta cultura, saccentone… frutto della tua infinita preparazione?
D: No, basta leggere il pressbook che ti danno alle proiezioni...
V: Baro!
D: Disbaro ! A proposito, come hai trovato Julianne Moore in conferenza stampa?
V: Splendida come sempre. Altrettanto non si può dire della moglie del protagonista di Missing Gun, film cinese in gara nella sezione controcorrente. Sorprendente. Un taglio decisamente occidentale con dei personaggi intriganti. So che anche tu hai guardato il sole nascere ad oriente oggi.
D: Più che di sole si è trattato di un film bagnato. In A Snake of June, del regista giapponese Tsukamoto, piove continuamente. Il tema però era scottante e un po' perverso: una mogliettina giapponese che ama farsi fotografare mentre si masturba.
V: E come è andata?
D: Film stilisticamente molto interessante ma un po' scioccante... mi sono ripreso guardando Nackt (Nudi) della regista tedesca Doris Dorrie. La complessa, ma scontata dinamica di tre coppie di trentenni. A me è piaciuto, ma una parte del pubblico non ha gradito.
V: Guarda sono sempre più convinto che i giapponesi siano un popolo di perversi repressi. Meglio il cinema cinese allora, oltre a The Missing Gun ho avuto il raro piacere di vedere Mon Huan Bu Luo; è più fedele agli stereotipi culturali del paese: una pellicola lenta, ma profondamente spirituale, che non credo vedremo mai sui nostri schermi. Comunque oggi mi sembra che tu ti sia riposato, non hai visto molto.
D: Ma ho scritto molto: ben cinque recensioni, naturalmente di qualità superiore, come il caffè qualità oro. Tu, piuttosto, ti aspetto al varco con il pezzo su Mon Huan … o come diavolo si scrive. Mi dicono, infatti, che non vi hanno dato neanche la lista degli attori...
V: A parte che i nomi degli attori li ho copiati dai titoli di testa (in mandarino), la tua abilità di recensore ti colloca di diritto nel firmamento delle star delle critica, proprio nella costellazione di Orione (chiedi a Laurenti con cosa fa rima). Comunque ora mi metto sotto, anche perché domani arriva la nostra direttrice e lo sai che succede a chi si comporta male, vero?
D: Bravo, Valeriuccio, fai i compitini e inizia parlandoci del film francese che hai visto in serata. Io, saluto tutti e me ne vado a nanna. Ma tu parla, parla, parla, perché io ti ascolterò financo nel sonno. Bonne nuit.
V: Dunque... emmh... la struttura narrativa portante de L'Homme du Train si muove su binari paralleli all'entropia sintattica dello sceneggiatore, Il francesismo strutturato che permea la commedia dolce-amara... Zzzzzzzzzzzz
di Valerio Salvi e Das
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