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GIORNO X GIORNO
Ogni giorno un "Diario da Venezia" scritto dai nostri inviati che riporterà gli eventi principali della giornata in laguna al Festival.
Diario Veneziano del 29.08.2002
Il primo giorno di una lunga, quasi interminabile direi, maratona cinematografica in cui destreggiarsi tra film in concorso, controcorrente, eventi speciali, retrospettive e quant'altro si apre con quelle che saranno le compagne di questi dieci giorni: le file, file ovunque. E' vero a Venezia, noi inviati, siamo una sorta di casta "unta dal signore": possiamo vedere qualunque cosa (gratis), possiamo entrare in qualunque sala e, soprattutto, abbiamo dei posti riservati, motivo per il quale vedo gli spettatori paganti trafiggermi con occhiate inferocite.
Ma veniamo al "sale". Primo film in concorso "Frida" di Julie Taymor (Titus), una pellicola sulla vita della pittrice messicana Frida Kahlo appunto. Un film colorato dominato non solo dalla forte personalità della protagonista, ma dallo spirito del Messico con i suoi colori vivaci che contrastano i drammi di Frida. Una pellicola quasi vecchio stile che ha riscosso buoni consensi.
Il tema e' quindi virato sulla denuncia sociale con "Lilja 4ever" ed "The Magdalene Sisters" due film che spingono il piede sull'impegno.
Il primo, diretto da Lukas Moodysson (Fuking Amal), punta il dito contro il fenomeno della "tratta delle bianche" dalla Russia alla Svezia; una pellicola molto cruda nei contenuti e nella realizzazione decisamente spartana. Buona l'idea, ma risultato non dei migliori.
Il secondo, dell'inglese Peter Mullan (forse più noto come attore che come regista), ci mostra una pagina oscura della storia irlandese: la vita di alcune donne respinte dalla società ed internate a forza in convento dove sono costrette a lavorare quasi fossero delle schiave. Anche qui ci troviamodi fronte ad una pellicola interessante e ben realizzata.
Infine la "chicca", l'opera che ha aperto ufficialmente la mostra: "Full Frontal" di Steven Sodebergh (Ocean's Eleven). A dieci anni di distanza dovrebbe essere quesi una ripresa di "Sesso, Bugie e Videotape", ma seppur con la stessa graffiante sceneggiatura, la pellicola risulta eccessivamente frammentate e con storie nidificate da risultare a tratti incomprensibile. Ci si apettava decisamente di meglio da uno dei cineasti più interessanti dell'ultimo quinquennio.
Beh, che dire, dormiamoci su e prepariamoci ad un secondo giorno ancora più ricco. A proposito, ma dove sono i tanto decantati paries esclusivi?
di Valerio Salvi
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