11 Giugno 2009 - Intervista
"Transformers: La vendetta del caduto"
Intervista al cast.
di Francesco Lomuscio
In occasione dell'uscita italiana di "Transformers-La vendetta del caduto", abbiamo incontrato a Roma il produttore Lorenzo di Bonaventura e i protagonisti Tyrese Gibson, Josh Duhamel e Ramon Rodriguez.
Lorenzo, hai prodotto "Constantine" che era tratto da un fumetto, "Doom" che s'ispirava ad un videogioco ed ora i due "Transformers" che, al di là di cartoon e serie a fumetti, prendono spunto da alcuni giocattoli robot; il cinema, quindi, continua ad attingere da altre forme d'intrattenimento. Quale sarà la prossima forma d'intrattenimento che finirà sullo schermo?
Lorenzo di Bonaventura: Vorrei che il cinema fosse un po' più originale, uno dei suoi problemi è proprio la mancanza di idee originali e credo che prima o poi dovranno per forza di cose emergere, anche perché i più brillanti fumetti e videogiochi sono già stati trasformati in film.
Tra qualche mese ci proporrai anche "G.I. Joe: La nascita del Cobra", altro film tratto dai giocattoli; come possiamo definire questo neo-filone che nell'imdb include tutte le pellicole comprendenti tra le parole chiave di ricerca "based on toy"?
Lorenzo di Bonaventura: In realtà, per "Transformers" e "G.I. Joe: La nascita del Cobra" ci siamo ispirati alle serie a cartoni animati, non ai giocattoli. Comunque, vedremo che in seguito al successo di "Transformers" molti altri vorranno produrre film basati sui giocattoli, ma non avranno il suo stesso successo perché alle spalle non hanno la stessa mitologia della serie.
Tyrese, ultimamente interpreti molti film d'azione; pensi di fare altri generi di film in futuro o rimarrai legato a questo?
Tyrese Gibson: Sicuramente sono stato in molti film d'azione, ma anche in diversi prodotti indipendenti come "Baby boy" e "Annapolis", nei quali non vi è molta azione, c'è molta recitazione, un lato oscuro drammatico. Però voglio creare un equilibrio tra grandi film d'azione ed altri più indipendenti, nei quali io mi possa guadagnare tra virgolette le stellette come attore vero e proprio. Pertanto, è vero che nei film d'azione c'è la star, ma quello che piace alla gente è vedere l'azione, ciò che avviene sul set.
Tra l'altro, sei attivo anche in ambito musicale; come è l'attuale situazione dell'industria della musica?
Tyrese Gibson: Bisogna confessare che iTunes ha avuto un impatto molto forte sull'industria della musica, molto più di quanto la gente sia pronta ad ammettere. Secondo me, se vogliamo fare un raffronto con l'industria del cinema è come se si potessero pagare 99 centesimi per vedere un pezzettino del film che ci piace, anziché fare il biglietto intero per vederlo tutto, e la stessa cosa avviene con la musica: magari ti pagano 800000 dollari per il marketing e la pubblicità dell'album, poi, però, la persona se ne sente con i-Tunes solo un pezzo, senza comprarlo. Per quanto mi riguarda, c'è una grande differenza tra il mondo del cinema e quello della musica, nel senso che io sono stato conosciuto grazie alla musica, anche qui in Italia, ma sono venuto a Roma per merito di questo film.
E come varia l'impiego della tua voce quando fai il cantante e quando reciti?
Tyrese Gibson: Quando recito è molto più profonda e bassa rispetto a quando canto, anche perché è diverso lo stato mentale: nei film mi piace interpretare il cattivo, mentre ai concerti canto alle ragazze, voglio solo donne, dico agli uomini di rimanere a casa (ride).
Di Ramon, invece, sappiamo che oltre a recitare gioca a basket e balla salsa…
Ramon Rodriguez: Una delle prime cose che ha voluto sapere Michael Bay era se fossi un atleta, perché si tratta di un film molto fisico, c'è molta corsa e per fare gli stunt e le scene d'azione bisogna essere in grado di reggere il ritmo. Nell'ufficio di Michael Bay, il provino è durato un'ora e mezza, mi ha costretto a correre e a fare capriole, alla fine ero completamente madido di sudore. Comunque, il basket aiuta per il fatto di essere molto coordinato e la salsa per rimorchiare le ragazze in discoteca e perché è divertente (ride). In ogni caso, fare l'attore è divertente tanto quanto fare l'atleta e il ballerino. Tra l'altro, ci tengo a dire che la scena del film in cui ballo molto male è fatta apposta, io non ballo così (ride).
Poi, tu entri in questo sequel, perché nel primo film non c'eri; come ci si sente ad entrare quando la storia è già in corsa?
Ramon Rodriguez: Chiaramente c'era un po' di pressione, volevo entrare a far parte di questo film in maniera piacevole ma facendo allo stesso tempo la mia figura. Tutti sono stati molto gentili con me, anche buona parte della troupe, che era la stessa del primo episodio. E' andato tutto alla grande.
Josh, prima di arrivare a "Transformers" sei passato per la tv e per b-movie come "Picture of Dorian Gray" e "Turistas"…
Josh Duhamel: Parliamo di b-movie, ma, anche se impallidiscono al confronto di questa produzione, si tratta sempre di film fatti dagli studios; "Turistas" forse era un b-movie (ride).
Anche tu, Ramon, sei passato da prodotti di nicchia a questo blockbuster…
Ramon Rodriguez: Il cambio di passo è stato molto intenso, adesso è un po' come se mi trovassi sulle montagne russe, ma ci sono ancora sopra ed è difficile valutare la situazione e stabilire come sarà il futuro. Comunque, tutto ha senso nella vita e credo che tutte le mie esperienze del passato mi abbiano portato dove sono ora. Tra l'altro, per quanto riguarda i miei progetti futuri sto valutando vari script e sto anche scrivendo una sceneggiatura drammatica. Prima o poi, inoltre, vorrei provare a fare il regista e il produttore.
E di cosa tratta questa tua sceneggiatura?
Ramon Rodriguez: Il titolo provvisorio è "Only for my son", una storia tra padre e figlio basata sulla musica salsa.
C'è un film del passato in cui avresti voluto essere?
Ramon Rodriguez: Credo "Serpico".
Josh, dei generi affrontati tra cinema e tv, quale ti fa sentire più libero?
Josh Duhamel: Se dovessi scegliere, sceglierei la commedia, perché mi piace l'idea di poter essere parte di un film divertente, poi è impegnativo, è una sfida riuscire a far ridere. In realtà, ciò che a me interessa nel mestiere d'attore è il creare un'emozione nello spettatore.
Il fatto di recitare sempre la parte del bravo ragazzo non credi possa finire per imprigionarti nel ruolo?
Josh Duhamel: In realtà, fino ad ora è sfuggita questa minaccia, perché ho iniziato in una soap opera e già allora mi chiedevano se temevo di rimanervi ingabbiato. Come avete potuto vedere, in seguito ho fatto altro, ho fatto film, ora "Transformers" ed ho ancora moltissima strada da fare. Il punto non è il timore di essere ricordato per un solo personaggio, ma essere capace di sorprendere sempre.
Tyrese, cosa rappresenta per te John Singleton, con il quale hai lavorato molto e stai facendo anche un nuovo film?
Tyrese Gibson: John Singleton ha veramente cambiato la mia vita, l'ho detto solo una volta ma è la prima persona che ha visto in me qualcosa di diverso che io avrei potuto fare rispetto alla mia carriera; generalmente, persone del genere s'incontrano una sola volta nella vita. Non avevo nessuna intenzione di fare l'attore, pertanto sarò sempre grato a John Singleton di avermi dato la possibilità di recitare e di avermi messo in "Baby boy", altrimenti dieci film dopo non sarei stato in "Transformers-La vendetta del caduto". Se mi chiedesse di recitare in una scatola o in un vicolo cieco lo farei ad occhi chiusi.
Sognate anche di produrre qualcosa per il cinema?
Tyrese Gibson: Io ho già scritto sette film, di cui cinque sono stati presentati agli studios, però ho anche in progetto l'uscita del mio primo libro a fumetti, "MayHem", che uscirà il 5 agosto. Nel mondo dei fumetti, vendere 10000 copie in una settimana è generalmente un grande successo; noi, in un negozio, con la prevendita abbiamo già venduto più di 10000 copie.
Josh Duhamel: Tra poco uscirà la commedia romantica "When in Rome", che ho girato lo scorso anno qui a Roma, poi ad agosto comincerò a girare un film principalmente d'amore, con un ruolo forse un po' più drammatico; sostanzialmente, però, per me non è tanto importante porsi le aspettative su cosa farò da qui a dieci anni, ma fare al meglio ciò che mi viene proposto. Tra l'altro, darò anche la voce a Oz, un personaggio animato della serie "Fanboy and Chum Chum".
Lorenzo, tu cosa ci riserverai per il futuro?
Lorenzo di Bonaventura: La mia prossima produzione dovrebbe essere "Red", basata sull'omonima graphic novel.
Sei a conoscenza del fatto che un piccolo produttore americano, David Michael Latt, sta rifacendo per l'home video e con budget ridotti tutti i recenti successi hollywoodiani, da "Io sono leggenda" a "Transformers"?
Lorenzo di Bonaventura: Sicuramente si tratta di qualcosa di illegale, di un atto di pirateria, perché non è in possesso dei diritti per fare questi remake (ride). Poi, chiaramente, se su internet c'è un filmato di pochi minuti che si rifà ai nostri film ci fa anche piacere, è divertente, ma se si tratta di un film intero basato sul nostro film nascono i problemi, e ciò è uno dei motivi per cui tante piccole case indipendenti stanno fallendo.
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