30 gennaio 2004 - Conferenza stampa
Intervista a Martin Henderson
di Valerio Salvi
Che mi dici del tuo personaggio?
Sono un classico eroe d'azione che, però, non si prende troppo sul serio. Faccio il duro, ma c'è molta ironia sotto. Potremmo dire che sono una sorta di cowboy moderno, tutto il film in effetti è come un western; girato nel deserto, con i protagonisti che si inseguono su delle moto, un pò come fossero dei cavalli...
Insomma sei il nuovo Clint Eastwood!
Si, il nuovo Clint, ma con un pò più di ironia.
Come ti sei preparato per il film che richiede così tante scene in moto?
C'è da dire che già guidavo la moto prima di girare questo film. Quando stavo in Nuova Zelanda [Paese in cui è nato - n.d.a.] ero decisamente più scapestrato, ma mi è servito, perché avere abbastanza confidenza con il mezzo durante le scene d'inseguimento era importante.
In effetti avete usato le vostre moto da strada come fossero degli enduro passando su terreni quasi impossibili.
Si, ma tutte quelle scene le hanno fatte gli stuntmen e non noi ed usando delle moto modificate con sospensioni che non solo le hanno rialzate un pò, ma erano anche in grado di sopportare le incredibili sollecitazioni.
Quale è stata la cosa più pericolosa che hai fatto sul set?
Praticamente in ogni scena in moto ero tesissimo perché la sicurezza, non solo mia, ma di tutta la troupe era fondamentale. Avevo intorno a me luci, tecnici, cineprese, una miriade di ostacoli. La scena poi in cui inseguo Monet all'interno della fiera, con i fuochi artificiali, è stata la più dura.
Hai visto qualche film specifico per prepararti a questo ruolo?
No, niente di specifico. Heasy Rider o Il selvaggio con Marlon Brando, giusto per focalizzare qualcosa. Tra l'altro non credo siano stati fatti molti film ambientati specificatamente sul modo dei bikers o sulle moto in generale. Questo penso sia il miglior film sulle moto ad oggi.
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I film:
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