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19 Novembre 2008 - Conferenza stampa
"Torno a vivere da solo"
Intervista al regista e al cast.
di Francesco Lomuscio
Ventisei anni dopo "Vado a vivere da solo" di Marco Risi, Jerry Calà torna a vestire i panni di Giacomo detto Giagià in "Torno a vivere da solo", del quale cura anche la regia.
Affiancato dal cast e dal produttore Massimiliano Caroletti, ha incontrato a Roma la stampa.
Come è nata l'idea per questo sequel?
Jerry Calà: Io non lo chiamerei sequel, diciamo che ho voluto riallacciarmi al primo film, ma non ho ripreso il personaggio dal punto in cui lo avevo lasciato. In "Vado a vivere da solo" si parlava dei giovani che cercavano di conquistarsi la libertà andando via di casa, qui viene affrontata l'oggi dilagante tematica del divorzio.
Come mai non è stato coinvolto in fase di sceneggiatura Enrico Vanzina, che scrisse il primo film?
Jerry Calà: Beh, a parte il loft e la presenza dei genitori di Giacomo, che inoltre sono ora interpretati da Paolo Villaggio e Gisella Sofio e non più dai due attori originali, il film affronta tutt'altro argomento, comunque Enrico Vanzina era a conoscenza di questo progetto. Poi, certo, le nostre strade si sono divise nel corso degli anni ed ognuno fa il suo lavoro, ma può darsi anche che un giorno si riuniranno.
Come è avvenuto il coinvolgimento di Piero Mazzarella, che era assente sugli schermi da molti anni?
Jerry Calà: Quando abbiamo scritto la sceneggiatura, per il duetto con Villaggio che ha deciso di andare a vivere alla stazione si è subito pensato a lui.
Invece come è avvenuto il coinvolgimento degli altri attori?
Tosca D'Aquino: Io devo ringraziare molto la mia cara amica Randi, perché è stata lei a dire a Jerry che ero perfetta per la parte, poi il testo era delizioso ed attualissimo e mi sono immedesimata facilmente con il personaggio, in quanto separata anche nella vita.
Randi Ingerman: Essendo Jerry un attore oltre che un regista ci ha permesso di avere molto spazio per giocare e divertirci, in modo anche da fare uscire il personaggio che è in noi. Poi io sono una fan delle commedie italiane ed ho imparato la vostra lingua proprio guardando questi film in tv.
Jerry Calà: Poi i personaggi noi li abbiamo scelti anche mentre scrivevamo la sceneggiatura, ed Eva si è rivelata una vera sorpresa, come pure la figlia Mercedes, dolce e brava. Nara l'ho scelta dopo aver provinato venti o trenta modelle a Milano e Randi come rompiscatole era perfetta (ride).
Nara Natividade: Io sono molto felice, grazie a Jerry ho potuto fare questa esperienza al cinema, che per me è anche la prima.
Mercedes Henger: Per interpretare questo film ho dovuto perdere molti giorni di scuola che dovrò recuperare (ride). Mi sono divertita molto, anche se a Milano faceva freddo, il mio personaggio è comunque diverso da me.
Rudy Smaila: Questo è il secondo film che faccio con Jerry, nel primo ero uno sfigato, qui sono più bastardello, e se ci tenete a saperlo il personaggio l'ho un po' sentito nelle mie corde (ride).
E di Don Johnson, invece, cosa ci raccontate?
Jerry Calà: Don Johnson è simpatico e, come tutti gli attori americani, molto preciso, professionale e propositivo. Poi, sempre come tutti gli attori americani, è anche viziato e ci ha fatto passare momenti di ansia, ma è andata bene, mi aspettavo peggio.
Il messaggio riguardante la famiglia allargata si riferisce forse ad un'esperienza personale?
Jerry Calà: Beh, la mia vicenda è nota, ecco perché ho tenuto tanto al fatto che nel film ci fosse Mara Venier, mia ex compagna con cui, comunque, sono ancora molto amico. In una storia di coppia l'amore finisce, ma perché deve finire anche l'amicizia?
Eva Henger: Da noi, per esempio, a Natale viene sempre il mio ex marito Riccardo Schicchi vestito da Babbo Natale con i regali. E comunque, lui è amico di Massimiliano.
Rudy Smaila:Io sono spesso in tv anche come rappresentante del figlio della famiglia allargata (ride). Alla fine bisogna ricordare i momenti belli.
Tosca D'Aquino: Io sono anche credente e mi sono sposata in chiesa, ma come dice Jerry l'amore finisce e bisogna avere la maturità di continuare. Tutte avremmo voluto avere un solo compagno.
A quale target puntate con il film?
Jerry Calà: Diciamo che io ho un pubblico abbastanza trasversale, in quanto la fortuna del cinema è che i tuoi vecchi film poi vengono ridistribuiti in dvd ed ai giovani piacciono queste commedie. Poi loro rappresentano anche il mio pubblico quando faccio teatro o mi esibisco nelle piazze.
Massimiliano Caroletti: Jerry è comunque bene o male coetaneo di Boldi e De Sica, quindi, se loro riescono ad accalappiare il pubblico dei giovani non vedo perché non può farlo lui.
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