02 settembre 2003 - Conferenza stampa
"Matchstick men - Il genio della truffa"
Intervista a Nicolas Cage, Sam Rockwell e Alison Lohman
di Daniele Sesti
Sappiamo che ha deciso di cimentarsi dietro la macchina da presa. Quanto pensa che sarà influenzato dai registi che l'hanno diretta?
Cage: Sono stato fortunato ad aver lavorato con tanti registi bravi. Anche se mi rendo conto solo dopo averci lavorato delle loro influenze. Con Ridley Scott ho imparato parecchio. Lui cura moltissimo l'aspetto tecnico. Sono rimasto colpito anche da come ha curato le movenze del personaggio di Roy.
Lei ama improvvisare?
Cage: Sì, ma cerco sempre di rispettare il lavoro degli sceneggiatori. Se possibile, se la sceneggiatura me lo permette, allora improvviso.
La nascita di suo figlio le ha cambiato la vita?
Cage: Sì, ho smesso di fumare.
Le piace Venezia?
Cage: Mi sento a casa mia in Italia. L'Italia mi piace e qui mi rilasso.
Qualche ricordo del set?
Cage: Sul set ci siamo divertiti. Durante la scena degli spaghetti ci siamo ammazzati dal divertimento.
Lei fa parte di una famiglia di cineasti. Lavorerà ancora con la sua famiglia?
Cage: Sono molto orgoglioso della mia famiglia. Sono molto contento del successo di mia cugina Sofia (Sofia Coppola, "Lost in Traslation" ndr.)
È stato difficile interpretare il personaggio di Roy?
Cage: È stato difficile riuscire a non mettere in ridicolo chi soffre veramente di queste malattie. Ho dovuto fare molta attenzione.
È stato difficile lavorare con Nicolas Cage?
Sam Rockwell: È molto coerente nel suo lavoro, un grande professionista.
Alison Lohman: Con lui basta uno sguardo. Era sufficiente guardarlo. Così come bastava guardare Ridley Scott. La cosa più difficile è stato abituarsi all'idea di lavorare con mostri sacri come Nicolas Cage e Ridley Scott.
Cage: Ho imparato molto dai miei compagni, dal loro entusiasmo e la loro passione.
Il film uscirà negli USA il prossimo 12 settembre.
|
|
|
I film più recenti:
|