21 Novembre 2005 - Intervista Esclusiva + Conferenza Stampa
"The King"
Intervista all'attrice Pell James e Milo Addica.
di Francesco Lomuscio


Giovane, carina e... molto occupata, Pell James è Malerie, protagonista di The king di James Marsh. Approdata a Roma per presentare il film alla stampa, ci ha concesso qualche minuto faccia a faccia per scambiare due parole.

Pell, tu sei molto giovane e lavori nel cinema già dal 1999, anno in cui, non accreditata, hai interpretato Black & white, come è avvenuto il tuo ingresso in questo ambiente, nell'ambiente dello spettacolo?
Pell James: Questa è una piccola bugia, perché c'è nel mio curriculum, però non è totalmente vera questa cosa: io ero stata selezionata per interpretare una parte nel film, però questa parte è stata tagliata prima ancora che io ci lavorassi, quindi, non ho effettivamente lavorato la prima volta nel 1999 con questo film. L'ho lasciato nel mio curriculum, quindi in quello che si legge effettivamente questo dettaglio c'è, però la realtà è che sono stata scelta nel cast, poi, per una settimana sono rimasta sul set aspettando che mi chiamassero in scena, continuavano a dire "Pronti, trucco perché si gira", invece, poi, questa scena non è stata mai girata. Quindi, l'ho lasciato nel curriculum, però non è vero che ho avuto un ruolo in questo film.

Parlaci del personaggio che interpreti in The king.
Pell James: Malerie è una ragazzina di sedici anni, nel film che abbiamo visto non è che faccia veramente parte della sua famiglia, vive un po' dietro le quinte, nell'ombra del fratello, non nutre lo stesso fervore religioso del resto della famiglia, quindi rimane molto colpita da Elvis perché è uno che arriva nella sua vita all'improvviso, s'innamora di lei, le dedica molta attenzione. Quindi, ad un certo punto, si sente qualcuno.

Il 2005 è stato per te un anno molto intenso dal punto di vista professionale, perché, a parte The king, hai interpretato Confess, Undiscovered, Broken flowers e questo Neighborhood watch, che sembrerebbe essere un horror. Che cosa è?
Pell James: Sì, è un horror, però non è che sia proprio la cosa più importante che ho fatto e neanche la cosa di cui mi piace parlare di più, non è veramente una parte importante della mia carriera. I momenti più importanti di quest'anno sono stati Broken flowers e sicuramente The king, perché mi sono sentita molto partecipe della storia, mi è piaciuto veramente interpretare questi ruoli, sono stati per me molto interessanti e quindi è molto più bello lavorare in questo modo che lavorare su qualcosa che t'interessa molto marginalmente. Le piace forse particolarmente questo genere, l'horror?

I love it!
Pell James: Ho appena lavorato con David Fincher, che ha fatto Fight club e anche Seven.

Ultima cosa, appunto, puoi anticiparci qualcosa su Zodiac, che credo sia ispirato alla storia di un vero serial killer, su cui, se non sbaglio, venne già fatto un altro film, inedito dalle nostre parti?
Pell James: Sì, è vero, si parla di un serial killer, ma, nemmeno in America questo personaggio è veramente conosciuto, se non forse in California, soltanto in una parte ben precisa degli Stati Uniti si parla di questo personaggio. Io nel film di cui lei parla ho interpretato il ruolo di una delle vittime.


Candidato al Premio Oscar per la sceneggiatura di Monster's ball-L'ombra della vita, del 2001, Milo Addica è ora il responsabile, insieme al regista James Marsh, dello script di The king. Accompagnato dall'attrice protagonista Pell James, ha incontrato a Roma la stampa.

Del protagonista, nel film, non viene detto molto: torna dalla Marina, stupra la sorella e diventa un probabile serial killer. Ma le motivazioni quali sono?
Milo Addica: Non era nostra intenzione quella di rappresentare sullo schermo un serial killer e le sue motivazioni. Se voi avete notato, la prima battuta del film è "Sto tornando a casa", mentre l'ultima è "Noi andremo all'inferno"; sintetizzando, volevamo mostrare un personaggio che decide di tornare a casa, che vuole tornare a far parte della sua famiglia. La sua motivazione, quindi, è che vuole l'amore e lo trova, poi, però, ad un certo punto della storia, Malerie si rende conto del fatto che tutto ciò che sta succedendo è sbagliato, e lui se ne accorge.

Il male sembra essere sempre al centro della vicenda…
Milo Addica: Beh, è molto difficile evitare il diavolo quando si parla della Bibbia, in quanto in essa bene e male s'incontrano; io e il regista non sapevamo poi come sarebbe stato il film. Non so quale sia la vostra impressione sulle immagini, ma i vostri commenti sono utili, forse sarebbe stato un bene avervi avuti vicino in fase di sceneggiatura (ride). La tematica di The king, comunque, è la famiglia, cioè il fatto di scendere a patti con il proprio passato, ma, d'altra parte, anche i film più grandi a cui mi sono ispirato presentano diverse chiavi di lettura. Si pensi a Ladri di biciclette, Arancia meccanica e La rabbia giovane.

Pell, come ti sei avvicinata al personaggio di Malerie?
Pell James: Beh, senza giudicare, senza considerare questa ragazza una criminale, ma una persona che fatica ad accettare l'omicidio del fratello, ma pensa comunque che andrà in paradiso, luogo al quale, provenendo da una famiglia fortemente legata alla religione, lui ha sempre pensato, e si consola. Mentre non può sopportare di aver amato il suo fratellastro, ciò è davvero troppo per lei.

Il titolo, The king, cosa vuole significare?
Milo Addica: Bella domanda, ovviamente si tratta di un titolo metaforico. In una delle prime scene del film, William Hurt si rivolge a Gael facendogli vedere la sua casa, la sua macchina, quindi, il suo regno, quello stesso regno di cui Gael vuole entrare a far parte. Non si riferisce ad Elvis Presley.

Quanto ha pesato sulla sceneggiatura la sua visione e quanto quella del regista James Marsh, figlio di un cristiano rinato?
Milo Addica: Io e James abbiamo lavorato in grande armonia, è stata una collaborazione paritaria ed abbiamo passato al setaccio le idee migliori per raggiungere il nostro obiettivo. James conosce molto bene la Bibbia, io, invece, sto ancora leggendo il Vecchio Testamento; per me si tratta di un'opera molto difficile, ma interessante allo stesso tempo. Comunque, non credo che una visione sia prevalsa sull'altra.

Una piccola curiosità: ha mai visto il film E l'uomo creò Satana con Spencer Tracy?
Milo Addica: Sì, conosco il film con Spencer Tracy, ma quando ho scritto The king non ho pensato di fare citazioni, anche se credo sia giusto farne un parallelo.

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