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Rush Hour - Missione Parigi
NOTE DI PRODUZIONE
Sin dal debutto come compagni di avventura nel film campione d'incassi uscito nelle sale nel 1998, Rush Hour-Due mine vaganti, Jackie Chan e Chris Tucker si sono trasformati nella coppia più divertente ma anche più improbabile che si sia mai vista sul grande schermo. "Chris è un autentico genio della comicità," commenta il regista Brett Ratner, il quale oltre ad aver diretto i due precedenti capitoli della fortunata serie Rush Hour, è stato il regista di X-Men: Conflitto finale e Red Dragon. "E' un attore dotato di un talento fuori dal comune, una persona capace di rendere esilarante qualunque battuta. E non ha bisogno di troppe parole perché la sua mimica vale più di mille parole."
"Anche Jackie Chan è un genio, ma di un genere diverso," continua il regista. "Lavorare con Jackie, ti fa sentire parte della storia del cinema. E' come Buster Keaton, Charlie Chaplin e Harold Lloyd messi insieme - il che fa di lui l'attore di maggiore esperienza e straordinaria fisicità con il quale abbia mai lavorato finora."
L'alchimia tra i due attori è al limite della magia, commenta Ratner. "Quando recitano, è impossibile staccargli gli occhi di dosso, ma il merito non è mio o di quello che ho creato. E' un qualcosa di innato."
La dinamica dell'azione, esplorata già nei due film precedenti e ripresa anche in Rush Hour 3, deriva non soltanto dallo scontro tra culture, lingue e stili di vita totalmente diversi, ma anche dall'affetto e dal cameratismo che si è instaurato tra i due consumati professionisti. "Chris e Jackie non si capiscono e appartengono a due culture diametralmente opposte," sottolinea il regista Ratner. "Sin dal primo film, quando uno dei due usciva da una stanza, l'altro esclamava subito 'Non ho capito una parola di quello che ha appena detto'. E si sono sempre divertiti un mondo per questo motivo. Insieme formano una squadra formidabile e si completano a vicenda. Adoro osservarli quando sono insieme. Guardando i loro film, ti viene da dire: 'Secondo me sul set si sono divertiti come matti!' Ed è esattamente quello che è successo."
Prima di farsi conoscere dal pubblico americano, Jackie Chan era già una delle maggiori star del cinema di Hong Kong. E mentre i suoi ammiratori asiatici non aspettano altro che il prossimo capitolo di Police Story, in qualunque altro posto del mondo vada, Chan si sente ripetere: 'Hey, Jackie, a quando il prossimo Rush Hour?' "E' stato il pubblico a decidere che ci voleva un Rush Hour 3, non noi" commenta Jackie Chan. "Continuavano a guardare Rush Hour-Due mine vaganti e Colpo grosso al Drago Rosso-Rush Hour 2, trasmessi regolarmente dalle reti televisive americane. Si tratta di film che servono a riunire le famiglie davanti allo schermo, e quindi siamo molto felici del successo che hanno avuto e che continuano ad avere."
"Il pubblico non si annoia mai," riprende Chris Tucker, che torna sugli schermi dopo un'assenza di sei anni e dopo aver interpretato oltre ai due Rush Hour precedenti, anche film quali Jackie Brown, Il quinto elemento, e Friday. "Ogni volta che ci ritroviamo insieme, scoppiamo a ridere come dei pazzi e poi visto che siamo amici anche nella vita, la comicità ci viene del tutto naturale. Sono sempre stato un grande ammiratore di Jackie, ancor prima che ci conoscessimo e lavorassimo insieme. E sono sempre elettrizzato all'idea di incontrarlo o di recitare con lui. Formiamo una bella squadra, e diamo sempre vita a qualcosa di nuovo, e fare questi film è puro divertimento."
"Proprio come succede nel film, prima di girare il primo Rush Hour, non ci conoscevamo di persona" commenta Jackie Chan. "Io sono di Hong Kong, mentre Chris è di Los Angeles. Ora siamo diventati grandi amici e quando siamo insieme è un autentico spasso."
Proprio come gli attori, anche i loro personaggi si sono avvicinati sempre più. "Nel primo film, diventano soci", racconta Brett Ratner. "Nel secondo diventano amici e in questo diventeranno praticamente fratelli."
Dopo lo straordinario successo di Rush Hour-Due mine vaganti (1998) e di Colpo grosso al Drago Rosso-Rush Hour 2, (2001) i realizzatori vedevano di buon occhio la possibilità di coinvolgere di nuovo lo sceneggiatore Jeff Nathanson affinché desse vita ad un nuovo capitolo nelle avventure di Carter e Lee. "Credo che essenzialmente i film della serie Rush Hour parlino di due tizi legati da una grandissima amicizia," commenta Nathanson. "Nessuno di noi voleva un sequel che fosse una sorta di copia dei film precedenti; è chiaro che tutti quanti desideravamo restare fedeli ai personaggi e seguire da vicino l'evoluzione della loro amicizia, ma al tempo stesso per noi si tratta comunque di un film a sé stante."
Il produttore Arthur Sarkissian è d'accordo con quanto affermato da Nathanson. "Pensando ai film della serie Rush Hour, non mi viene in mente la parola sequel perché per me si tratta piuttosto della continuazione della storia di questi due tizi e dell'evoluzione delle loro vite, che si tratti di una settimana o di sei anni. Il nostro desiderio più grande era che fossero i personaggi a raccontare la storia. Si conoscono da anni e Brett sa tutto di loro. Ed io implicitamente mi fido di lui, e sono certo che questo sarà il migliore dei tre Rush Hour ."
"Questi film sarebbero stati inconcepibili senza la presenza di Jackie o quella di Chris, ma non sarebbero mai diventati realtà senza Brett," aggiunge il produttore Roger Birnbaum. "E' importante tanto quanto i protagonisti e riesce ad imbrigliare la loro energia con grande maestria anche perché a volte le cose sul set sono state alquanto folli se non al limite del selvaggio. E Jeff Nathanson è il quarto moschettiere del progetto. E' uno degli autori più divertenti con i quali abbia mai lavorato, e conosce alla perfezione Jackie e Chris. Sa cosa vogliono come protagonisti e capisce perfettamente cosa vuole Brett."
E mentre sia Tucker sia Chan sono famosi per la loro proverbiale capacità di improvvisazione, Ratner riesce comunque a mantenere una sorta di controllo sulle loro follie che costituiscono però il vero cuore del film. "Questo tipo di atmosfera mi da letteralmente la carica," commenta Tucker. "Brett è quello che era l'allenatore per Muhammad Ali. Ti stimola sempre, ti spinge ad andare oltre perché sa esattamente ciò che può ottenere da te. Lavoriamo molto bene insieme, siamo ottimi amici e possiamo dirci qualunque cosa; Brett è una persona molto brava ad ascoltare gli altri e questo fa sì che lavorare con lui sia un piacere."
E poiché oltre agli attori e al regista, anche i produttori e molti componenti della troupe avevano già lavorato ai due film precedenti, il set è stato una sorta di grande famiglia. "Adoro il tipo di energia che ha animato la lavorazione di Rush Hour," commenta Ratner. "Credo che la positività ed il divertimento che hanno caratterizzato la lavorazione del film siano ben evidenti. Guardando il film si capisce benissimo che quelle persone si vogliono bene e si interessano a quello che succede ai loro compagni. Facendo questo film mi sono sempre sentito molto al sicuro, perché i miei produttori, che mi sono stati a fianco sin dal primo Rush Hour, sanno esattamente che cosa rende grande un film come questo e si appoggiano a me al 100%. Un film di questa portata a bisogno di tante mani che lavorino per lo stesso obiettivo. Jamie Freitag, il mio aiuto regista - senza il quale non ho mai fatto un film - lavora più di qualunque altra persona che io conosca. Tutto coloro che mi hanno circondato amavano il film tanto quanto me, e amavano quello che stavamo facendo."
"Ero così felice di andare sul set," ricorda Chan. "Non mi piace troppo stare in vacanza, preferisco essere su un set perché è un luogo in cui incontro tante brave persone, e in questo set in particolare c'erano tantissimi amici dei primi due Rush Hour. Ormai siamo un bel gruppo anzi direi quasi una famiglia."
[continua...]
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