05 Aprile 2006 - Conferenza Stampa
"Incontri d'amore"
Intervista a Sabine Azema.
di Diego Altobelli


Conferenza stampa piuttosto "freddina", caratterizzata da un generale imbarazzo per il tema trattato dal film e dalla carenza di domande specifiche. La gentilissima, quanto affascinante Sabine Azema, si è saputa comunque districare abilmente tra le poche domande sottopostole e le indiscrezioni sulla sua vita privata.
Certamente il film, purtroppo, non lascia molto spazio all'immaginazione né, malgrado gli intenti dei registi, a grandi chiavi di interpretazioni sottotestuali. Si parla di scambi di coppia e, probabilmente, quello che non è piaciuto alla critica è proprio questo atteggiamento pacato e tranquillo espresso dal film che lascia intendere, in ultima analisi, una non convincente storia d'amore: del resto lo stesso titolo del film, "Incontri d'amore", può risultare in questo senso un po' fuorviante.


Qual è il registro del film: comico, realistico o grottesco?
Sabine Azema: Non sta a me rispondere… certamente non è un film grottesco. Non è un film comico, credo piuttosto sia un inno alla sensualità. E' una storia di persone della piccola borghesia i quali un bel giorno lasciano perdere i loro abiti noiosetti e osano respirare al ritmo della natura. E' un film tranquillo cui a un certo punto c'è una piccola turbolenza, ma che non ferisce il corso tranquillo degli eventi.
Diciamo che non è neppure un film il cui slogan può essere "viva lo scambismo!", infatti i registi hanno raccontato questa storia semplicemente perché una loro amica aveva raccontato a loro questa storia. Dopodiché va detto che la sessualità della gente cambia da un individuo all'altro… chi è fedele chi no… certamente il film non vuole dare giudizi, è semplicemente una storia di coppia, dopodiché bisogna andare oltre e vedere al di là di questo tema.

Come sceglie i film che interpreta?
Sabine Azema: Non sono io a scegliere i film, ma sono i registi a scegliere me… e quando dico "sì" a un regista dico "sì" alla personalità del regista prima ancora di aver accettato la storia. Era un po' che avevo adocchiato questa coppia di registi perché mi colpiva questo loro amore per la natura. Sono pochi i registi che amano filmare la natura… E per me è stata un'esperienza meravigliosa stare a contatto con la natura per tre mesi di fila… In passato ho fatto solo un'esperienza di questo tipo per "Il profumo della dama in nero" e mi piaceva l'idea di rivivere le sensazioni di libertà che la natura esprime. E' un risveglio dei corpi, degli odori, delle sensazioni di vita…

Ha mai avuto amici che praticano lo scambismo? Come si pone lei nei confronti di questo tema?
Sabine Azema: Personalmente credo che la mia vita privata e la mia sessualità appartenga a me e basta… Credo sia necessario rispettare la segretezza della sessualità di ognuno… Certamente la parola "scambismo" non è un termine che lascia spazio alla poesia o all'immaginazione… La gente in realtà è molto più pudica di quanto non voglia apparire, certamente adesso è un tema che va di moda.

Credo che la storia sia una grandissima storia d'amore data dalla complicità dei due…
Sabine Azema: Diciamo che i protagonisti sono una vera coppia, una coppia per la vita…Non so se posso dire che sia una grande storia d'amore, ma è una bella storia d'amore. Non litigano mai, non c'è gelosia, è una coppia tranquilla…

E' il primo film fatto su questo tema?
Sabine Azema: Credo di sì, così pare…

Crede che quello visto nel film sia una sorta di paradiso terrestre visto attraverso la scoperta di una nuova sessualità?
Sabine Azema: Sì, possiamo dire di sì. La coppia di Adamo ed Eva in cui Eva offre la mela non solo al suo compagno, ma anche all'altra coppia… La vita offre dei percorsi inaspettati e inattesi, forse il segreto è quello di accettarli senza grandi turbolenze, proprio come fanno i protagonisti. Se ci guardiamo indietro capiamo di aver fatto delle scelte in base solo alla nostra personalità.

Rimangono certamente due verità alla fine del film: la prima è che la pratica dello scambismo è una pratica diffusa (il 6% tra la popolazione attiva solo in Italia); la seconda è che poi, ognuno di noi, pensa qualcosa di profondamente diverso su questo stesso argomento, non rendendo possibile in questo inserirlo in un contesto circoscritto e "immediato" come quello di una conferenza stampa. Si avrebbe avuto bisogno di un lungo dibattito da cui, comunque, non si sarebbe potuto evincere un punto di arrivo, un accordo di idee, unanime.

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