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02 Settembre 2006 - Conferenza Stampa
"Para entrar a vivir"
Intervista al regista e al cast.
di Andrea D'Addio
Alla conferenza stampa di "Pronto per viverci" (questa la traduzione italiana del titolo spagnolo), sono presenti la protagonista Macarena Gomez e il regista Jaume Balaguerò. Quest'ultimo già l'anno scorso presentò un suo film, quel "Fragile" con Calista Flockhart, qui al Festival di Venezia.
Balaguerò, lei per adesso ha sempre fatto film del terrore. Le interessano anche altri generi o pensa di specializzarsi in questo?
Balaguerò: No, mi interessano anche altre storie, ed ho già delle idee in mente per una scenaggitura di tutt'altro tipo. Nell'immediato futuro ho già pronto comunque un film ancora horror. Lo inizieremo a girare all'inizio del 2007. Però è un film dell'orrore un po' speciale, un po' particaolre. Si chiamerà "La signora numero 13".
"Para entrar a vivir" è anche un un poco biografico?
Balaguerò: Tre o quattro anni fa stavo cercando un appartamento e sono stato otto nove mesi per cercarlo. Ed è stata un'esperienza terribile, o comunque sia inquietante soprattutto per i posti che ho visitato, che mi hanno mostrato. Questi posti bellissimi che io andavo a vedere e poi quando entravo vedevo dei luoghi infernali, terribili. E questo ha portato a situazioni che nel mio caso particolarmente strano. Mi ricordo che ho avuto un problema non grave, ma comunque serio con una signora anziana, ho visitato il suo appartamento e lei mi conosceva perché aveva visto i miei film. Lei aveva la sicurezza che io avrei acquistato il suo appartamento. Lei chiamava delle amiche, i suoi vicini, dicendo che io avrei comprato la sua casa, ma io non volevo farlo. Poi non so come aveva avuto il numero del mio cellulare, e mi chiamava per invitarmi a prendere un caffè asssime, per cenare. Parlava dei vicini come dei miei vicini, una situazione davvero inquietante.
Volevo fare un film che avesse tutte queste situazioni particolari.
Questo è nato come un film per la televisione, ma lei si aspetta anche un'uscita nei cinema o in dvd?
Balaguerò: No, effettivamente questo progetto è per la televisione. E' uno di sei film con registi diversi. Io ho fatto il mio film, si tratta di un film girato e comunque pensato anche per il grande schermo. Io ho empre pensato che un film è per il pubblico, Per me è un lavoro come gli altri precedenti. Non so se verrà fatta l'edizione in dvd, per me non è importante, è solo un altro film per me.
Come mai un horror in un momento in cui basta l'orrore sta in tanti posti del mondo. Basta accendere la revisione…
Balaguerò: Credo che l'horror scusiti altre sensazioni rispetto l'orrore di tante tragedie. Mentre nei film c'è spavento, sopresa, nella realtà c'è sconcerto e tristezza. Sono due sensazioni diverse che non si incrociano, che non hanno molto a che vedere. Un conto è l'orrore, un altro il terrore.
Come è lavorare per Balaguerò?
Gomez: Per un film di questo genere il regista deve metterti in grado di far ercepire la paura. e lui è un regista secondo me che ha un enorme carica. Ti mette nel più agio possibile. E' stato bellissimo lavorare con lui. Io ho trovato una persona ancora migliore di quella che pensavo avrei trovato.
Come è stato lavorare ad un film così claustrofobico?
Balaguerò: Questo racconto è stata l'esperienza più divertente fra tutti i miei film. C'era un bel clima sul set, tutti eravamo coinvolti, quindi una volta fissato l'obiettivo di dover creare suspance non c'è stato alcun problema, neanche di spazi.
Pensa che il cinema si stia avvicinando sempre più alla televisione?
Balaguerò: Sicuramente il cinema sta vivendo un momento di crisi, e si vede chiaramente con le vendite dei biglietti che sono in calo. E' una cosa che preoccupa me come tanti altri. Poi c'è la televisione che sta producendo grandi prodotti di fiction , prodotti molto buoni, e' come se si facessero film per il cinema, ma progettati per la televisione. Però rimane che molti film sono da vedere sul grande schermo, soprattutto per i film catastrofici, che hanno bisogno di uno schermo grosso.
In parte è influenzato nel suo modo di girare visto negli horror orientali?
Balaguerò: Penso che la cultura orientale sta avendo un'influenza sulla cultura occidentale, i film dell'orrore soprattutto. Basta edere quanti remake vengono fatti in Occidente. Io personalmente non sono affascinato ancora dai loro film su questo versante. Devo ammettere per esempio che ho visto Ringu e il remake americano The ring e mi è piaciuto più il remake. So che è brutto dirlo e che bisogna salvaguardare l'originalità, ma se non lo dicessi sarei bugiardo.
In tutti i suoi film, protagoniste sono donne…
Balaguerò: In verità non c'è una ragione precisa, ma quando scrivo una storia spesso mi rendo conto che è più interessante se il punto di vista è quello dell'uomo. Forse perché non ne conosco l'universo ed allora ne sono attratto, mi piace parlarne.
Gomez: Il fatto è che la donna è molto più affascinante dell'uomo .Chi vuole parlare degli uomini?
Come si costruisce la paura?
Balaguerò: Ogni film ha meccanismi diversi. Io in questo mi sono basato sulla pelle, sull'istinto. Solo grazie a questo mi rendo conto se una scena può creare suspance o non la crea. E' una cosa che ti senti dentro e speri che sia giusta.
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