02 Settembre 2006 - Conferenza Stampa
"Paprika - Sognando un sogno"
Intervista al regista e ai produttori.
di Monica Cabras


Alla conferenza stampa erano presenti il regista, Kon Satoshi, e i produttori, Takiyama Masao e Maruta Jungo.

Come nei suoi film precedenti anche in questo è delineato il profilo di un personaggio femminile, come mai questa scelta?
Kon Satoshi: Veramente non saprei cosa rispondere, ma forse per me mettere un personaggio maschile al centro della scena è più difficile perché sono un uomo. Forse anche perché non mi piace vedere cose brutte che capitano ad un uomo.

Come mai non è stato molto fedele all'opera letteraria originale pubblicata 10 anni fa?
Kon Satoshi: Prima di tutto il romanzo è un romanzo, poi si tratta di un sogno e per descrivere la forma di un sogno forse l'opera letteraria è più adatta. È stato difficile rappresentare la paura del sogno anche se ho avuto un grande aiuto dalle immagini. Poi ho voluto modificare in qualche modo la storia perché ho cercato di esprimere il succo del romanzo, è quello che io ho interpretato.

Ancora una volta in un suo film c'è la rappresentazione del Cinema nel Cinema, dello spettacolo nello spettacolo a cosa si deve questo interesse nel rivelarsi?
Kon Satoshi: Probabilmente nella mia vita quotidiana quello che vedo nella realtà non è che una parte, ci sono molti altri lati. Adesso per esempio sono in questa conferenza, ma nella mia testa sono anche altrove, penso al Giappone, alla mia famiglia eccetera, quindi realtà interna ed esterna coesistono parallelamente e ciò fa parte della nostra vita quotidiana.

Cosa l'animazione può dire di diverso rispetto ai film dal vivo?
Kon Satoshi: È difficile rispondere, perché si tratta di opere d'arte, ad esempio se pensiamo che ai quadri possiamo vedere che esistono anche delle fotografie dello stesso soggetto, ma sono due cose diverse perché le caratteristiche che possono venire fuori sono differenti. Per me l'animazione è il modo migliore per rappresentare quello che ho da dire.

Sa che ci sono altri registi d'animazione Giapponesi in questo festival cosa ne pensa e come si sente ad essere a Venezia per la prima volta?
Kon Satoshi: Di tutti i miei film so sempre cosa dire, ma non so commentare quelli degli altri. Il Cinema giapponese è molto energico e mi meraviglia che questo sia riconosciuto in tutto il mondo, e mi sembra una cosa straordinaria anche se strana che il mio film sia in concorso.

La partitura musicale è futuristica e particolare, che impressione vuole dare negli spettatori?
Kon Satoshi: Io non ho pensato a quale musica fosse più adatta al mio film, ma conoscevo bene le musiche di Hirasawa e ho pensato a quale film potessi fare che si adattasse meglio a quelle musiche che mi hanno influenzato molto.

Quale è stato lo sforzo sostenuto per questo film, c'è stato qualche momento di crisi?
Maruta Jungo: Noi abbiamo sempre riconosciuto il grande talento del regista, e ci siamo sempre fidati di lui, e abbiamo quindi deciso subito di realizzare questo personaggio di Paprika. La cosa più difficile è stata sicuramente scegliere il distributore, infatti oltre alla Sony, abbiamo avuto anche altre offerte.

Il suo film è stato realizzato per il mondo giovanile?
Kon Satoshi: Come in tutti i campi dell'enterteinment c'è molto interesse verso il target cui è diretta un'opera, ma io non mi interesso molto di queste cose, sono molto capriccioso e penso che quello che piace a me possa piacere anche a qualcun altro dall'altra parte del mondo. Forse quando invecchierò farò film per anziani, non lo so.

Quali sono le sue impressioni di Venezia e dell'Italia?
Kon Satoshi: E' la prima volta che visito Venezia e l'Italia, per questo aspettavo tanto di fare questo viaggio, anche qui in conferenza, per me è la prima volta e mi sto divertendo… ieri ho visitato il centro storico di Venezia, che è un posto incredibile, le strade, le case, è tutto meraviglioso e anche la luce solare è diversa rispetto al Giappone, camminare al sole e sentirlo in tutto il mio corpo…ho sentito veramente tutto il sole

Quale è secondo lei il fascino dell'autore del romanzo da cui è stato tratto il libro Yasutaka Tsutsui, che è famoso in tutto il mondo
Kon Satoshi: È una domanda difficile, penso che nelle sue opere possa apparire una certa confusione, ma è anche cosciente del senso del comune, presente ovunque, e questo lo fa apprezzare in tutto il mondo.

Una particolarità di questo film è la lividezza, quasi al limite dell'iperrealismo, come sono stati realizzati questi personaggi
Kon Satoshi: Non ho fatto particolare attenzione alla tecnica, ma anzi ho cercato di non avere un'immagine fissa. Certo c'è la sceneggiatura che fa da base, ma in genere ho cercato di collegare delle immagini e delle scene per come mi venivano. Se lo spettatore vede certe scene e si chiede che cosa significhino non c'è più il tempo per il divertimento, per cui ho cercato di dare meno tempo alle domande cambiando sempre scena.

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