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Paprika - Sognando un sogno
I sogni sono frutto delle nostre paura e dei nostri sentimenti più intimi. Cosa succederebbe se qualcuno inventasse una macchina che potesse registrarli, analizzarli o addirittura entrarci dentro e interferire con le nostre emozioni più nascoste? È quello che succede in Paprika, dove un gruppo di psichiatri inventa la DC-Mini per utilizzarla a scopi terapeutici con i propri pazienti. Ma qualcuno ruba due prototipi e può impadronirsi di tutti i sogni del mondo.
Tratto da un romanzo dello scrittore giapponese Yasutaka Tsutsui, famoso in tutto il mondo per le sue opere di fantascienza, il film è diretto dal regista giapponese Satoshi Kon, ("Millennium Actress", "Tokyo Godfathers"), che ha cercato di raccontare il mondo dei sogni nel modo migliore e quello che conosce meglio: l'animazione.
La storia si svolge tutta attorno al personaggio principale, Paprika, che come nei suoi film precedenti è un personaggio femminile. Paprika è una specie di viaggiatrice dei sogni, che aiuta le persone a capire meglio le proprie frustrazioni analizzando proprio i momenti onirici di chi le chiede aiuto, è vivace, spiritosa, grintosa a volte provocante…ma è anche l'alter ego della dottoressa che si occupa del progetto della DC-Mini, Atsuko Chiba, che al contrario è fredda e controllata, priva della capacità di manifestare le proprie emozioni. Due personaggi per rappresentare due mondi, la realtà e quella dei sogni. Due mondi che sono differenti e in qualche modo si intrecciano, viaggiando sempre paralleli e sincroni, come il riflesso in uno specchio. E se a volte può essere pericoloso andare troppo in profondità nello sviscerare l'animo umano, altre può essere liberatorio mettere a nudo ciò che si nasconde perfino a se stessi, ma che in qualche modo buttiamo fuori quando sogniamo.
Come in un sogno il mondo dell'animazione può permettere di esprimere al meglio dei concetti e delle immagini che è impossibile riprodurre nel mondo reale, nonostante la tecnologia e il digitale possano aiutare. Ed è questo un altro contrasto che si evince dal film, nonostante si parli di tecnologie avanzate e ancora fantascientifiche, il tratto dei personaggi, le loro sembianze e movenze, sono riprodotti con una tecnica tradizionale, anche se nello scenario circostante si vede l'intervento del digitale, come a rappresentare un mondo reale che si muove in un universo alterato. La realtà e la fantasia dunque al centro di un film d'animazione che in qualche modo riproduce il mondo reale.
Messo in chiaro il succo del film, sicuramente affascinante e degno di riflessione, la pellicola comunque appare in certi casi caotica, forse volutamente. Altre volte anche invece è anche troppo prolissa. Ma in linea di massima "Paprika" non ha niente da invidiare ad altri gialli di "carne e ossa", c'è la suspence, il mistero e le situazioni divertenti, anche sicuramente non è adatto ad un pubblico che ad un film chiede solo un'ora e mezza senza dover pensare.
La frase: "La scienza non è altro che un sacco di stupidaggini davanti ad un sogno profondo".
Monica Cabras
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