20 Ottobre 2006 - Conferenza Stampa
"La Gang del bosco"
Intervista ai doppiatori italiani.
di FilmUP.com


Alla conferenza stampa de "La gang del bosco" erano presenti Pupo e Luca Ward, che hanno rispettivamente doppiato Hammy lo scoiattolo e Rj il procione.

Come ti ci senti nei panni di un cartone animato?
Pupo: Beh era un destino no? Il destino di Pupo era di finire in un cartone animato, però di doppiare un cartone animato di questa importanza è stata davvero una bella occasione, professionalmente parlando. Sono molto felice perche ho nel sangue la sperimentazione, da sempre, anche musicalmente ad un certo punto ho iniziato a non vendere più dischi perché sperimentavo facevo cose folli, in televisione ho fatto altrettanto. Mi sembra che personalmente mi abbia fatto crescere anche a livello lavorativo. Ho valutato il mestiere del doppiatore , non è facile, è un mestiere molto molto importante.

Quale è stata la cosa più difficile da fare?
Pupo: Cambiare voce. Il mio maestro di doppiaggio: Francesco Vairano, che ringrazio perchè è un maestro, voleva che da Hemmy, lo scoiattolo della gang del bosco, emergesse il carattere che aveva visto in me; quindi doveva essere il mio carattere con una voce diversa, quindi la ricerca di quella voce continuata per tutto il film è stato un lavoro notevole. Più facile è stato per me trasmettere la vulcanicità praticamente nevrotica di Hammy, perché anche nella mia vita reale non riesco mai a stare fermo.

Cosa ti senti di dire come messaggio ai bambini per sensibilizzarli verso l'ambiente, verso gli animali?
Pupo: Mi sembra che il film nasconda varie tematiche: quella dell'ambiente ma anche quella del cibo, che è un punto nevralgico per il futuro, perchè la gente ingrassa in continuazione e la gente vive in un mondo sempre più inquinato. Credo che questo sia un film che tutti i bambini dovrebbero vedere, per quello che gli animali ci possono insegnare sia per il rapporto con l'ambiente che con il cibo.

La tua esperienza con il mondo degli animali, hai mai avuto animali domestici?
Pupo: Io non sono un grandissimo custode di animali, a casa mia non ci sono animali, anche se nella abitazione della mia compagna ci sono cani gatti, perché lei è visceralmente legata agli animali più che alle persone. Quando il suo cane Teo è venuto a mancare, credo che se fossi passato a miglior vita io la disgrazia sarebbe stata minore, lo dico con grande dignità, non con ironia. Fra l'altro un cane, è stato la causa dell'unico incidente quasi mortale che ho avuto anni fa nel 1994 quando con la mia compagna Patricia per evitarlo abbiamo avuto un incidente veramente drammatico, che io ho interpretato come un segnale, l'animale si è salvato e anche noi…

Che rapporto hai con il pubblico di più piccoli?
Pupo: Un rapporto ritrovato dopo l'esperienza televisiva. E' stato davvero un piacere sentire i ragazzini gridare "Pupo, Pupo!". Penso che prima del mio recente "ritorno" televisivo non sapessero neppure della mia esistenza.

E come è il tuo rapporto invece con i tuoi "piccoli di casa"?
Pupo: La mia famiglia è piena di bambini. Nell'arco di 100 metri quadrati viviamo tutti insieme: mia sorella ha 4 figli ed io ho un nipotino. Sono nonno! Si lo so: Nonno Pupo non si può sentire.. è un ossimoro… Poi ho una figlia di 15 anni e un'altra che mi dovrebbe dare il secondo nipotino, in pratica siamo immersi nella vita e vitalità dei bambini… è meraviglioso ed è per quello che io non sono mai cresciuto, passatemi la battuta.

Hai paura di qualche animale ? Che animale vorresti essere, a parte lo scoiattolo che hai interpretato?
Pupo: Devo ammettere che ho paura degli animali, ma degli animali che non posso vedere, percepire: gli insetti. Ho paura di tutto ciò che non riesco a controllare, a vedere , è il mio carattere. Che animale? Beh un animale un po' particolare, eh non so un ibrido…

Pupo doppiatore, cantante, Pupo conduttore… in quale ruolo ti trovi meglio? Cosa farai "da grande"?
Pupo: Mi piace la comunicazione, sono una persona molto curiosa, che si è fatto esperienze tangibili, quindi non metto limiti a tutte quelle esperienze che riguardano la comunicazione. Quello che ancora mi stupisce è come in questo mondo molti artisti bleffino, perché sembra che ormai conti molto più essere presenti nei media più che avere delle vere capacità: ci sono infatti moltissime persone molto preparate che non hanno lavoro.

E di fare l'attore, cosa ne pensi?
Pupo: Beh fare l'attore è una esperienza che mi manca, dipende da come girerà la ruota… a dire il vero mi hanno cercato eh, anche per fare filmetti natalizi. Io, che ci crediate o no, ho sempre preferito fare solamente quello che mi piaceva veramente. Ed alla fine sono stati tanti i no che ho dato, in primis quelli a chi mi ha proposto di partecipare ai vari reality che vanno tanto di moda adesso.

Johnny Deep ultimamente ha dichiarato che ha fatto i Pirati dei Caraibi per i suoi figli, Luc Besson ha lavorato recentemente ad un film animato per i suoi figli. Tu hai pensato ai tuoi figli quando hai accettato di doppiare Hammy lo scoiattolo della Gang del Bosco?
Pupo: A dire il vero, non ci ho pensato minimamente…E però vero che con questa esperienza ho acquisito un "credito" nei confronti dei miei figli e nipoti. In 32 anni di carriera nulla, ed adesso tutti loro che non aspettano l'ora di vedere il film per "sentirmi" all'azione.

Altri progetti in cantiere, sempre nel doppiaggio?
Pupo: A dire il vero, ieri ero a pranzo con i produttori del cartone e sembrava ci fosse molto interesse per una futura collaborazione. Chissà…. Di sicuro mi piacerebbe poter doppiare usando proprio la mia voce, senza doverla alterare: però magari questo non interesserebbe a nessuno!

Ti senti un po' RJ il procione truffaldino e furbetto?
Luca Ward: Non direi… L'idea di doppiare questo personaggio e' nata quando abbiamo lavorato sui dialoghi assieme a Francesco Mairani, il direttore del doppiaggio, o come preferisco meglio definire questo ruolo, il "regista" del doppiaggio.

Cosa ne pensi della traduzione dei testi durante il doppiaggio, è vero che spesso e volentieri il risultato non è molto fedele all'originale?
Luca Ward: Quando si doppia un personaggio di un cartone americano (ma anche ovviamente di un film "normale") , bisogna stare attenti a customizzarlo, a renderlo "comprensibile" anche al pubblico italiano. Non è solo una questione di restare fedeli al dialogo, ma bisogna anche "tradurre" i modi di dire, le battute, che fanno riferimento a personaggi/Vip diversi da quelli che conosciamo in Italia.

Gli animali come protagonisti del cartone: che rapporto hai con loro e cosa consigli ai genitori per far crescere i loro figlio con un "sano" rapporto con il mondo animale.
Luca Ward: Beh guarda, prima di tutto bisogna avere qualche animale in casa. Io sono cresciuto tra cani, gatti, pappagalli ed uccelli. Quindi penso che un "animaletto"in famiglia proprio non guasti.

Un particolare ricordo legato ad un animale?
Luca Ward: Si ce l'ho, ed e' allo stesso tempo triste e molto bello. Quando mio padre e' scomparso il mio cane di allora, Rocky, è stato accanto al suo letto per giorni e giorni anche dopo che se ne è andato. Mio padre aveva poi una barca che Rocky ha continuato a "difendere", abbaiando contro chiunque vi ci avvicinasse.

Ma tu hai paura di qualche animale?
Luca Ward: Per dire la verità assolutamente no. Pensa che sono un istruttore subacqueo e recentemnte mi sono immerso con mia figlia Guendalina (anche lei istruttrice) per vedere gli squai tigre. E' stata un'esperienza bellissima.

La tua voce ha doppiato "eroi" del calibro di Russell Crowe e Keanu Reaves. Che rapporto hai con questi due attori?
Luca Ward: Ottimo direi! Nelle occasioni in cui ci siamo incontrati ci siamo sempre molto divertiti: anche nella realtà sono persone di una carica umana davvero straordinaria!

Qualche aneddoto da raccontare nei tuoi 43 anni di doppiaggio?
Luca Ward: Eccome! Era la prima volta che doppiavo Samuel J. Jackson. Ero in sala di doppiaggio e lui telefona per conoscermi proprio mentre stavo registrando. Me lo passano e mi chiede: " Ma tu ovviamente sei negro?". Si, ha usato proprio questa parola. Ed io gli ho risposto: "Ma certo! Sono un negro perfettamente romanizzato". Pensa alla faccia che farà quando mi incontrerà dal vivo…

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