Non aprite quella porta: Limited edition 4K Ultra HD+blu-rayIl massacro nel Texas di Tobe Hooper di Francesco Lomuscio18 dicembre 201814:01
Conosciuto in patria con il titolo “The Texas chainsaw massacre”, è il capolavoro che, datato 1974 e generatore di una vera e propria saga costituita da quattro pellicole seguìta, a partire dal 2003, da un remake, una continuazione in 3D e i prequel “Non aprite quella porta – L’inizio” e “Leatherface”, ha gettato le basi per tutto il moderno cinema della paura, insieme ai precedenti “La notte dei morti viventi” di George A. Romero e “L’ultima casa a sinistra” di Wes Craven e al successivo “Halloween – La notte delle streghe” di John Carpenter.
Lungometraggio che, dopo lo sperimentale “Eggshells”, del 1969, ha consentito al compianto Tobe Hooper di essere consacrato tra i maestri del genere, a quarantaquattro anni dalla sua uscita nelle sale “Non aprite quella porta” rivive in una limited edition mediabook da collezione che Koch Media – in collaborazione con Cult Media – lancia all’interno della sua collana Midnight Classics. Limited edition contenente non solo due blu-ray e un blooklet di venti pagine con approfondimenti del film (compresi retroscena mafiosi!), ma anche il disco 4K Ultra HD. Disco 1 Un disco, quest’ultimo, che, utilizzabile esclusivamente con lettori e televisori compatibili, offre finalmente l’occasione di rivivere in una qualità audiovisiva tutta nuova e più dettagliata del solito – in formato 1.78:1 2160p@23.98 – la vicenda che la didascalia di apertura vorrebbe far credere agli spettatori essere realmente accaduta. La vicenda della giovane Sally Hardesty incarnata da Marilyn Burns e di suo fratello paralitico Franklin alias Paul A. Partain, i quali, in viaggio insieme a tre amici a bordo di un furgoncino, prima caricano un autostoppista che si rivela essere non molto sano di mente, poi finiscono nell’abitazione texana di una famiglia di cannibali di cui fa parte proprio l’uomo. Come pure l’imponente ritardato Leatherface (in Italia Faccia di pelle o Faccia di cuoio) che, abbigliato da macellaio e dal volto dell’attore Gunnar Hansen nascosto sotto una maschera in pelle umana, rappresenta l’unico elemento capace di giustificare la citata didascalia, essendo ispirato al contadino necrofilo Ed Gein già preso a modello da Alfred Hitchcock per concepire nel 1960 il suo Norman Bates di “Psycho”. Disco 2 Il Leatherface che, armato di motosega, sfrutta anche martelli e ganci per la carne nello sterminare uno alla volta i poveri sventurati, trasformati poi in pietanze da servire in tavola per la sua famiglia, della quale fa parte, inoltre, un malandatissimo nonno. Attuando, quindi, uno sterminio che non ha potuto fare a meno di influenzare il filone slasher, anticipato nello stesso anno da “Black Christmas – Un Natale rosso sangue” di Bob Clark e che, costituito da elaborati riguardanti fantasiosi omicidi ai danni di un gruppo di persone in uno spazio più o meno chiuso, è definitivamente esploso negli anni Ottanta, grazie al successo riscosso da “Venerdì 13” di Sean S. Cunningham. Uno sterminio che il secondo disco di questa imperdibile edizione offre in alta definizione, in formato video 1.78:1 1080p@23.98 e con una vera e propria chicca per quanto riguarda il comparto audio, come pure nel caso della versione in 4K Ultra HD: l’inglese ATMOS e, in italiano, il nuovo doppiaggio in 7.1 DTSHD HR e in 2.0 DTS, oltre allo storico in ATMOS e in 1.0 DTSHD Master Audio. Uno sterminio che, a differenza dei successivi derivati e imitazioni, non punta in maniera esplicita allo splatter, ma appare decisamente affascinante nel mostrarsi tanto violento quanto disturbante senza ricorrere ad eccessi visivi; manifestando anche un certo retrogusto socio-politico testimoniato sia dal modo in cui viene colpita l'istituzione familiare che dal fatto che gli orrori rappresentati sembrano quasi essere una proiezione di quelli contemporanei della guerra del Vietnam. Disco 3 E non potevano certo mancare i contenuti speciali in una fondamentale edizione celebrativa di questo peso, offerti in un disco in alta definizione che racchiude ben cinque ore di materiale, a cominciare dai commenti audio sottotitolati del regista, del direttore della fotografia Daniel Pearl, dello scenografo Robert A. Burns, del montatore J. Larry Carroll, del tecnico del suono Ted Nicolaou e degli attori Marilyn Burns, Allen Danziger, Paul A. Partain e Gunnar Hansen. Lo stesso Hansen che ci accompagna in un tour di otto minuti – diviso tra il 1993 e il 2000 – in quella che fu la casa d’ambientazione del lungometraggio e che, come pure il regista, il produttore associato e sceneggiatore Kim Henkel, Danziger, i due Burns, Nicolaou, Partain, i cineasti Jim Van Bebber e William Lustig, l’autore della colonna sonora Wayne Bell, la truccatrice Dorothy Pearl e gli attori William Vail e Jim Siedow, prende la parola nel corso di “The Texas chainsaw massacre: The shocking truth” di David Gregory, esauriente documentario di oltre un’ora e dieci in cui si parla anche dei capitoli due, tre e quattro. Documentario di cui vengono anche proposti sette minuti di scene tagliate, i quali vanno ad aggiungersi ai circa quaranta di momenti inediti relativi al film e al finale alternativo della versione italiana. Senza contare il trailer per il quarantesimo anniversario, spot televisivi e radiofonici, una galleria fotografica, due minuti di bloopers, l’immancabile escursione sui set originali effettuata dalla trasmissione “Horrors hallowed grounds”, interviste al sopra menzionato J. Larry Carroll, al production manager Ron Bozman e agli attori John Dugan e Teri McMinn, ovvero coloro che interpretarono il nonno e la ragazza appesa al gancio. Per concludere con i settantuno minuti di “Flesh wounds: seven stories of the saw”, documentario diviso in sette parti e comprendente, tra l’altro, sia sguardi agli effetti speciali che un’escursione nella vita di Hansen dopo aver concesso anima e corpo a quel primo Leatherface. I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE: In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione. |
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