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07 Febbraio 2007 - Conferenza stampa
"Mi fido di te"
Intervista al regista e al cast.
di Federico Raponi
A Roma, per la conferenza stampa di presentazione di "Mi fido di te", erano presenti il regista Massimo Venier, il produttore Marco Poccioni, gli attori Ale e Franz, Lucia Ocone, Maddalena Maggi, Roberto Citran.
La commedia torna ad occuparsi del sociale?
Massimo Venier: probabilmente perché viviamo un periodo che ha un serio problema, quello del lavoro, che ora tocca categorie prima mai raggiunte. Le quali non sanno come orientarsi, non sono geneticamente preparate, lo vivono con molta vergogna. Ciò è molto stimolante per il cinema, che prima aveva un'altra estetica nel raccontare la povertà, anche se non è facile trovare il lato comico delle piccole tragedie quotidiane. E poi abbiamo reso omaggio a un bel film come "9 Regine".
Franz: avevamo un'esigenza creativa, una bella idea e una forte intesa. La storia parla della realtà. Volevamo partire da qui, senza inventare. E' un sottolineare una situazione, abbiamo tanti amici che vivono il lavoro con sempre più fatica. Oggi succede anche a un laureato che si rimette sul mercato e viene considerato troppo qualificato, come nel film. A scuola, quando stavi per essere interrogato, nonostante la paura ti veniva da ridere. Pure qui, si suscita la risata laddove non c'è nulla da ridere. Lungi da me il parallelo, ma mi viene in mente i Soliti ignoti, dove si faceva di tutto per una pentola di fagioli. Si rideva di un contesto tutt'altro che divertente, perché è normale: c'è così poco da ridere che ti viene".
Il rapporto con Ale e Franz?
Massimo Venier: avevano molta voglia, e insieme sapevamo quello che volevamo sin dall'inizio. Erano attenti a quel che gli chiedevo, contenti che lo facessi. Avendo avuto poco tempo, dovevamo correre e girare il più possibile. E' stato faticoso, e ci siamo molto aiutati l'un l'altro.
Franz: volevamo miscelare la comicità senza cadere nella macchietta. Avevamo stima di Massimo, ha esperienza e ci siamo affidati completamente a lui. Il film lo abbiamo riscritto quasi completamente, insieme. Non era scontato, perché siamo molto difficili da convincere. I comici sono così, hanno la presunzione di sapere tutto. Noi abbiamo costruito la carriera da soli, un equilibrio in cui ognuno è regista dell'altro.
Massimo Venier: mi piace lavorare con persone speciali. Incredibilmente, ho avuto la fortuna di farlo da quando avevo 20 anni.
E con la produzione?
Massimo Venier: forse per la prima volta mi ha dato piena fiducia, mi sentivo molto supportato.
Rispetto al primo film di Ale e Franz?
Marco Poccioni: quello era stato fatto di getto, con molto entusiasmo. Analizzandolo dopo, abbiamo trovato piccoli errori e incidenti di percorso che sono stati ottimizzati per realizzare questo.
Vi siete legati ai personaggi?
Ale: ispirano tenerezza tutti e due. Sono persone sole e diventano subito amici.
Franz: non sono cattivi, ci siamo affezionati a loro.
Preferite TV o Cinema?
Ale: sono belle tutte e due.
Nel futuro: TV, teatro, cinema?
Franz: tutto quello che ruota intorno al nostro mondo. Siamo sempre stati autori di noi stessi, nel cinema ci siamo fatti affiancare da altri per la loro esperienza. Ad Aprile abbiamo un progetto televisivo nostro, Zelig riprende a Ottobre.
Siete mai stati truffati?
Ale: non lo so, molte volte non te ne accorgi. Mentre giravamo il film, mi hanno rotto lo specchietto dell'automobile e mi sono entrati gli zingari in casa (due riferimenti alla pellicola, ndr).
Le truffe del film?
Ale: non stiamo istigando, anzi insegniamo come difendersi. Ne avevamo messe troppe, alcune sono state girate e poi tagliate.
Franz: l'unica inventata è l'ultima, abbiamo cominciato da quella che ha aperto la mente su quello che succede prima per arrivare lì. Quella del vestito è stata fatta nello stesso negozio anni fa, poi c'è quella del film "9 Regine" modificata. Le truffe hanno uno schema che si cambia: quella del ristorante ha varianti con il cane, il violino, la banconota strappata.
Cosa c'è di comico nella truffa?
Ale: ha un po' il meccanismo della battuta, lo stesso tempo. Ti porta da una parte per spiazzarti dall'altra.
Massimo Venier: chi la fa è il cattivo, come chi fa la battuta. Sono molto simili nella genialità.
Come è stata l'esperienza?
Lucia Ocone: ho stressato Massimo, perché sono molto ansiosa, ed è stata un'occasione per conoscere Ale e Franz.
Maddalena Maggi: Massimo non è uno di quei registi con un'idea fissa. E' aperto ai cambiamenti, si può discutere e proporre.
Roberto Citran: positiva, perché sono un grande fan di Ale e Franz. Trovo che abbiano veramente qualcosa di nuovo da dire, senza rifarsi a schemi vecchi.
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