02 Settembre 2012 - Conferenza
"Love Is all You Need"
Intervista alla regista e al cast.
di Francesco Lomuscio

Cineasta danese classe 1960, Susanne Bier, autrice, tra l'altro, degli acclamati "Noi due sconosciuti" (2007) e "In un mondo migliore" (2010), è, senza alcun dubbio, una delle figure più rappresentative del gentil sesso che lavora dietro la macchina da presa. Dopo diverse pellicole dal sapore decisamente autoriale, sembra aver deciso di prendersi una vacanza su celluloide realizzando la commedia d'ambientazione matrimoniale "Den skaldede frisør", il cui titolo internazionale - quasi beatlesiano - è "Love is all you need". Commedia matrimoniale che, girata a Sorrento, vede l'ex agente 007 del grande schermo Pierce Brosnan nei panni di un uomo d'affari padre dello sposo e Trine Dyrholm in quelli della madre - malata di cancro - della sposa. Commedia matrimoniale che è stata presentata fuori concorso presso la sessantanovesima Mostra d'arte cinematografica di Venezia, dove i due attori, affiancati dalla regista e dallo sceneggiatore Anders Thomas Jensen, autore de "Le mele di Adamo" (2005), hanno incontrato la stampa.

Come è stato lavorare a una commedia?
Susanne Bier: Io e Jensen, fin da quando abbiamo cominciato a collaborare, volevamo fare una commedia. Ci sono sempre stati elementi di commedia nelle diverse parti drammatiche, ma sono sempre state cose tipo la sorella strana o il fratello sbagliato. Questa volta, in effetti, abbiamo iniziato con la parte seria, cominciando a parlare di un film che in un certo senso parlasse di cancro e che il modo migliore di trattare questo tema che tormenta l'ansia fosse di trattarlo in maniera molto leggera. Quindi, abbiamo pensato che non volevamo che fosse una commedia, ma una storia d'amore con un tratto di commedia molto marcato. Ne siamo venuti fuori perché volevamo trattare questo tema che è stigmatizzato e che è, di fatto, qualcosa con cui tutti abbiamo avuto a che fare ma che ci spaventa.
Anders Thomas Jensen: Non è stato diverso da ciò che abbiamo già fatto in passato. Ci sono sempre molti modi per raccontare una storia, ma abbiamo deciso di utilizzare un taglio comico, soprattutto per quanto riguarda i personaggi minori. Abbiamo lavorato allo stesso modo di sempre, pur tenendo a mente che stavamo realizzando una commedia.

Come mai avete scelto Sorrento?
Susanne Bier: Il film è una celebrazione disinibita dell'amore e della speranza, e, probabilmente, Sorrento è il luogo più romantico del mondo. Quindi, andava a pennello.

Pierce Brosnan è uscito facilmente dal suo ruolo di James Bond?
Pierce Brosnan: Non so se sono davvero uscito dal personaggio di Bond, penso che mi seguirà per tutta la vita e sono felice. Sono un attore da quando avevo diciotto anni, quindi la mia passione è sempre stata recitare, penso che avrei recitato nella mia vita anche senza James Bond, che è stato un grande dono per la mia vita e ne sarò sempre grato perché mi ha permesso di essere qui oggi. Sotto molti punti di vista, è solo un altro personaggio della mia carriera.

Come interpreta i suoi personaggi Pierce Brosnan?
Pierce Brosnan: Leggo la sceneggiatura, mi innamoro delle parole del mio personaggio e lascio che venga da me. Molte caratteristiche della storia mi hanno attratto perché sono in un momento particolare della vita in cui potevo immedesimarmi nel personaggio. Inoltre, avevo un cast fantastico di attori che mi ha coinvolto, facendomi sentire a mio agio.

Come ha preso parte a questo film Trine Dyrholm?
Trine Dyrholm: Susanne mi ha telefonato e mi ha detto che aveva un ruolo per me in un film interpretato da Pierce Brosnan. Non avendo mai partecipato a una commedia, è stato eccitante fare qualcosa di nuovo e interpretare questa donna vivace, femminile e gioiosa. Inoltre, è sempre un gran piacere partecipare ad un film di Susanne Bier.

Nella saga di 007 era un uomo ricco di charme e doti, mentre in questo film interpreta un uomo come tanti. Quale dei due personaggi è più difficile da interpretare?
Pierce Brosnan: Ogni ruolo ha le sue difficoltà. Amo fare l'attore e mi hanno sempre detto e insegnato che potevo interpretare molti ruoli. Nonostante ciò, è un classico ritrovarsi a fare sempre le stesse cose.

Perché nei film danesi c'è sempre il momento del matrimonio visto come una sorta di resa dei conti?
Susanne Bier: I matrimoni, come qualsiasi riunione, racchiudono amici, familiari e persone importanti, costituendo un momento fondamentale in cui scopriamo chi veramente siamo. I personaggi soffrono, ma nascondono la loro sofferenza. Tutto quello che non viene detto tende a rivelarsi.

Il rapporto padre-figlio ha sempre un ruolo di primo piano…
Anders Thomas Jensens: Ci sono sempre molti drammi che si svolgono tra genitori e figli. Il cinema danese si occupa spesso di questo argomento.

Ci sono affinità con la commedia "Mamma Mia"?
Pierce Brosnan: Ci sono molte somiglianze, infatti entrambi i film parlano di amore, famiglia e matrimoni, anche se questo ha, di sicuro, un'inclinazione più realistica. Essendo padre di quattro figli, so cosa vuol dire crescere i giovani e mi è piaciuta la chiarezza del mio personaggio e la tragedia che lo colpisce.

Come è stato lavorare a questo film e come ha creato Trine Dyrholm la sua immagine di attrice feticcio?
Trine Dyrholm: Rappresenta un grosso privilegio lavorare più volte con lo stesso regista, perché è un'esperienza che permette di sviluppare un rapporto. Inoltre, Susanne ha un buon modo di raccontare una storia, è molto intuitiva e sceglie dei compagni di viaggio fantastici.
Susanne Bier: Ho già lavorato con Trine e sempre con risultati eccellenti. intrigante. Lavorare con Pierce, poi, è stato fantastico, perché ha un senso dell'umorismo contagioso e un grande fascino.

Come avete scelto la colonna sonora?
Susanne Bier: E' venuta fuori per gioco, ha un tono italiano che può essere, allo stesso tempo, universale. Il risultato finale è più che eccellente.

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