24 Maggio 2005 - Conferenza stampa
"Kung Fusion"
Presenti Marco Marzocca e Caterina Guzzanti, doppiatori del film.
di Andrea D'Addio
Non credete che ci sia anche il rischio che questo tipo di doppiaggio possa dare fastidio? Alcune voci sembravano proprio fuori luogo.
Marco Marzocca: Si abbiamo contemplato anche questo rischio. Abbiamo immgainato che epr taluni tutto ciò poteva apparire fastidioso, ma erano più i pro che i contro e per questo siamo andati avanti.
Avete anche inventato durante il doppiaggio?
Marco Marzocca: Si, spesso. Cetrto, non abbiamo mai stravolto il senso del film, ma abbiamo cercato di arricchirlo quando ce ne si presentava l'occasione. Alla fine ci siamo fatti prendere la mano, e speravamo che durante la proiezione uscisse qualche nuovo personaggio per fargli dire qualche battuta in un nuovo dialetto. Ad esempio non abbiamo messo il pugliese….
Pensate di ripetere questa esperienza?
Caterina Guzzanti: Magari ci ricascano!
Marco Marzocca: Si, mi piacerebbe. Adesso che ho capito come funziona il Sync, non avrei alcun problema, anzi sarebbe davvero piacevole.
Cosa ci dite di Stephen Chow, il nuovo regista di culto asiatico?
Marco Marzocca: purtroppo prima di Kung Fusion avevo visto giusto Shaolin soccer di Chow, e mi era piaciuto molto. Gli altri film non sono usciti in Italia, ma io sono un grande appassionato di tecnologia e Internte e cercherò in qualche modo di recuperare qualche vecchio film. Da quel che ho visto è davvero bravo, mischia tutti questi generi, citando dai film asiatici di Bruce Lee a quelli statunitensi come Kill Bill (possibile che KillBill che è un film di citazioni sia oggetto di citazioni?bah…) e Pulp Fiction.
Caterina Guzzanti: No, non lo conoscevo, e non avevo visto neanche Shaolin Soccer
Cosa ci dite di quetsa nuova ondata del cinema orientale?
Marco Marzocca: Ho sempre amato, fin da piccolo, Bruce Lee, e di conseguenza sono sempre stato affezionato alla produzione cinematografica asiatica, comprese le pellicole più impegnate.
Caterina Guzzanti: Non la conosco bene, ma ho anch'io un ricordo: mio fartello (corrado) che girava per casa con un nuchaku rompendo i lamapadari.
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