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13 Febbraio 2005 - Conferenza stampa
"Jarhead"
Intervista a Jake Gyllenhaal, il protagonista.
di FilmUP.com
Jake, hai dichiarato che la prima volta che hai incontrato Sam Mendes eri preoccupato di non riuscire a convincerlo che tu fossi l'attore giusto per interpretare Swoff. Che cosa è successo esattamente?
Jake Gyllenhaal: Prima che io iniziassi a lavorare per Brokeback Mountain, Sam mi chiese di incontrarci a New York dicendo: 'Perchè non vieni a cena con me? Vorrei parlarti di qualcosa di interesante…'. E quando ci incontrammo lui mi diede una prima draft della sceneggiatura e mi disse ' Io non ti sto facendo un provino ma vorrei che tu leggessi questo copione. Avrei piacere di sentire i tuoi commenti a riguardo'. Io lessi lo script e capii che Sam stava lavorando a Jarhead e di che cosa si trattava. Divorai il testo in un'ora e chiamai Sam, dicendo 'E' fantastico, farò qualunque cosa ma voglio essere io il protagonista del film!', e Sam disse 'Va bene, parliamone'. In quel momento stavo promuovendo The Day After Tomorrow ed ero a Berlino. Sam mi chiese di fermarmi a New York per incontrarci nuovamente; mi disse che in questo nuovo incontro non avremmo letto insieme il copione e questo per me fu un sollievo.
Perché a te non piacciono le letture?
Jake Gyllenhaal: Sinceramente no. Noi ci incontrammo di nuovo e ci parlammo per circa 2 ore; alla fine Sam disse 'Ho due 2 copie del testo: vogliamo leggerlo insieme?'. Io non avrei voluto ma quando Sam me lo chiese non seppi dire di no. Lessi ad alta voce, con un tono letterale, freddo e monocorde che non trasmetteva alcune emozione.
Il risultato fu che Sam non mi chiamò per 3 mesi e io seppi che stava incontrando altri attori per il ruolo di Swofford . Allora chiamai Sam, gli lasciai un messaggio che diceva 'Io farò di tutto per ottenere quel ruolo'. Dopo 2 settimane Sam mi chiamò e mi disse ' Voglio che interpreti Jarhaed'. Ero al settimo cielo.
Che cosa ti è piaciuto così tanto di Jarhaed?
Jake Gyllenhaal: Credo che il film provochi molte domande differenti nelle persone, lo stesso accade leggendo il libro. Mi piace veramente l'emozione discontinua che è nel testo: tu non devi seguire né l'ordine cronologico né quello emotivo, è il non senso di tutto che riesce a dare un senso alle cose in Jarhaed, secondo il principio dell'assurdo, dell'ironia e del surrealismo. Per me Tony (Swofford) appartiene alla stessa generazione di Dave Eggers o Jonathan Saffron Foer, quel tipo di scrittori che hanno destrutturato l'idea stessa di cosa sia un romanzo, iniziando un testo partendo dalla fine e andando a ritroso per esempio. Tony rappresenta perfettamente gli anni '90, quando è cresciuto e si è formato. Io credo che il film sia una chiara rappresentazione di che cosa è stato quel momento generazionale, e ne è un tributo. Per questo Jarhead è per me un libro e un film appassionante.
Come ti sei trovato ad interpretare il personaggio di 'Swoff' ? hai voluto approfondire la conoscenza di questo personaggio oppure no?
Jake Gyllenhaal: C'era qualcosa nel modo in cui Bill (Broyles) aveva riadattato l'autobiografia e aveva deciso di nominare Tony Swofford, solo 'Swoff', che completava perfettamente il personaggio. Sapevo dall'inizio che non avrei incontrato Tony e che non avrei potuto confrontarmi con lui in una conoscenza reale di chi è stato ed è effettivamente Tony, con i suoi rancori e i suoi odii.
Sam organizzò un incontro circa 2 settimane prima delle prove ma io e Tony sedemmo al tavolo del ristorante senza scambiarci una parola. Io ero sotto l'effetto di un attacco di panico e non so cosa avesse preso a Tony. Sam cercò per tutto il tempo di coinvolgerci e di farci avvicinare ma sia io che Tony gli dicemmo: 'Sappiamo che questa è un'opportunità per confrontarci ma il personaggio sarà una sintesi, un'amalgama della parte reale e vera di ciascuno di noi due'.
A questo proposito, Sam mi disse prima di iniziare le riprese: " Leggete il libro ma non seguitelo alla lettera perchè il film sarà diverso. Noi dobbiamo interpretare e sentire cosa è successo nella Guerra del Golfo e non aspettarci che ciò che è stato scritto e raccontato in precedenza accada di nuovo. Dobbiamo essere capaci di viverlo sulla nostra pelle'.
E' molto interessante che tu abbia sentito la necessità di vestire i panni del protagonista apportando delle qualità del tuo carattere.
Jake Gyllenhaal: Credo che per questo sono stato chiamato da Sam Mendes. Dopo di me, Sam chiamò nel cast Peter (Sarsgaard) e io gli dissi 'Sei sicuro di voler vedere un'amicizia tra due attori che hanno realmente un'amicizia?'. E lui mi disse 'Certo, è per questo che vi ho scelto'.
Tu naturalmente conosci Peter Sarsgaard perché ha una relazione con tua sorella Maggie. Il film ha cambiato i vostri rapporti ?
Jake Gyllenhaal: Credo che all'inizio non avevamo una vera conoscenza reciproca, ma oggi siamo diventati degli ottimi amici. Ci siamo conosciuti e questo scambio di esperienze diverse nel film è stato terapeutico per me.. Quando ho saputo che Peter era stato scelto nel cast sono rimasto senza parole. Era praticamente perfetto. Non solo perché è uno dei più straordinari attori della sua generazione ma soprattutto perché io ho sempre voluto lavorare con qualcuno da cui potessi imparare qualcosa. E Peter è certamente qualcuno da cui posso imparare.
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