Sole a catinelle

"Ghostbusters"

Intervista al regista.


di Francesco Lomuscio27 giugno 2016



L'attesa è stata non poca e, alla fine, il progetto a preso forma.
Ad oltre venticinque anni di distanza da quel "Ghostbusters 2" di Ivan Reitman che approdò nelle sale cinematografiche italiane a fine 1989, gli acchiappafantasmi tornano sul grande schermo in "Ghostbusters", in arrivo in Italia il 28 Luglio 2016, distribuito da Warner Bros.
La produzione è dello stesso Reitman, ma non si tratta di un secondo sequel al suo successo datato 1984, bensì di un reboot tutto al femminile che, al posto degli originali Dan Aykroyd, Harold Ramis, Bill Murray ed Ernie Hudson, pone Kristen Wiig, Melissa McCarthy, Kate McKinnon e Leslie Jones nei panni delle nuove quattro cacciatrici di spettri Erin, Abby, Jillian e Patty.
Autore, tra l'altro, de "Le amiche della sposa" e "Spy", il regista Paul Feig ha incontrato a Roma la stampa proprio per parlare del film.



Sembra che, al di là dei fantasmi, il suo film riguardi molto gli emarginati...
Paul Feig: Ovviamente, io posso raccontare soltanto le storie che sono in grado di raccontare. Avevo voglia di mettere in piedi una storia di outsider, di emarginati che vanno a salvare il mondo rimanendo, però, comunque emarginati. Poi, dentro c'è anche l'amicizia tra queste persone e l'obiettivo, comunque, era quello di realizzare un film divertente. Il girato originale era di tre ore e mezza, non potevamo certo farlo arrivare al cinema con quella lunghezza spropositata.

Di questo progetto si parlava già da molti anni, in quanto Dan Aykroyd cercò per molto tempo una produzione interessata a finanziarlo, senza ottenere, però, risposte positive...
Paul Feig: Dan è sempre stato il mio eroe comico. Sapevo che in giro c'era questo progetto che nessuno voleva fare, poi, quando Ivan Reitman mi ha chiamato sono stato felicissimo. Dan è stato un grandissimo sostegno per tutta la durata della lavorazione ed ha anche preso parte a molte proiezioni di prova. Non lo ringrazierò mai abbastanza.

Lei è diventato un po' il portabandiera della nuova commedia femminile...
Paul Feig: A me piace moltissimo lavorare con le donne divertenti, anche perché credo che in giro ve ne siano moltissime di esse, ma non è stata data loro l'opportunità di mettersi in mostra. In genere, anche nelle commedie le donne vengono messe un po' al servizio degli uomini e non viene consentito loro di essere divertenti. Di solito, il loro ruolo nelle commedie al maschile è di persone cattive o, magari, eccessive, pesanti e iper perfettine. Invece, io conosco tante donne divertenti e mi piace lavorare con loro per dimostrare che si può fare una commedia al femminile per tutti, non adatta soltanto al pubblico delle donne. Fondamentalmente, le persone divertenti lo sono a prescindere dal sesso. Le commedie al maschile tendono ad essere aggressive, ma non è quello il mio modo di lavorare.

È vero che il terrorismo è il nuovo fantasma?
Paul Feig: Mi piace la scienza e l'idea che una persona solitaria con in mente piani non positivi possa usala scienza per portare magari attività paranormali sulla Terra e fare tutto il macello che vediamo nel film. Questa era secondo me una prospettiva diversa che mi piaceva raccontare.

A parte Harold Ramis, che purtroppo è venuto a mancare, nel film compaiono tutti i protagonisti della pellicola originale, tranne Rick Moranis. Come mai?
Paul Feig: Avevo chiesto a Rick Moranis se voleva apparire in un cameo, ma ha rifiutato l'invito dicendo che non sarebbe stato interessato a partecipare. La cosa mi ha intristito molto perché io sono un grandissimo fan. Per quanto riguarda Harold, abbiamo cercato di rendergli omaggio in tutte le forme possibili e immaginabili. Per esempio, il ragazzo che batte il cinque durante il concerto rock è suo figlio, poi, quando vediamo per la prima volta la stazione dei pompieri, la signora che tiene in braccio un bambino è la sua figlia con il nipotino. Anche la sua vedova è stata sempre presente sul set.

Come sono nate le apparizioni di Bill Murray e Sigourney Weaver?
Paul Feig: In realtà, quando abbiamo completato la prima stesura dello script è stata la mia co-sceneggiatrice Katie Dippold ad avere l'idea di coinvolgere gli attori del capostipite e di far interpretare a Bill Murray il ruolo dello scettico. Non voleva interpretare nessun ruolo, ma questo cameo a lui è piaciuto tantissimo, anche se, fino a due giorni prima di girare quelle scene, non sapevamo se avrebbe accettato o no. Del resto, Murray è noto che non sia una persona facile da bloccare, però è stato di grande supporto per il nostro progetto. Appena ha saputo che avremmo fatto un "Ghostbusters" al femminile, ha rilasciato un'intervista in cui ha affermato che l'idea gli piaceva molto ed è stato proprio lui, in parte, a suggerire di scegliere come protagoniste Melissa McCarthy e Kristen Wiig. Per Ernie Hudson avevamo cercato di realizzare un ruolo che fosse interessante. Quindi, abbiamo lavorato su questo e siamo stati sostenuti. Sigourney, invece, è stata entusiasta fin dall'inizio. Inizialmente avevamo un cameo diverso per lei, poi, però, lo abbiamo cambiato strada facendo e a lei piaceva giocare con l'accento tedesco.

Quanto dei caratteri delle quattro protagoniste era in sceneggiatura?
Paul Feig: Prima di effettuare il casting del film, durante la fase di scrittura Katie ed io non avevamo in mente nessun attore, anche perché l'idea era quella di concepire quattro personaggi molto diverse tra loro. Ovviamente, man mano che scrivi qualche nome ti viene in mente. Inizialmente, il ruolo interpretato da Leslie Jones doveva essere quello che poi è andato a Melissa, alla quale durante la scrittura ho pensato perché già ci avevo lavorato. Io tendo a lavorare così: scrivo il film e i personaggi, poi, una volta fatto il casting, essi vengono riadattati in base all'attore ed alla sua voce.

Il trailer del film non è stato ben accolto...
Paul Feig: Nei confronti del trailer c'è stata una vera e propria campagna organizzata da coloro a cui non piaceva il film e l'idea, quindi hanno spinto verso l'alto il numero dei dislike spingendo anche persona con più account a votare più volte. Questo non significa che non vi siano state persone a cui sinceramente non sia piaciuto il trailer, ma un numero così elevato di dislike non è dovuto esclusivamente al gusto delle persone. C'è stato un giudizio un po' più duro e pesante, anche perché il primo trailer uscito era solo un primo sguardo a qualcosa che nessuno aveva ancora visto e in cui non erano stati ultimati gli effetti speciali. Quando abbiamo proiettato il trailer nelle sale, però, l'accoglienza da parte del pubblico è stata molto buona. È vero che vi sono stati molti dislike, ma anche un elevatissimo numero di like su YouTube.

Oggi che si parla molto di girl power, non si rischia di finire nel cliché?
Paul Feig: Non credo si possa parlare di troppe eroine nei film. I ruoli di qualità da protagonista femminile sono decisamente inferiori rispetto a quelli da maschio. Anzi, credo che si debba cercare quanto più possibile di mirare alla parità, perché oggi, invece, c'è ancora un grosso squilibrio. Bisogna raggiungere la parità, in maniera tale che chiunque possa avere un ruolo che merita, non con le sproporzioni a cui assistiamo ancora oggi.

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