Sole a catinelle

"Stonehearts Asylium"

Intervista al regista


di Thomas Cardinali22 ottobre 2014



Brad Anderson torna nelle sale con un film ispirato ad un breve racconto di Edgar Allan Poe, riadattato dalla sceneggiatore Joe Gangemi. In "Stonehearts Asylum" il regista americano dirige un cast stellare, guidato da Michael Caine e Ben Kingsley e con protagonisti Kate Beckinsale e Jim Sturgess. Il film è stato girato in Bulgaria, nella città di Sofia con ambientazione dell'età vittoriana inglese. Il film è prodotto dalla Millennium, ultimamente in grande spolvero con blockbusters quali "I Mercenari", e sembra ricordare il taglio della Hammer. Brad Anderson dipinge una storia d'amore folle all'interno di un manicomio che ha più i tratti del castello fantastico. Il regista abbandona l'aspetto horror di background per un romanticismo sicuramente più commerciale, dato confermato anche dall'importante produttore. La cronaca integrale della conferenza stampa in occasione del Festival Internazionale del Film di Roma presso l'Auditorium Parco della Musica il 23 ottobre 2014.


Un film sorprendente che parte da uno dei racconti meno conosciuti di Edgar Allan Poe dove i personaggi non sono quelli che crediamo di conoscere, come mai hai scelto questa novella?
Brad Anderson: Si tratta di un adattamento molto libero, un breve racconto di Edgar Allan Poe. Gangemi ha scritto la sceneggiatura anni, fa da tempo cercava un regista. Johnny Depp e Natalie Portman sono stati coinvolti, ma non se ne è fatto nulla. Ho scelto di fare questo film perché mi sono innamorato dei personaggi e della storia d'amore. A me sono sempre interessati i racconti di Edgar Allan Poe e l'horror gotico, qui presente. Mi è sembrata una buona occasione per portare Poe, nella sua straordinarietà, in un film con ampio pubblico. Una storia meno nota è un modo per introdurlo. Il lavoro è stato lungo, gli attori sono stati straordinari e alla fine i soldi sono arrivati

I film su Poe sono stati sempre molto piccoli e indipendenti, hai messo insieme un cast incredibile. Qual era la sua idea? Questo è il cast che desiderava? Quanto c'è del romanzo e quanto poi ha ricreato lei nello stile Hammer che ho molto apprezzato?
Brad Anderson: Sono stato ben felice e molto soddisfatto per il cast con questi straordinari attori. Quando si pensa a un film si crede che non ci siano soldi disponibili; non avrei mai sperato di avere Ben Kingsley e Michael Caine. Sono due leggende che si sono trovate per la prima volta insieme dopo un'opera di tanti anni fa, "Senza Indizio" . Kingsley ha interpretato in modo stupendo il dottor Silas Lamb, se riesci ad avere gli attori che vuoi è un'eccezione alla regola, ma in questo caso mi è andata bene. Mi sono sempre piaciuti i film della Hammer, che hanno sempre usato come base Edgar Allan Poe. Volevamo fare uno stile un pochino più regolare, non volevamo dare un effetto stilistico eccessivo. I personaggi tratteggiati non volevo fossero necessariamente caratterizzati dallo stile

E' chiaro che la psiche le interessa, ma questa volta è stato fatto in modo diverso. Ho apprezzato molto che nel manicomio la pazzia fosse descritta con una doppia visione: un punto di non ritorno sia tra i sani di mente che tra i pazzi? Lei è l'unico regista che dice che l'amore fa ravvisare….
Brad Anderson: Il racconto breve, da cui è tratto, parla di un medico che va in manicomio per studiare i metodi di un sovrintendente. Arriva a scoprire alla fine che è stato rinchiuso nelle cantine e a gestire tutto sono i pazzi. Joe Gangemi ha immaginato molti personaggi basandosi sul suo amore per Edgar. Questo lo troviamo in altri film, sempre basati sullo stesso soggetto. Abbiamo anche una scena basata su "Il pozzo e il pendolo". Io e Joe abbiamo trovato un modo per parlare della sensibilità di Poe. Qui non era l'horror come in "Session 9", ma è la storia d'amore commovente ad essere la protagonista. C'è un bellissimo parallelo che invita ad interrogarsi su cosa vuol dire essere sani di mente

Il film è prodotto da Avi Lerner, sono suoi gli ultimi film di Stallone. Com'è stato lavorare con lui e la Millennium?
Brad Anderson: La Millennium ha prodotto questo film, loro hanno fatto film come "Hercules" e la saga de "I Mercenari". Mi è piaciuta l'idea che volesse mettere la stessa cura e talento in questo film. E' rivolto a un pubblico diverso rispetto ai Mercenari, abbiamo girato in Bulgaria a Sofia dove si lavora quotidianamente sul set. Abbiamo cercato di creare un'era vittoriana inglese in un posto sovietico. Alla fine siamo stati soddisfatti per l'ottimo risultato raggiunto, anche grazie allo scenografo

I suoi personaggi sono sempre caratterizzati da un segreto nascosto?
Brad Anderson: Io credo che hai ragione, nei miei film i personaggi che mi attirano sono caratterizzati da un segreto, che non hanno scoperto loro stessi. Il personaggio nell'"Uomo senza sonno" ha investito un bambino, poi morto, ed è fuggito. E' immerso in una verità che ha creato fino ad un certo punto quando si accorge di cosa ha fatto. Silas Lamb all'inizio del film fa finta di essere il sovraintendente astuto, e solo in seguito si capisce come fosse un ricoverato del manicomio. Una cosa che abbiamo in comune è che ci sono dei personaggi che non si riconoscono neanche in loro stessi, fino ad un certo punto dove si accorgono di poter pagare il prezzo per il loro inganno. Questi personaggi servono a raccontare una storia interessante in cui il personaggio si rende conto di una verità che mi affascina

In un momento in cui il cinema americano di grande consumo è molto focalizzato su autori seriali, con film fortemente identificabili con le case di produzione, lei continua a cambiare di volta in volta. E' una scelta encomiabile, ma non crede sia un rischio, non essere identificabile?
Brad Anderson: Faccio i film con le sceneggiature che, in un determinato momento, mi affascinano. Francamente come regista non voglio sentirmi sempre legato a un genere. Mi piace avere la sfida di raccontare nuove avventure e storie. Se questo può essere rischioso, probabilmente, per la mia carriera non è così. Se un film mi soddisferà dal punto di vista creativo, allora ci spenderò due anni. Ogni film, anche low budget, va fatto con amore. Sono partito come un indipendente e continuerò a esserlo. C'è un nuovo progetto che sto cercando di portare avanti, una storia in Perù nel 700' che parla della prima donna a discendere l'Amazzonia. E' una storia d'amore romantica, mi appassiona andare a fare questo film in Ecuador

L'orrore della realtà sta superando l'orrore della fantasia?
Brad Anderson: Non c'è dubbio, l'orrore della realtà è peggiore. Non c'è separazione tra la propria esperienza e ciò che proviamo. Ci sono film che ti tormentano per anni e anni. Ricordo un film francese, "See to see" mi sembra fosse il titolo inglese, ancora ad oggi mi spaventa. La realtà supera la fantasia, basta vedere la Siria e l'Iraq

Lei ha fatto tanta televisione prima dei serial, cosa le ha dato e qual è il suo giudizio visto che in Italia sono tutti terrorizzati dall'arrivo di Netflix?
Brad Anderson: Si ritiene adesso che su Netflix, Hbo e Amazon la qualità sia superiore rispetto al cinema. Non sono molto d'accordo, sicuramente c'è interesse per queste serie. Ho girato episodi di serie qualche anno fa, ma certamente "Breaking Bad", "Game of Thrones" sono tutte serie di grande impatto visivo. Vorrei fare come Steven Soderbergh con "The Knick". C'è più tempo per raccontare una storia, tanti vorrebbero lavorare in questo modo. Martin Scorsese ha fatto una serie, molti registi che partono col cinema poi passano in tv. Non c'è più una netta demarcazione, credo si siano contaminati ed è positivo. Un film è qualcosa di differente, ha un inizio e una fine. La serie tv deve vedere un numero di stagioni per dare un senso, al cinema sei costretto a fare delle scelte, a differenza di come potresti girare cinque stagione di "Game of Thrones". E' molto più difficile immergersi nel cinema

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