Sole a catinelle

"Dracula Untold"

Intervista ai protagonisti.


di Francesco Lomusco03 ottobre 2013



A partire dal 30 Ottobre 2014 sarà nelle sale cinematografiche italiane, distribuito da Universal pictures, "Dracula untold", che, diretto dall'esordiente Gary Shore, racconta i retroscena legati al più famoso vampiro della storia. Il vampiro che, prima di trasformarsi nel conte succhiasangue che tutti abbiamo imparato a conoscere ed a temere, come mostrato dal film è stato il principe Vlad III di Valacchia, al governo di una pacifica Transilvania del 1462 che era nelle mire del potente impero ottomano, il cui obiettivo era la dominazione del mondo. Il Luke Evans di "Fast & furious 6" di Justin Lin e la Sarah Gadon di "Maps to the stars" di David Cronenberg vestono nella pellicola i panni del coraggioso sovrano e della sua amata moglie Mirena. Entrambi non nascondono una vera e propria ammirazione per il popolare romanzo di Bram Stoker da cui anche Francis Ford Coppola derivò nel 1992 il sua arcinota trasposizione interpretata da Gary Oldman, sebbene il loro Dracula non abbia nulla a che vedere con quello e con gli altri portati fino ad oggi sullo schermo; come hanno avuto modo di precisare nel corso dell'incontro con la stampa tenutosi a Roma.


È vero che il primo meeting che Sarah Gadon ha avuto con il regista di "Dracula untold" è stato vicino a Francis Ford Coppola?
Sarah Gadon: Sì, proprio così. Ho incontrato il regista Gary Shore a pranzo a Los Angeles e stavamo lì, parlavamo, mi mostrava la parte visuale del film e, improvvisamente, abbiamo visto che c'era Francis Ford Coppola a pochi tavoli da noi. Mi sono subito detta che era un segno del destino, quindi dovevo fare il film. Naturalmente, nessuno di noi ha avuto l'idea di andare a parlare con lui, però è stata sicuramente l'indicazione, per me, che avrei dovuto far parte del progetto.

In anni di vampiri cinematografici, questo film riporta all'originale conte Dracula, ma con uno stile da film fumetto odierno...
Luke Evans: Il nostro film è un fantasy, ma ciò che lo rende divertente e differente dagli altri su Dracula è che ne racconta le origini, quindi affrontiamo la realtà prima di entrare nel personaggio fittizio. Racconta il viaggio umano del personaggio, che per me, come attore, è stato molto affascinante.

Per preparare il suo Dracula, Luke Evans ha visto più film di vampiri o letto più libri di storia?
Luke Evans: Tutte e due le cose. Ho rivisto alcuni film molto belli, soprattutto quello di Francis Ford Coppola con il grande Gary Oldman, ma il nostro film differisce dagli altri perché qui la storia comincia quattrocento anni prima di quanto raccontato da Bram Stoker. Quindi, avevamo piena libertà di mettere in piedi una storia inedita.

Cosa ha in comune Luke Evans con il principe Vlad?
Luke Evans: Non so se ho molto in comune con Vlad, però capisco il suo viaggio, la sua esperienza, è un uomo che deve affrontare emozioni fondamentali che tutti affrontiamo nelle nostre vite, dal sacrificio per l'amore al lottare per ciò che è giusto. Una cosa che ho in comune con Dracula sono i canini, che sono veri, non posticci e possiedo da quando ero piccolo (ride).

In questo film Dracula è più un supereroe che un classico vampiro...
Luke Evans: Da un certo punto di vista è stato divertente approcciare al personaggio in questo modo, perché è vero che ha determinati poteri, però dobbiamo ricordarci che Dracula è a suo modo il primo supereroe della storia. I suoi poteri, tra l'altro, non sono stati creati dalla macchina di Hollywood, ma dobbiamo guardare al folklore. Nel film, inoltre, acquisisce poteri che già sono presenti nei libri e, probabilmente, è stato Vlad la fonte d'ispirazione per i poteri che i moderni supereroi possiedono.

In questo periodo storico in cui televisione e cinema vanno a braccetto, quali differenze tra i due ha trovato Sarah Gadon, visto che vi lavora in entrambi?
Sarah Gadon: In entrambi i casi c'è voglia di regia. I registi hanno forse maggiore margine d'azione nel film. Da un punto di vista della recitazione io ho lavorato moltissimo nella televisione, ma non ti lascia spazio per respirare, mentre nel cinema c'è più tempo per fare riprese da diverse angolazioni.

Visto che se ne è parlato, a Luke piacerebbe vestire in futuro i panni di un supereroe?
Luke Evans: Sì, perché no? Sarebbe divertente, sono bravo con il cappuccio, con il mantello e so usare la spada (ride). In questo film, in qualche modo mi sono sentito un po' un supereroe. Sarebbe interessante, per me non è tanto una questione di fare il supereroe, ma dare vita ad un personaggio al quale posso rapportarmi, il cui viaggio faccia capire al pubblico le sue caratteristiche, i difetti e i lati oscuri.

Come stato per Sarah Gadon passare da David Cronenberg a questo film?
Sarah Gadon: Pensavo che sarebbe stato molto diverso, difficile rispetto a ciò che ho fatto in passato, ma, alla fine, tutto viene a rendersi meno forte sia quando hai un chroma key alle spalle che un set molto semplice. Quello che conta è il rapporto che si crea con le persone che lavorano insieme a te.

Luke Evans proviene dal teatro, anche se negli ultimi anni si è dedicato molto al cinema…
Luke Evans: Sono mezzi espressivi molto diversi, perché il teatro è dal vivo, quindi si racconta un'intera storia ogni sera e c'è un pubblico di fronte. La cosa interessante del teatro è che c'è una reazione istantanea, spontanea, poi c'è l'applauso e questo è un bel modo di finire la giornata di lavoro. Nel cinema, invece, il processo è molto più lento e si finisce il film, ma, prima che esso esca in sala, ti trovi a lavorare su un altro set. Alla fine, si tratta sempre di recitare e ciò che io cerco di fare, in entrambi i casi, è essere autentico.

Nel caso di questo film, quanto avete girato nelle location effettive e quanto davanti a un green screen
Luke Evans: Sorprendentemente, anche se ci sono stati i green screen i set erano pazzescamente dettagliati. Per esempio, la scena della torre con Sarah è stata girata in un grande teatro di posa. Alla fine è difficile capire cosa sia reale e cosa non lo sia.

Sarah Gadon può descriverci Luke Evans in tre parole?
Sarah Gadon: Luke è amorevole, generoso, e lavora duramente per portare un personaggio complesso sullo schermo. Durante le riprese mi ha aiutato moltissimo per tirare fuori il personaggio di Mirena

Sappiamo che Luke Evans ha appena finito di girare "High rise" di Ben Wheatley...
Luke Evans: È stato incredibilmente divertente, una piccola produzione indipendente che abbiamo dovuto fare in sette settimane, duecentoquaranta scene, perché in quel caso si lavora con un ritmo molto più accelerato rispetto a quando giri con le grosse case. Il regista è una delle stelle più brillanti della galassia cinematografica britannica. È stato un film difficile da fare perché molto insolito, complicato, sinistro e tenebroso. È una cosa totalmente diversa da quelle che ho fatto, lì sono più Luke Evans che uno dei miei personaggi.

Come è stata per Sarah Gadon l'esperienza con Mika Kaurismäki nel suo "The girl king"?
Sarah Gadon: Con Mika è stata una bellissima esperienza, io sono andata in Finlandia per le riprese qualche mese dopo aver finito "Dracula untold". È stato un film totalmente diverso, con una sola camera che ha filmato tutto, abbiamo fatto riprese molto veloci. Io interpreto Ebba Sparre, che si dice sia stata l'amante di Cristina di Svezia.

A che punto è, invece il reboot de "Il corvo", che Luke Evans dovrebbe interpretare?
Luke Evans: Sì, un anno fa mi hanno proposto di interpretare "Il corvo", che sarebbe dovuto cominciare a Marzo, poi è stato spostato. Adesso bisogna trovare il tempo per permettere a tutti di prendere parte al film. Sono entusiasta di prendere parte a questo film e vogliamo essere fedeli al fumetto, anche perché nello splendido lungometraggio interpretato da Brandon Lee, divenuto un cult, c'è tutta una parte delle vignette disegnate che manca. Quindi, cercheremo di dare vita ai personaggi che non sono entrati nel primo film. Spero che lo faremo.

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