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21 febbraio 2005 - Conferenza stampa
"Cuore Sacro"
Intervista a Ferzan Ozpetek
di Max Morini
Applausi alla fine della proiezione: "Cuore Sacro" lascia il segno negli addetti ai lavori e sicuramente anche una certa inquietudine, che arriva fin dalle parti del prosaico buffet.
Ci pensa lo stesso Ferzan Ozpetek a colpi di "scimitarra" turca (come osa dire una collega), con la sua schiettezza e la sua sincerità, a riportarci dal sacro al profano della conferenza stampa.
Domande e Risposte
Ho sentito molto il film, lo volevo fare assolutamente e volevo che riflettesse le domande che mi accompagnano ultimamente, sul senso della vita, la paura della morte, su cosa succede alle persone che non ci sono più e quali segni lascino nelle nostre esistenze.
Non so se sono riuscito a dare delle risposte.
Politica, Religione, Solidarietà
La Politica non mi piace, mi irrita, la solidarietà fra gli esseri umani, il volontariato, credo che abbiano molto più valore.
Le Associazioni laiche sono numerosissime ma è naturale che il volontariato in Italia spesso si appoggi alla Chiesa Cattolica, non potrebbe essere diversamente, come fa Irene, la protagonista del film.
Ma questo non significa necessariamente sposare la carità cristiana, o il Cattolicesimo o qualsiasi altra religione.
Per fare il film sono stato a S.Egidio, ho visto i centri di accoglienza e le mense e soprattutto ho visto quello che non mi sarei mai aspettato, non solo "barboni" o disperati, ma persone normalissime, come noi, che hanno bisogno di aiuto.
Crisi d'identità
"Cuore Sacro" innanzittutto parla della crisi di una donna, una crisi profonda che la porterà a ricongiungersi idealmente con la madre morta.
Una crisi d'identità, come può accadere a chiunque di noi che cominci a riflettere sull'"altro", su persone diverse da noi che non vivono come noi, che non hanno un lavoro, che hanno bisogno, che soffrono.
Una crisi che la rende in qualche modo "folle".
Non so se qual è il limite tra la Follia e l'Altruismo, né tra la Follia e la Fede,
ma sicuramente la crisi di Irene non è o non è solo una crisi mistica, è una crisi di coscienza che la porta a perdersi e a trovare nella realtà e in altre persone i segni di chi non c'è più.
Citazioni o Eccitazioni?
(come dice il produttore e co-sceneggiatore Gianni Romoli)
E' vero, nel film ci sono citazioni cinematografiche ("Il bacio della pantera", ndr),
o figurative (la "Pietà" di Michelangelo, sempre ndr), ma io sul set seguo soprattutto l'istinto e l'emozione, non mi preoccupo più di tanto di ricordare qualcosa o qualcuno.
E non credo di aver esagerato, forse io esagero nella vita ma non nel cinema, in più di una situazione era molto difficile mantenere l'equilibrio drammatico senza scivolare nel ridicolo.
Mi fa molto piacere vedere che "Cuore Sacro" non vi abbia lasciato indifferenti, anche perché non è una storia facile come "Le Fate Ignoranti" o la "Finestra di fronte": vedremo come reagirà il pubblico.
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