05 Settembre 2009 - Conferenza
"Cosmonauta"
Intervista alla regista e al cast.
di Francesco Lomuscio
Affiancata dal cast e dai produttori Domenico Procacci e Caterina D'Amico, la regista Susanna Nicchiarelli è approdata presso la 66ª edizione della Mostra d'arte cinematografica di Venezia per presentare alla stampa "Cosmonauta", sua opera d'esordio.
Il film è una commedia con musiche da musicarello, anche se rifatte. C'è nostalgia?
Susanna Nicchiarelli: No, la nostalgia non c'è, non ci deve essere e questo è uno dei principali motivi per cui ho voluto rifare le musiche, volevo solo che fosse una favola ambientata in un'epoca finita. Forse con un po' di malinconia, ma non nostalgia.
L'episodio in cui i giovani vanno a incendiare la sede è di tua invenzione?
Susanna Nicchiarelli: Certo, l'episodio è inventato, ma la rivalità con i socialisti è una cosa reale, che esiste. M'interessava perché è stata raccontata molto poco rispetto alla rivalità con la destra. Tra l'altro, la cosa importante è sapere che non volevo fare una ricostruzione storica, ma una sorta di musicarello sui comunisti.
Gli attori come si sono immersi in questo periodo storico?
Claudia Pandolfi: E' stato molto interessante conoscere Susanna perché fin dall'inizio è stata una sua urgenza creare il personaggio che interpreto. Era interessante far sì che questa donna si muovesse con grande determinazione e facesse le sue scelte etiche. Vedendo il film, poi, mi sono resa conto del fatto che, probabilmente, stavo rappresentando mia nonna.
Miriana: Io alcuni aspetti di Luciana li ho fatti miei fin da subito mentre per altri, che non mi appartenevano e non riuscivo a capire, abbiamo dovuto lavorare con Susanna.
Pietro Del Giudice: Per me non è stato facile comprendere in che modo poteva vivere un ragazzo di diciotto anni nel 1963, soprattutto perché vedo i giovani d'oggi che non sono molto spinti dall'ideologia, mentre in quegli anni erano proprio le ideologie a tenere alte le speranze delle persone e a far sognare loro un futuro diverso, migliore. Oggi nei giovani c'è anche un po' di pessimismo, il mio personaggio, invece, è ottimista.
Valentino Campitelli: Il mio ruolo non saprei come definirlo, fin dai primi tempi in cui incontravo Susanna mi diceva che Angelo sarebbe stato un ragazzo che frequenta la sezione comunista e che trova nel comunismo l'elemento che lo mette in comune con la ragazza di cui s'innamora. A lui interessa soprattutto l'amore.
Giorgia De Andreis: Mi è piaciuto molto fare questo film perché sono sempre stata molto curiosa nei confronti dello spazio. Poi, mentre lo giravo, mia sorella diceva sempre che era gelosa e che avrebbe voluto farlo lei (ride).
I produttori possono dirci qualcosa su questa esperienza produttiva?
Domenico Procacci: E' un'opera prima abbastanza anomala, per di più i primi film dei registi tendono sempre ad avere spunti autobiografici, mentre questo non ne ha. Però, ha la stessa sincerità e voglia di raccontare dei film che parlano di cose molto più vicine a chi le racconta. Non è stato difficile produrlo grazie alla complicità trovata in Caterina D'Amico, che conosceva bene Susanna avendola avuta come allieva al Centro sperimenta ledi cinematografia. Anche se parla di un argomento diverso, secondo me ha punti di contatto con "Come te nessuno mai" di Gabriele Muccino, che ho prodotto qualche anno fa.
Caterina D'Amico: E' una storia che scaturisce dall'immaginazione di Susanna e che parla di sentimenti, tensioni e aspirazioni sicuramente vicine alle sue. Poi, il personaggio di Luciana suppongo sia nato nel 1948, come me (ride).
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