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25 Gennaio 2006 - Conferenza Stampa
"Per sesso o per amore?"
Intervista alla protagonista Monica Bellucci.
di Diego Altobelli
Alla fine del film un vociferare confuso commenta la pellicola con toni ironici e sarcastici. E lo si avverte, si avverte quel senso di disagio misto a imbarazzo, che di solito si cerca di smorzare con un sorriso impacciato. Per un attimo in sala pare esserci un solo pensiero che accomuna tutti, uomini e donne presenti: "…quanto meno adesso ci sarà Monica Bellucci…".
Ed è così. Entra, scortata e attesa come un buon pasto dopo anni di digiuno.
Quello che colpisce della sua presenza è sicuramente la calma, la tranquillità con cui si pone al pubblico. E nel rispondere alle domande dimostra una esperta quanto seducente nota diplomatica. Basta un niente e tutti sono già rapiti dai suoi gesti, eleganti e arcuati, come se disegnasse nell'aria le parole, e dalla sua voce, così posata da fa apparire ogni suo fonema come il risultato di un'equazione algebrica esatta.
Se solo il film avesse avuto metà del suo fascino…
Perché ha accettato di fare questo film?
Monica Bellucci: Ho accettato di fare questo film per vari motivi: il primo che mi viene in mente è perché il regista, Bertrand Blier, è molto riconosciuto nella cinematografia francese. Inoltre il personaggio che interpreto è un personaggio eclettico che mi ha fatto crescere… è dolce, ma sa anche molto bene quello che vuole. Daniela è un personaggio che decide l'amore ai soldi… E poi la pellicola è molto teatrale, un piccolo film, ma molto divertente. Girarlo è stato divertente, anche perché mentre giravo, tra una scena e l'altra, allattavo mia figlia, così passavo dalla realtà alla finzione. Cosa davvero inusuale per noi attrici che di norma siamo completamente rapite dai film che interpretiamo.
Daniela impara il senso del pudore, per lei che importanza ha questo?
Monica Bellucci: E' molto personale. Tutto è possibile finché una persona rispetta se stessa, ma anche questa è una cosa personale… Io ho accettato di essere nuda molte volte nella vita provenendo dalla moda. Ma la nudità al cinema è più "rischiosa"… diciamo che io sono contro la gratuità non contro la nudità in se stessa… nel cinema tutto recita. In "Irreversible" le scene erano molto più forti e la protagonista ne era completamente presa, ma qui Daniela si dà per amore… Comunque la scelta di spogliarsi rimane una scelta molto personale. Diciamo insomma che io sono una che può andare molto lontana nel dare al regista, ma mi devo fidare…
Sappiamo che lei è stata appena fatta Cavaliere…
Monica Bellucci: (Sorride) I francesi sono molto carini… ma lì il titolo ha una valenza diversa rispetto all'Italia. Lì sembra quasi essere un incentivo per spronare i giovani artisti.
Da questo film ti aspetti in Italia lo stesso successo che ha avuto in Francia?
Monica Bellucci: Ogni mercato ha una risposta diversa… Certo questo è un film di natura molto francese, un film non lineare, d'autore… Che però può parlare a tutti.
Blier ha mai usato il playback sul set?
Monica Bellucci: Ascoltavamo molta musica sul set. Blier ama molto l'Italia, e questo traspare proprio dalle musiche. Mi disse che aveva scritto il film per me, senza avermi mai incontrato prima… ma io ho accettato subito!
A che punto è della sua carriera?
Monica Bellucci: Sono in piena crescita…
Il tema del sesso e dell'amore, lei come si pone rispetto a queste due cose?
Monica Bellucci: Rispetto al personaggio c'è qualcosa di ironico, lei non è abituata all'amore… io mi pongo da entrambi i lati, credo ci sia bisogno di entrambe le cose, ed è così che vivo. Tutto inizia dalla passione, ma è l'amore il vero motore…
Sarà a Sanremo?
Monica Bellucci: No. E' impossibile perché parto per l'America per girare un film…
Non ce l'hai fatta a doppiare…?
Monica Bellucci: E' difficile fare quattro volte uno stesso film. Speriamo non accada più di dover ricorrere al doppiaggio… Ci sarà comunque una copia originale la cui proiezione è prevista nelle maggiori città italiane…
Il fatto di avere una figlia ha cambiato o influenzato il suo lavoro?
Monica Bellucci: Quando faccio un film sono sempre concentrata. Certo mia figlia è piccola e io ho la fortuna di poterla portare con me. Mi sento fortunata in questo, rispetto ad amiche che fanno professioni come il medico e l'avvocato, che le tengono lontane dalle proprie figlie.
In questo film come vedi la tua libertà? E cosa pensi che penserà tua figlia di questo film?
Monica Bellucci: Beh, io non faccio film per mia figlia… è la persona che amo di più al mondo, però io rimango libera e non condizionata da questo. Probabilmente quando sarà grande mi odierà come tutte le figlie che odiano la madre, ma è percorso della crescita e mi preoccuperebbe il contrario.
Nella commedia funzioni molto bene come attrice, pensi di continuare su questa strada?
Monica Bellucci: Adoro la commedia, ma è davvero difficile commedie scritte bene in cui lavorare… Con Virzì ad esempio, mi sono divertita molto… Che ben vengano altre.
Qual è il regista del suo prossimo film?
Monica Bellucci: Si chiama Michael Davis, il suo è un film molto importante, un misto di azione e sentimenti. Il ruolo che interpreto ha pure una certa rilevanza anche se non ho mai valutato un ruolo in base al minutaggio. Ho appena finito un film girato tra Mongolia e Francia ed è stato anche questo un lavoro molto importante al fianco di Catrine Deneuve.
La conferenza stampa si conclude, e l'affermazione di Monica Bellucci, secondo la quale "Per sesso o per amore?" dovrebbe essere un film d'autore, mi ronza ancora in testa come il frastuono di tante risate. Curioso che quando si dice lo stesso di un film porno nessuno ci crede… E d'un tratto mi rendo conto di essere stato distratto, che anch'io, come tutti, si è lasciato travolgere dall'incomprensibile fascino della notorietà. Non mia, s'intende, quanto quella di una vera diva, una donna che negli anni avvenire descriverò a chi mi chiederà di lei. Dei suoi atteggiamenti gentili, della sua determinazione, della sua umiltà, e della sua malcelata femminilità. Non ne sono del tutto sicuro, ma Anna Praderio era lì, mi sedeva accanto e mi parlava. Solo un saluto, se eri davvero tu: ciao Anna, alla prossima.
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