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"PALLOTTOLE CINESI"
siamo andati a vederlo, in anteprima, per voi.
Resoconto del nostro inviato Valerio Salvi |
Diario del "Visionario"
(mercoledì 12 Luglio 2000)
Eccoci qui per il nuovo film di Jackie Chan, una produzione multi miliardaria americana, di cui fa parte lo stesso Chan. Il film va ovviamente giudicato per quello che è: l'occasione di vedere un saltimbanco zompettare da un punto all'altro dello schermo. Comunque i mezzi non mancano, infatti si assiste a numerose sequenze con centinaia di comparse e ricostruzioni storiche notevoli ben orchestrate dal regista esordiente Tom Dey.
L'ambientazione è nel Far West, non per niente il titolo originale è: "Shanghai Noon", con una storia che ricorda un pò quella di "Sole Rosso" (T. Young - '72 con A. Delon, T. Mifune, C. Bronson): l'orientale ingenuo arriva in America con un compito che coinvolge il suo senso dell'onore e uno scalcinato fuorilegge lo aiuterà. A tal proposito giova ricordare che il protagonista, un cinese, saluta dicendo: Sayonara, che, guardacaso, è giapponese.
Sorvolo sui dialoghi del film e sullo spessore di alcuni attori comprimari, per ribadire che Jackie Chan, con la sua recitazione da turista giapponese, riesce sempre a stupirci con le numerose acrobazie e con le scene di lotta orientale.
Stante quanto sopra va comunque sottolineato l'omaggio a una grande pellicola dl passato: Butch Cassidy e Sundance Kid: nella scena clou, infatti, i due protagonisti, dopo una breve riflessione decidono di catapultarsi fuori da una chiesa sparando sui nemici.
Curiosità: Lo sceriffo del film si chiama Van Cleef e veste sempre di nero, un chiaro omaggio a Lee van Cleef indimenticabile protagonista di numerose pellicole western (lo ricordiamo anche in quelle di Sergio Leone).
Indicazioni: Only for Jackie Chan's fans.
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