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"MISS JULIE"
siamo andati a vederlo, in anteprima, per voi.
Resoconto del nostro inviato Valerio Salvi |
Diario del "Visionario"
(Lunedì 8 Maggio 2000)
Stasera Mike Figgis. Amore e odio. Sono preoccupato si tratta del regista dei uno dei più bei film che ho visto (Via da Las Vegas), ma anche di una delle cose più noiose e inguardabili che mi siano mai capitate (Mr. Jones). Certo il tiolo "Miss Julie" non depone bene (vedi il film con Gere che era sempre un nome che inizia per J).
Appena arrivo alla sala dell'anteprima ho subito una sorpresa, la PR della CDI è una mia amica: Alessandra, che mi informa immediatamente che il film ha avuto un buon successo nella proiezione del pomeriggio. Bene!
Dopo i consueti 5 spot delle case di produzione, distribuzione, ecc.. si inizia. L'opera è tratta dal lavoro del drammaturgo A. Strindberg e narra della "notte brava" della giovane contessa Julie (Saffron Burrows) che decide di trascorrere la Festa di Mezzinverno con la servitù del castello. Da qui nasce l'esplorazione dei sentimenti e dei pensieri dei protagonisti. Il primo commento non può che essere: "Fassbinderiano". Certo Figgis non è Fassbinder e il lavoro risulta piuttosto pretenzioso. L'impostazione teatrale mantiene l'azione, per quasi la totalità del film, all'interno della grande cucina del castello, ambiente immenso e abbastanza spoglio che consente di focalizzare il fulcro narrativo sui due protagonisti: la contessina e il valletto del conte (Peter Mullan).
Taccio sulla scelta del regista di usare una cinepresa a mano nelle sequenze di apertura (se non lo è sono preoccupato per il morbo di Parkinson dell'operatore); non voglio neanche commentare il set esterno che è palesemente artificiale (anche qui, se così non fosse i filtri usati sull'obiettivo sono allucinanti). Indubbiamente, per il ritmo particolarmente pacato e per le forti dilazioni dei tempi recitativi, l'opera si colloca in quelle dirette ad un pubblico di "nicchia" in grado di apprezzare queste precise scelte del regista, qui peraltro anche sceneggiatore.
Curiosità: Figgis, noto al grande pubblico per i suoi lavori da regista, è anche un buon compositore, infatti spesso, come anche in questa occasione, cura il commento musicale dei suoi film (Affari Sporchi, Via da Las Vegas, Complice la Notte).
Indicazioni: per gli amanti del cinema intimista strutturato sul dialogo tra i protagonisti.
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