|
"LA LETTERA"
siamo andati a vederlo, in anteprima, per voi.
Resoconto del nostro inviato Valerio Salvi |
Diario del "Visionario"
(Lunedì 19 Giugno 2000)
Ancora all'ambasciata di Francia per un'anteprima. Subito alle prime sequenze vengo travolto da un'ondata di panico: parole portoghesi sottotitolate in italiano. Per Odino, non sarà mica tutto così? Dopo 5 minuti, per fortuna sento la voce di Chiara Mastroianni in italiano, ma i miei timori non sono del tutto fugati. Avrà recitato solo lei in italiano? No, tutto a posto.
Il lavoro è tratto da "La Principessa di Cléves" di Madame de La Favette, riadattato per ambientarlo nell'alta borghesia contemporanea dallo stesso Manoel de Oliveira. Rimango comunque perplesso per la regia particolarmente statica, e didascalica, quasi fosse un documentario. In alcuni momenti i tempi estremamente dilatati ed i dialoghi "asettici" ricordano le "soap" sud-americane.
Il film fotografa dei personaggi del tutto privi di picchi emozionali e ingabbiati dal loro senso del dovere e del giusto. Francamente risultano improbabili e assurdi, soprattutto nel mondo di oggi. Dov'è la passione che è il motore della vita? Non c'è! È un film senza passione, perché di questo si tratta, è un film senza nerbo che non colpisce il pubblico. Francamente interminabile e pesantissimo il monologo finale che, posto a chiusura di un lavoro già abbastanza "faticoso", ha lo stesso effetto di un colpo alla nuca.
I momenti migliori sono quelli delle canzoni di Abrunosha che sembrano quasi slegati dal resto della narrazione. Molto particolare la dizione della Mastroianni (che si è autodoppiata) con un forte accento francese che ben si attanaglia al suo personaggio.
Curiosità: Pedro Abrunhosa non è in realtà un attore, ma un noto cantante portoghese.
Indicazioni Per gli amanti dei film intimisti e introspettivi che sanno apprezzare il messaggio al di sopra di tutto il resto.
|
|
- ANTEPRIME
- LA SCHEDA
- LA RECENSIONE
- Scrivi la tua recensione!
|