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15 Febbraio 2006 - Conferenza Stampa
"Andrzej Wajda"
Intervista per l'Orso d'oro alla carriera.
di Mauro Corso
Andrzej Wajda, classe 1926, ormai si può dire che cinematograficamente abbia la stessa età del Festival di Berlino e che sia cresciuto con esso. Sei anni fa è stato persino membro della giuria del Festival, ma il regista polacco confessa di non essersi sentito a proprio agio in quel ruolo, perché come cineasta ritiene che sia difficile giudicare obbiettivamente ed in maniera imparziale il lavoro di altri artisti. In ogni caso Wajda ha un rapporto molto stretto con Berlino, che in fondo è sempre stato il luogo libero più vicino a Varsavia, un luogo in cui ha sempre avuto come amici attori, intellettuali e scrittori della parte occidentale della città.
Il film che viene presentato stasera in suo onore è "Pilatus un Andere", Pilato e gli altri, film del 1972 tratto dai motivi evangelici del romanzo di Bulgakov "Il Maestro e Margherita". Trasmesso negli anni '70 dalla televisione tedesca (occidentale) ZDF, il film fu presentato per un breve periodo nel circuito amatoriale polacco, finché la sua proiezione non fu proibita quando la pellicola fu giudicata dal potere "antireligiosa". Pilato e gli altri fu girato a Norimberga, nel teatro usato dalle SS nelle proprie autocelebrazioni quasi liturgiche, ed il film è preceduto da un intervista dello stesso regista ad un ambiguo ariete (autentico!) che ha il ruolo di portare gli agnelli al massacro. Il regista ha espresso il desiderio che questo film fosse presentato al posto di Cenere e diamanti o altri dei suoi molti capolavori, proprio perché si tratta di un film poco noto, dimenticato, e allo stesso tempo estremamente atipico nella sua ricchissima filmografia.
Al momento Wajda, pur sulla soglia degli ottanta anni sta preparando un film su Katyn. Nel 1943 la radio tedesca diffuse la notizia del ritrovamento di una fossa comune nella foresta di Katyn, ora in Bielorussia. La fossa conteneva i cadaveri di migliaia di ufficiali polacchi, massacrati dall'esercito sovietico nel 1940. Il primo risultato di questo ritrovamento fu la scissione dei movimenti di resistenza in Polonia, tra coloro che facevano riferimento al governo in esilio a Londra e coloro che avevano stretto accordi con il potere sovietico. Secondo quanto riporta lo stesso regista tra quegli ufficiali c'era suo padre, per cui si tratta di un film che lo tocca personalmente. La realizzazione del film avverrà entro quest'anno, ed è stato possibile iniziare a pensare a questo progetto solo nel 1991, anno in cui Gorbacev consegnò alle autorità polacche i documenti relativi a quell'eccidio.
Quindi non sorprende l'argomento di questa nuova pellicola, specialmente da parte di un autore che si è sempre occupato della storia del proprio paese e più in generale di politica. Una domanda che gli viene rivolta in modo molto appropriato riguarda lo stato del cinema polacco. Mentre una volta questo era molto vivo ed interessante adesso si trova in una sorta di stasi. Secondo Wajda l'adattamento ad una situazione economica e sociale contribuisce ad una pausa nella cinematografia di un determinato paese, e crede che presto la Polonia tornerà a realizzare film importanti, anche dal punto di vista letterario è ormai da molto che cerca di liberarsi dai vecchi temi relativi alla guerra mondiale e cerca nuove tendenze, nuove strade. Riguardo alla nuova tendenza del cinema politico, inaugurato in un certo senso da Michael Moore, sottolinea che l'arte non può mai sostituirsi alla politica. Può al massimo smuovere i cuori e le coscienze, avere un influsso limitato sulla vita politica di un determinato paese, ma l'arte ha una sua lingua propria, separata ed autonoma.
Quello che sente sia davvero importante, la sfida che attende la cinematografia europea è la capacità di raccontare i problemi e le speranze dell'integrazione all'interno dell'Unione europea di paesi molto diversi culturalmente, economicamente e socialmente. Da questo punto di vista ritiene lodevole e benefica l'iniziativa della Berlinale del Talent Campus, in cui lo stesso Wajda si è impegnato in prima persona. Il Talent Campus dà la possibilità a molti giovani registi provenienti da diversi paesi di entrare in contatto tra loro, di conoscersi e di farsi conoscere. Sono quindi un segno di speranza e di futuro in cui Wajda crede ciecamente.
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