26 Ottobre 2009 - Conferenza
"Amore 14"
Intervista al regista e al cast.
di Ilaria Ferri

Presenti in sala: Federico Moccia (autore e regista), Veronica Olivier (interpreta Caro), Giuseppe Maggio (interpreta Massi), Giampaolo Letta (Medusa), Marco Belardi (produttore) e tutto il cast artistico.
La sala è gremita di ragazzi: insieme alla stampa hanno assistito alla proiezione anche alcune scolaresche.
Letta presenta il film fornendo alcuni dati tecnici (copie nelle sale 450, costo complessivo del film 4,5 milioni di euro, di cui 150 mila per i diritti della colona sonora) e Belardi afferma di essere soddisfatto di quanto svolto nei due anni di lavorazione, di essere emozionato per la sua prima grande produzione, augurandosi che avrà un buon seguito nelle sale. Iniziano quindi le domande:


Nei suoi film e nei suoi libri esplora sempre l'universo giovanile, cosa la appassiona tanto?
Federico Moccia: guardo con serenità e passione all'adolescenza, è una finestra sulla vita che si apre, tutto quello che si impara in questi momenti rimane per sempre. Molti lettori (Moccia segue diversi blog e forum su internet in cui interagisce con i suoi fan n.d.r.) mi chiedevano spesso: perché non parli di una ragazza semplice, di una famiglia media? Quindi con Amore 14 ho voluto parlare delle emozioni di una ragazzina di quattordici anni nel mondo di oggi.

Nel film è espresso solo il punto di vista femminile, e i ragazzi?
Federico Moccia: la protagonista del film è una ragazza e ho voluto mostrare tutto dal suo punto di vista, volevo ribaltare quello che ha fatto Salinger al maschile.

Si nota che la differenza sociale tra le amicizie di Caro e quelle del benzinaio è molto marcata. Ce ne parli.
Federico Moccia: la scuola aggrega tutte le classi sociali senza distinzione, e i ragazzi stringono amicizia per simpatia e affinità non per provenienza sociale, come sono più portati a fare gli adulti. Mi è piaciuto molto raccontare le differenze tra Alis e Clod e le amiche del benzinaio che fa il filo a Caro, portare omogeneità tra le differenze, come del resto tra gli attori, cercare di colmare il gap tra la recitazione di Pamela Villoresi, Pietro De Silva e gli altri veterani del cast e i ragazzi che sono tutti alle prime esperienze.

Cosa ci dice sulla sua dichiarazione che afferma di sentirsi il nuovo Muccino riportata qualche tempo fa dai giornali?
Federico Moccia: dissi che, visto il successo di Muccino, mi sarebbe piaciuto diventare il Moccino con la O, era solo una battuta mal riuscita, probabilmente sarebbe stato meglio non averla fatta… (risate n.d.r.)

Quattordici anni non le sembrano un'età un po' precoce per pensare al sesso?
Federico Moccia: l'adolescenza è un periodo particolare, diversa per ciascuno, non ho voluto parlare di una intera generazione ma di una storia singola. Non è vero che a quattordici anni non si fa sesso, alcuni lo fanno alcuni no, ma di sicuro cominciano a pensarci se incontrano qualcuno che piace molto loro.

Ci parli del finale poco lieto del film.
Federico Moccia: è questa l'età in cui cominciano le delusioni, ci sono troppi film che finiscono sempre bene. Dopotutto nella vita ci sono spesso cose che non vanno come vorremmo ed è molto improbabile che le storie cominciate a tredici o quattordici anni continuino per tutta la vita, anche se in quel momento sembrano importantissime. Lo stesso vale per le amicizie: da ragazzi pensiamo spesso "che motivo ha di tradirti una persona che ti vuole bene?" eppure succede.

In Amore 14 gli adulti sembrano più presenti nella vita dei giovani rispetto ad altri film tratti dai suoi romanzi, che ne pensa?
Federico Moccia: gli adulti sono fondamentali, devono essere una guida per i ragazzi, che a loro modo, spesso in silenzio, li osservano, li ascoltano e giudicano i loro comportamenti. Traggono insegnamento dagli adulti, infatti le loro azioni incidono sulle emozioni dei ragazzi. Ho voluto che questa componente fosse visibile nel film

Giuseppe Maggio assomiglia molto a Scamarcio. Quali criteri ha usato durante il casting?
Federico Moccia: il casting è stata una ricerca vastissima ed è un momento molto delicato, perché quando scrivi ti attacchi a delle immagini tue, ci vuole elasticità per allontanarsene un po', comunque il mio intento era di essere più fedele possibile al libro. È difficile trovare attori e attrici bravi e molto giovani, ma quando ho visto che non si notava la differenza di età tra Veronica Olivier che ha diciannove anni e Flavia Roberto e Beatrice Flamini (che interpretano Clod e Alis n.d.r.) che sono quindicenni per davvero, ho capito che potevo ampliare il raggio di scelta. La differenza fisica è minima, anche se poi interiormente di anno in anno cambiano moltissimo! È vero, Maggio assomiglia un po' a Scamarcio ma è una coincidenza, questo ragazzo ha una forte personalità, ancor prima del provino lo avevo notato mentre aspettava il suo turno: le ragazze lo guardavano ammirate, mi serviva proprio un tipo che scatenasse l'interesse delle ragazze fuori la scuola!
Veronica Olivier: trovarmi catapultata in una ragazza di quattordici anni, pur avendone diciannove non è stato affatto difficile. È stato molto facile rapportarmi con le altre ragazze, e anzi devo dire che molto spesso mi hanno emozionato più loro degli adulti!
Giuseppe Maggio: interpretare Massi non è stato difficile neanche per me, perché il personaggio mi assomiglia molto, e sono molto felice di questa prima esperienza nel cinema perché ho trovato un ambiente amichevole, soprattutto grazie a Federico.

Quando si girano film sui ragazzi la creatività deve scendere a compromessi con la produzione data la quantità di marchi e firme della moda legate al mondo giovanile, come si è regolato nella scelta?
Federico Moccia: bisogna avere l'intelligenza e la sensibilità di trovare l'armonia tra le cose, ho cercato di scegliere i marchi più adatti ai giovani, per esempio quelli dei telefonini, le suonerie e via dicendo, quelli che stonavano con il loro mondo non li ho presi nemmeno in considerazione.

Per concludere Asia di undici anni, venuta alla proiezione con la sua classe, alza la mano timidamente per porre con candore una domanda al regista, il quale le ha risposto sapientemente istaurando subito un dialogo con lei:

Asia: ma alla fine perché l'amica l'ha tradita?
Federico Moccia: purtroppo le cose accadono anche quando non vorremmo, capita che le amiche tradiscano. Ho voluto parlare di questo nel film proprio per ragazze della tua età, per farvi capire che nell'amicizia come nell'amore ci sono lati sia positivi che negativi. A te non è mai capitato di essere tradita?
Asia: sì, una volta due mie amiche hanno organizzato una festa e non mi hanno invitata
Federico Moccia: ci sarai rimasta male, che hai fatto dopo?
Asia: ho capito che avevo sbagliato a scegliere le amiche.

Con le poche ma sagge parole di Asia, che ci ha dato un fulmineo quadro generale dei ragazzi di oggi, si è chiusa la conferenza stampa. Federico Moccia è un gran conoscitore del mondo giovanile e questo gli permette di toccare le giuste corde per piacere ai più giovani, riuscirà ad attrarre anche un pubblico più adulto?

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