Sole a catinelle

"Almost Dead"

Intervista a Giorgio Bruno e Daniele Gramiccia.


di Francesco Lomuscio28 novembre 2017



Autore nel 2013 del thriller "Nero infinito", il catanese classe 1985 Giorgio Bruno è tornato dietro la macchina da presa per dedicarsi all'horror "Almost dead", unicamente incentrato su una giovane donna che, risvegliatasi all'interno di un'automobile nel mezzo di un bosco senza ricordare come sia finita lì, si ritrova circondata da morti viventi. Dopo aver trionfato a Miami presso il festival sponsorizzato dalla NASA MiSciFi 2017, aggiudicandosi il premio "Miglior Thriller", il film ha vinto il premio per il miglior lungometraggio italiano al XXXVII Fantafestival - Mostra Internazionale del Film di Fantascienza e del Fantastico di Roma, dove abbiamo incontrato il regista e il produttore associato Daniele Gramiccia.


Come è nata l'idea per "Almost dead"?
Giorgio Bruno: L'idea di "Almost dead" nasce da un incubo avuto quando avevo diciassette anni. A quel tempo vedevo solo film di fantascienza e horror e prediligevo tantissimo gli zombi. Credo che a deviarmi furono gli eccessi di film a tema zombesco, che una notte mi portarono a fare un incubo, divenuto anni più tardi la base del mio film.

Dove e in quanto tempo avete girato il film?
Giorgio Bruno: Il film è stato girato in una villa comunale di Catania. Il comune ci ha dato libero accesso ad un boschetto sito nella villa, che è diventato il set perfetto del film. L'automobile, invece, è stata realizzata partendo da un gran Cherokee, poi sezionato per permettere alla macchina da presa di muoversi liberamente e seguire al meglio Hope. Abbiamo girato in soli undici giorni.

Come mai hai scelto di fare un film di zombi?
Giorgio Bruno: Ho sempre amato gli zombi. Ne sono sempre stato ossessionato. In realtà, è il tema della morte che mi ha sempre attratto e, in qualche modo, gli zombi del mio film hanno qualcosa di diverso, di più umano.

Da quali precedenti esperienze provenite?
Giorgio Bruno: Io provengo da un'opera prima, il thriller "Nero infinito", che non mi diede molte soddisfazioni. Dopo quel film ho iniziato a produrre con la mia Explorer Entertainment.
Daniele Gramiccia: Io, invece, ho iniziato negli Stati Uniti con un film per la Rai e una serie tv per Disney, fino a produrre un film italiano distribuito da Medusa riguardante la storia del creatore dello zoo di 105, Marco Mazzoli, dal titolo "On Air - Storia di un successo".

Cosa pensate di questo boom dei morti viventi esploso negli ultimi anni in cinema e in tv?
Giorgio Bruno: Credo che "The walking dead" ci abbia dato una grande mano! Scherzi a parte, crediamo seriamente che gli zombi non passeranno mai di moda, perché sono quanto di più vicino all'essere umano ci possa essere.

Quali sono i vostri zombie movie preferiti?
Giorgio Bruno: Siamo scontati nel dire che siamo cresciuti con "La notte dei morti viventi" del compianto George A. Romero, un film che certamente ci ha segnati tutti. Poi "Zombi" e il sempre poco citato "Il serpente e l'arcobaleno" di Wes Craven.

Il film ha ottenuto un riconoscimento al Fantafestival di Roma . Cosa significa per voi questo premio?
Giorgio Bruno: Per me rappresenta un piccolo sogno realizzato, in quanto seguo il Fantafestival da quando ero ragazzino e abitavo ancora a Catania.
Daniele Gramiccia: Aver vinto il Fantafestival, che ha trentasette anni di storia, non può essere che un riconoscimento importante e stimolante per il futuro.

Pensate anche voi che negli ultimi anni il cinema di genere italiano stia godendo di una rinascita?
Daniele Gramiccia: Sinceramente crediamo che sia un po' presto per dirlo, ma ci piacerebbe provare ad essere tra i fautori di questo rinascimento.

Siete due giovani italiani che, però, fanno horror soprattutto negli Stati Uniti. Come mai questa scelta?
Daniele Gramiccia: Gli Stati Uniti sono un polo importante, sia per la produzione che per la distribuzione, e montare film di genere è certamente più stimolante. L'America rappresenta il 60% del mercato cinematografico mondiale.
Giorgio Bruno: Avere un buon piazzamento negli Stati Uniti significa poter sperare di arrivare al resto del mondo. Per "Almost dead" è stato così. Ad oggi è su tutte le più importanti piattaforme, come iTunes, Amazon e presto Netflix.

Cosa avete in progetto per il futuro?
Giorgio Bruno: Stiamo lavorando su due progetti internazionali molto importati e, per scaramanzia. non ne parliamo. Quel che possiamo dire è che stiamo ultimando le riprese del fanta-horror "My little baby", diretto da me e prodotto da Daniele. Un film che si rifà a tutto l'immaginario cinematografico degli anni Ottanta, con omaggi ai lavori di Sam Raimi e a "Shining" di Stanley Kubrick.

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