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1408
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La maggiorparte del film riguarda ovviamente Cusack da solo, che combatte contro nient’altro che i demoni del suo personaggio, nel ring di una stanza d’albergo.
“È una grande sfida perché non ci sono vie di fuga” ammette Cusack. “E non sai se riuscirai a farcela”.
“Era una sfida dover lavorare con un personaggio che si trova in una stanza per così tanto tempo”, concorda Håfström. “Non è una storia convenzionale. La devi costruire mano a mano che vai avanti e renderla interessante. Non avremmo potuto fare granché senza John o la sua energia. - ammette Håfström - Penso che anche per lui sia stata una sfida”.
Cusack non voleva che il film si affidasse troppo agli effetti creati al computer. Håfström era d’accordo: “Era molto importante per me che 1408 non apparisse come un film di effetti speciali”, afferma il regista. “Nella seconda o terza parte le cose si erano fatte abbastanza difficili, ma per la maggiorparte del tempo ero io in una stanza con alcune persone che interpretavano fantasmi o spiriti,” ci fa notare Cusack. “Non abbiamo usato il blue screen facendo finta di fare tutto”.
Per creare i momenti più elaborati del film sono stati utilizzati circa 400 effetti speciali. “L’acqua che irrompe nella stanza, la stanza che si trasforma in nave, il muro che crolla – abbiamo cercato di fare tutto quello che era possibile da soli,” afferma Håfström. “Quando abbiamo fatto crollare il muro, ad esempio, lo abbiamo fatto crollare sul serio”.
Lo svedese non aveva mai girato un film con effetti così complicati. “È stato un momento di crescita per me”, dice. “Abbiamo cercato di non esagerare. Abbiamo cercato di integrare gli effetti all’andamento generale del film”.
Oltre a padroneggiare l’arena degli effetti speciali, un’altra sfida per Håfström era trovare il finale del film.
“Il racconto di Stephen King non ha un finale propriamente cinematografico. Abbiamo avuto diverse riunioni, lavorando a diversi finali”, afferma Håfström, che promette che gli spettatori saranno entusiasti dei vari finali della versione in DVD del film. “Dopo le proiezioni test, abbiamo optato per il finale che c’è adesso perché sentivamo che era più soddisfacente”.
“Abbiamo dovuto girare la maggiorparte del film prima di poter vedere con precisione dove ci avrebbe portato il finale”, ci spiega. “Era molto difficile prevedere in anticipo la direzione che avremmo preso”.
E gli attori… alloggerebbero nella 1408 se si presentasse l’opportunità?
“Alloggerei nella 1408 perché è un hotel. Penserei ‘bene posso sempre decidere di uscire’” afferma Cusack. “Ma non farei venti miglia per andare in un posto posseduto di mia spontanea volontà. Ho troppa paura per questo”.
“Probabilmente mi terrei bene alla larga dalla 1408”, ci confessa Samuel L. Jackson, che ricorda come da bambino fosse molto superstizioso, “Non si gioca con le cose proibite!”.
“Perché dovrei alloggiare nella 1408? Ci sono tante altre stanze”, afferma Mary McCormack. “Non ho paura dei fantasmi. Ma comunque ci sono tante altre stanze, giusto?”
Per quanto riguarda Håfström, si augura solo di accendere l’immaginazione degli spettatori. “Vorrei che il pubblico facesse proprio il viaggio di Mike Enslin. Vorrei che si domandasse, ‘Cosa mi accadrebbe nella 1408? E vorrei che si divertissero. 1408 è un bel film!”.
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