Sotto gli occhi di tutti
Solo in situazioni particolari, festività e lutti, le famiglie si riuniscono. Rosa (Laura Del Sol), Tommaso (Paolo Sassanelli), Patrizia (Loredana Cannata) e Alberto (Alfredo Pea) sono quattro fratelli che si ritrovano proprio per compiangere la morte del padre. Rosa e Tommaso vivono a Bari, Patrizia e Alberto vivono rispettivamente a Roma e Milano. Hanno caratteri diversi e diversi modi di affrontare la vita. Con la morte del padre, si trovano di fronte ad una difficoltà nuova da risolvere urgentemente: trovare un loculo nel cimitero di Bari, nel giro di 48 ore. Sembra facile, ma la ricerca si rivela essere più ardua del previsto. I quattro fratelli, ognuno a modo suo, cercano di risolvere la questione. Si rivolgono alle confraternite religiose, al parroco, agli enti preposti, ad amici e conoscenti. Tutto sembra vano. A guidare le "scorribande" della famiglia troviamo Rosa, un'insegnante energica ed orgogliosa poco disposta ad accettare compromessi. Per lei, la ricerca del loculo ben presto si trasforma in una lotta per la dignità e per il riscatto della sua città.
"Sotto gli occhi di tutti" è un film che nelle intenzioni del regista vuole essere uno spaccato di vita quotidiana di una famiglia del Sud e una metafora sulla impossibilità di dare una soluzione definitiva ai problemi che ognuno di noi deve affrontare. È un film ricco di situazioni in cui il drammatico e il comico si fondono restituendo allo spettatore una visione completa e realistica della scena che sta guardando. Non si scende nel grottesco, non si esasperano caratteristiche e stereotipi. Tutto viene presentato con una tale naturalezza e spontaneità che sembra davvero di guardare da una posizione privilegiata le vicende di una famiglia qualunque. La famiglia Gagliardi è una delle tante famiglie di Bari che da un momento all'altro si trova di fronte ad un problema che sembra insormontabile. È una famiglia in cui le differenze generazionali sono forti, in cui i caratteri dei protagonisti sono assolutamente inconciliabili, in cui le aspettative dell'uno sono discordanti con quelle dell'altro. Eppure è una famiglia tipica del Sud. Una famiglia unita, i cui membri sentono fortemente il legame con le proprie origini nonostante la necessità di dover stare lontani da casa. Per i dialoghi si è scelto di usare la lingua italiana, arricchita da intercalare ed espressioni tipicamente dialettali, come avviene realmente oggi in molte famiglie meridionali.
Accanto ai protagonisti si muovono sulla scena dei personaggi esilaranti che incarnano ed esplicitano tutte quelle tradizioni che stanno morendo ma che in molti posti del Sud d'Italia sono ancora sentite e rispettate. Questa contrapposizione fra la modernità dei protagonisti e la necessità del rispetto tradizione da parte di questi altri personaggi risulta essere un'ottima scelta: contribuisce a rendere gradevole e a giustificare una pellicola che altrimenti risulterebbe quasi vuota di significato. Consigliata a chi ha nostalgia di casa.

Teresa Lavanga

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