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Sesso e filosofia
Più che sesso e filosofia, dissertazione sull'amore. Che è, insieme alla poesia, una delle due attività del protagonista John. Egli invidia le farfalle che vivono molto più pienamente, anche se solo per un giorno: non pensano a niente, volano e baciano i petali. Nel suo quarantesimo compleanno decide di cambiare vita e compiere un atto di ribellione contro se stesso. Accende 40 candele sul cruscotto dell'automobile e dà appuntamento, nella scuola di danza dove insegna, alle quattro donne con cui ha una relazione. "E questo hai il coraggio di chiamarlo amore?" chiede una di loro. "E' una ricerca, ognuna di voi ha svelato un mistero" risponde lui. Ogni rapporto è conseguenza di un evento fortuito, ed il sentimento che si prova non ha scopo, si manifesta e basta. Si nutre di se stesso, e non è la fedeltà che lo persevera. E' un miracolo che si avvera per pochi istanti, non trova in sé la forza di durare e, quando finisce, lasciandosi ci si augura buona fortuna. Perché fondamentalmente siamo soli.
Il film è scritto, diretto e prodotto da Mohsen Makhmalbaf (Tehran, 1957), che ancora minorenne venne ferito e arrestato per aver formato un gruppo clandestino di milizia islamico. Durante i 4 anni di detenzione studiò, appassionandosi al cinema. Da allora non solo è divenuto scrittore, ma ha anche curato sceneggiatura, produzione, regia, montaggio di molti lungometraggi (solo in parte giunti da noi, tra essi viaggio a Kandahar e soprattutto l'incantato pane e fiore) diventando uno dei maggiori cineasti iraniani attuali.
Makhmalbaf compone immagini di un'estetica evocativa - vedi l'amplesso di mani dei due amanti le quali, muovendosi, si toccano a lungo - e mostra, evidente già nelle reazioni differenti, una separata interiorità maschile-femminile (John e una sua donna, sul furgone, con un vetro divisorio in mezzo, comunicano tramite cellulari).
E in un Tagikistan di foglie cadute, cornacchie gracchianti e pioggia, l'uomo - che misura gli istanti di felicità con un cronometro - resta con una sola candela accesa in mano ("ho vissuto meno di una farfalla").
La frase: "Secondo una credenza russa, quando si brinda il più innamorato tiene il bicchiere più in basso".
Federico Raponi
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