Trama: Che cosa significa essere normali? Quali caratteristiche esattamente dovremmo avere per definirci così? Questo film è un’indagine sulla normalità, raccontata attraverso gli occhi incantati di attori straordinari. Cinque attori con Sindrome di Down e uno autistico, accompagnati in un viaggio lungo un anno intero dall’amico Paolo Ruffini. È la storia di un sogno che si trasforma in un’avventura, la storia di una compagnia teatrale che vuole compiere un’impresa “normale”: realizzare un grande spettacolo - scorretto, esilarante, irriverente - e portarlo in tournée nei più prestigiosi teatri d’Italia. Federico, Andrea, Erika, Giacomo, Simone e David sono i protagonisti di questa impresa, sono i super eroi “sbagliati” con il poter inconsapevole di compiere l’impossibile. E come quell’insetto che è in grado di volare solo perché non sa di non poter sostenere il proprio peso, così questi ragazzi possono portare in scena uno strepitoso happening comico, spezzare i pregiudizi del pubblico, emozionarlo, commuoverlo, e lasciare a tutti l’illusione di essere normali. Addirittura l’illusione che la normalità esista davvero.
Spesso il concetto di normalità viene schiacciato su quello di perfezione, ma ogni volta che questo succede la vita ci dimostra di non avere la stessa ridicola pretesa. Ci ricorda l’umiltà nell’essere fragili, la meraviglia nell’essere diversi, la magia nell’essere imperfetti e l’emozione di essere ultimi. Il teatro, come il cinema, come la vita, non chiede di essere normali, al contrario, punta una luce sulla diversità. È esattamente ciò che riesce a realizzare Paolo Ruffini in questo film, prendendo per mano questi attori e guidandoli in un mondo dove ci sono alberi di tela, cieli di cartapesta e diamanti di vetro. Anche se il teatro non è la realtà, tutto quello che accade li dentro è pieno di verità. D’altronde, esiste un sogno normale o un’emozione normale? Il manifesto del film sembra spingerci verso una direzione: come sarebbe un “Normale mondo Down”? Sicuramente più semplice, sorridente, felice. Sarebbe un mondo Up. Per raccontare tutto questo soltanto la meraviglia del cinema poteva essere d’aiuto. Ecco perché “Up&Down” è un film normale. O forse no.