Trama: Un viaggio, un progetto, un film sulla diversità, girato con gentilezza, attraverso lo sguardo di un bambino con la sindrome di Asperger e dalla sua mamma. "Essere diversi è come un elefante con la proboscide corta: una rarità", Lo afferma Nino, un bambino di dodici anni a cui è stato diagnosticato a due anni e mezzo un autismo infantile severo, ma non grave. Dopo aver smesso di parlare e di guardare sua madre negli occhi, il suo isolamento interiore minacciava ogni giorno di più l’interazione con gli altri, con il mondo. Oggi, Nino è il protagonista, il centro, il fulcro di un film che riguarda non solo coloro con cui condivide la sua particolarità, ma tutti quelli che, in un modo o nell’altro, sono diversi. Diversi perché emarginati, diversi perché parte di una minoranza, diversi per il loro orientamento sessuale, diversi perché di un’altra etnia, religione, cultura rispetto a quella del Paese in cui vivono. Film autoprodotto, quasi familiare, nato dal desiderio di Sabrina Paravicini di fare un regalo al proprio figlio, nel corso dei mesi di lavorazione si è trasformato in un vero e proprio film e racconta il viaggio da piccolo regista di una persona diversa all’interno della diversità, intesa non come differenza, ma come ricchezza nella varietà. L’idea del film nasce da una domanda di sua madre: «Ti andrebbe di raccontarti?». Lui ha accettato. La mamma, l’attrice e regista Sabrina Paravicini, lo accompagna in un percorso fisico ma soprattutto emotivo, dove ogni tappa rappresenta un incontro con persone che raccontano le esperienze attraverso la condivisione delle loro storie. Nino diventa un Virgilio che ci conduce, quindi, nel mondo della varietà umana, dove incontriamo uomini e donne che ci rendono partecipi delle loro vite. Insegnandoci come la gentilezza sia il solo modo per entrare davvero in contatto con gli altri, il solo strumento che ci predispone all’ascolto dell’altro senza atteggiamenti pietistici o di mera curiosità, muovendo il reale desiderio di scoprire realtà umane ancora sconosciute.