Rent
Milano - Quello che è stato a lungo relegato al ruolo di "genere d'importazione", il musical, si fa sempre più strada anche nei cuori e nelle abitudini del Belpaese. Dai palchi dei teatri al grande schermo, dopo "A Chorus Line", "Chicago" e il recentissimo "The Producers" di Mel Brooks, per citarne solo alcuni, è tempo anche per "Rent" di far parlare di sé.
Ritenuto a ragione un musical "rivoluzionario" non tanto a livello musicale quanto per i contenuti, Rent è stato affidato alle mani di Chris Columbus - autore di due capitoli del "Harry Potter" di celluloide, di "Mamma ho perso l'aereo", di "Mrs. Doubfire" - e sposa la quasi totalità del cast di Broadway ad un paio di new entry hollywoodiane tra cui la splendida Rosario Dawson ("La 25a Ora").
Il risultato, inutile indugiare oltre, è di quelli che addormentano sul colpo lo spettatore che non abbia una volontà ferrea. Con un impatto musicale che graffia solo di rado, quasi totalmente privo di coreografie, e incentrato su una storia che pesca a piene mani nella Bohème di Puccini - cosa comunque mai nascosta e anzi, sbandierata con vanto dall'autore Jonathan Larson - "Rent" ha poco da offrire se non sottotesto bonario in cui a farla da padrone sono i reietti della New York dei primi anni '90.
Drogati, malati di AIDS, gay, lesbiche, drag queen, spogliarelliste, tutti portano un (giusto e ovvio) messaggio d'amore, di convivenza e pacifico nonché silenzioso aiuto. Tutti sognano una vita d'arte, chi recita, chi scrive canzoni e chi gira documentari tra le difficoltà di tutti i giorni di una città così immensa da diventare alienante.
Peccato perché 2 ore e 15' sono davvero tante, troppe, per non stancare nonostante la giusta scelta di tenere il cantato originale accompagnandolo ai sottotitoli italiani. Peccato perché il successo a Broadway non è necessariamente sufficiente per passare in modo indolore e fedele su pellicola; e questi scampati dell'East Village nascono già datati, portatori di una rivoluzione sessual-amorosa già vista. Rent su grande schermo arriva fuori tempo massimo, a ricordarci una realtà ormai quasi archeologica nel quale il carpe diem e l'amore (libero) sono motori irrinunciabili di una vita che deve votarsi all'arte.

La frase: "Ci siamo solo noi, c'è solo questo, dimentica i rimpianti, o la vita che rimpiangerai sarà la tua. Non c'è un'altra strada, non c'è un altro giorno, c'è solo oggi".

Valentina Pieraccini

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