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Pianeta Rosso
Al suo esordio cinematografico Anthony Hoffman, già regista di spot pubblicitari, si è trovato il non facile compito di dirigere un film che ha come soggetto una delle più agognate conquiste dell'Uomo: il Pianeta Rosso. In un futuro non molto lontano, e nemmeno tanto ipotetico, la terra diventerà invivibile, a causa dell'inquinamento e dell'intervento antropico, perciò per la propria sopravvivenza, il genere umano, pena la sua estinzione, dovrà cercare un altro posto dove piantare "le proprie tende". E quale posto migliore se non Marte, così simile al pianeta natio, se non fosse per l'aria proprio irrespirabile. Per ovviare a questo problema gli scienziati daranno vita, su Marte, al Mars Terraforming Project che seminerà delle alghe che renderanno l'atmosfera carica di ossigeno, e quindi respirabile dalle forme di vita terrestri. Ma qualcosa non funziona, e la produzione di ossigeno cessa, per questo viene inviata una missione che controlli dove sia il guasto. Il gruppo capitanato dal Comandante Kate Bowman, (Carrie-Anne Moss, "Matrix", "Incendio assassino"), è composto da cinque uomini, tra cui Robby Gallagher (Val Kilmer, "A prima vista", "Batman Forever"). Ma un atterraggio di sfortuna li isola sul pianeta rosso, dal resto dell'universo, senza modo di comunicare con la terra, senza il rassicurante equipaggiamento scientifico e tecnologico, trasformandoli in moderni naufraghi, in un ambiente desolato, sconosciuto, ostile e forse anche inaspettatamente abitato...
Per la realizzazione di questo film, il regista e il resto della troupe hanno cercato quante più informazioni potessero ottenere sul "Quarto pianeta del sistema solare", trascorrendo anche dei lunghi periodi al "Johnson Space Center" della NASA, a Houston, in modo da non lasciare niente al caso e descrivere sia Marte, sia gli astronauti e le missioni spaziali nel modo più realistico possibile. Gli esterni sono stati girati a Wadi Rum, in Giordania (dove è stato girato anche "Lawrence d'Arabia"), e a Coober Pedy, in Australia, che pare siano le due zone della terra che più somigliano alla superficie di Marte: "fin dove l'occhio arriva vedi solo un deserto piatto, disseminato qua e là da enormi rocce che si stagliano contro il cielo...molto simile alla superficie di Marte..." ha commentato il produttore Jorge Saralegui. Le riprese, in questi luoghi, sono state difficili come se fossero state girate realmente sul pianeta rosso, anche perché le temperature di giorno superavano i 40º e gli attori indossavano delle pesantissime tute spaziali di plastica. Uno degli effetti visivi più interessanti è, senza dubbio, il sofisticato e terribile robot AMEE (Autonomous Mapping Evaluation and Evasion), creato per tracciare un percorso agli astronauti, ma che si rivela un vero e proprio nemico, e i suoi movimenti sono talmente fluidi da sembrare umani, così come la sua "personalità". Tutto su Marte appare diverso, e questo la troupe ha cercato di farlo provare e sentire allo spettatore, anche ciò che gli astronomi e gli studiosi hanno scoperto con le sonde e i loro telescopi, può non essere esattamente ciò che sembra.
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